Odio. Non odio.

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Morirò. Morirò. Morirò.

Non avrei mai dovuto abbassare la guardia. Se potessi nuotare, risalirei anche dal profondo degli abissi per fargliela pagare, ma non posso, il mio corpo è pesante come un macigno e va sempre più giù. Tra un po' perderò conoscenza.

POCHI MINUTI PRIMA, POPPA DELLA NAVE
A breve dovremmo vedere il profilo della Reverse Mountain, tutti sono così eccitati che fatico a sopportarli, sembra che nelle loro teste non si si figuri minimamente la possibilità -piuttosto verosimile- che la nave possa schiantarsi sulla scogliera. Sembra quasi che si divertano a sfidare la morte.
Sono appoggiata alla ringhiera a poppa, questa è la decima sigaretta della giornata, ed è appena mattina, ma è l'unico modo per allentare il nervosismo. Il panorama dal retro della nave è così diverso rispetto a quello che si vede dalla prua, qui l'orizzonte è calmo e piatto, il mare lucente, mentre dalla prua si vedono solo onde e nuvoloni. Mia madre ci raccontava di quanto il clima fosse instabile nella Rotta Maggiore, di quanto la normale logica non potesse spiegare tutto quello che avveniva, e di quanto fossero inutili le normale conoscenze nautiche, ma comunque mi sembra lo stesso tutto surreale -partendo dal fatto che sono su una nave pirata-.
-Accidentii! Le correnti qui sono così forti che guidare la nave non è affatto facile. Sono così stancaaa... Ma credo sia normale giusto?- è la voce di Nami, ed è fin troppo vicina. Mi volto, ma il secondo dopo sto cadendo dal parapetto in mare. È in questi casi che vorrei poter fluttuare a piacimento, ma a quanto pare non sono abbastanza concentrata per usare i poteri del mio frutto come vorrei.
-Anche un esperto nuotatore non potrebbe sopravvivere a queste correnti... Buona fortuna... ah non puoi nuotare giusto... Oh, RAGAZZI! UMI È CADUTA IN MARE!-

PRESENTE
Il cielo è così azzurro adesso. Forse sono morta. Posso respirare, anche se a fatica, non sento niente sotto di me, sono così leggera.

Non è poi così male...

Il paradiso me lo immagino così, un mare eternamente calmo, un cielo perennemente soleggiato. Anche se non potrò mai averne conferma, se le mie azioni non mi manderanno all'inferno, la mia anima vagherà dannata in eterno su questa odiosa terra.

Allora forse...

Poi un'ora gelida si infrange sulla mia faccia, l'acqua salata mi brucia la gola.

-Sputala! Ne hai già bevuta troppa!- qualcosa urta la mia schiena, ripetutamente, e io sputo dell'acqua.

-Zoro?!-

-Si può sapere perché voi idioti siete sempre in mare anche se sapete di colare a picco?- riesco a mettere a fuoco lo spadaccino dai capelli verdi, e finalmente mi rendo conto della situazione. Siamo in acqua e lui deve essersi tuffato per recuperarmi, altrimenti sarei sicuramente morta sul fondale marino. Ora ricordo.

-Non ti agitare, non sei una piuma, puoi non essere un peso morto?- agitarsi non serve a niente effettivamente, non posso nuotare verso la nave da sola.

-Ah giusto, tu sei un peso morto, letteralmente. L'hai capita?- ride forzatamente -non fa ridere nemmeno a se stesso- , sento il suo braccio stringere la mia vita. Non sono in vena di ridere, e certamente non era una battuta divertente.

-RUFY!- urlo.

-OH! UMI SEI VIVA! URRÀ! URRÀ! SBRIGATEVI! NUOTA ZORO!- lo spadaccino lo insulta tra i denti.

-RUFY- urlo, sputando l'acqua che ancora era rimasta nei miei polmoni.

-UMI?-

-TIRACI SU, ADESSO!- Zoro è perplesso, Rufy lo stesso, ma il capitano esegue, allunga le braccia e ci riporta sulla nave. Zoro deve riprendere fiato, io non ne ho bisogno, come non ho bisogno degli asciugami che Sanji mi sta porgendo. Usopp si avvicina per dire qualcosa, ma non presto attenzione alle sue parole.

-TU! SEI MORTA!- le mie spade sono sottocoperta, così afferro una di quelle di Zoro, appoggiate all'albero maestro, e lancio il fodero al suo proprietario, colpendolo involontariamente in faccia. La navigatrice stava guardando la scena davanti alla cabina del timone. Salto, basta per afferrare e superare la ringhiera. Lei si allontana e urla qualcosa a Rufy, ma lui non si muove. Lei lo richiama, inutilmente, e allora Sanji e Usopp gli urlano di fare qualcosa. Ma lui non si muove. Non mi permetterà di ucciderla, questo lo so, ma non mi fermerà adesso.

-Smettila. Sei patetica.- dico, stringendo i denti e la mano attorno all'elsa della spada. L'autocontrollo ultimamente non è più la mia specialità.

-C-come ti permetti?! Questa è la mia nave, ringrazia che non ti abbia buttata fuori bordo!-

-Non posso crederci... Continua a leggere le carte, la carriera da attrice non fa per te, vara Nami.-

-Sta lontana!- mi punta contro il suo bastone di legno, credendo di potere intimorirmi per davvero.

-Posso non starti simpatica, puoi essere in competizione con me per il posto di unica ragazza su questa nave, che francamente non mi interessa minimamente, sicuramente sono una persona odiosa, questa può essere la tua nave e loro la tua famiglia, capisco la gelosia, ma nulla giustifica un tentato omicidio. E se c'è qualcuno con cui dovresti prendertela per la mia presenza qui, è Cappello di Paglia!- è con le spalle al muro, mi basta allungare di poco il braccio perchè la punta della spada sfiori il suo collo.

-D-di che stai p-parlando!- è pallida in viso, sta tremando. Nel frattempo, tra i nostri spettatori è calato il silenzio. L'unico che blatera qualcosa è Usopp, sta cercando di buttarla sull'errore e sulla misericordia. Parole che non esistono nel mio vocabolario.

-Sai, avrei potuto accettare questo tuo gesto se non fossi stata così vigliacca da farlo alle mie spalle. Puoi anche uccidere perché semplicemente non ti stia simpatica una persona, non sono nella posizione di giudicare, ma devi farlo guardandola in faccia.- i nostri volti ora sono vicinissimi tanto da poter sentire il suo respiro, se stesse respirando.

-S-sei un mostro! E VOI FATE QUALCOSA DANNAZIONE!-

-NAMI!- urla Rufy -Umi è una nostra compagna.- ora il tono di voce è tanto calmo quanto spaventoso. A queste parole la ragazza si arrende, getta il bastone. Se c'è qualcosa che ho capito del capitano è che per lui la sua ciurma -anche se io non ho mai accettato di farne parte- è come un tesoro. Nami lo sa, sa anche che se non fosse una sua compagna, ora Rufy la starebbe riempiendo di pugni.

-Lo sapevi no? Se fossi uscita viva dal mare, tu non avresti avuto possibilità di sopravvivere.- mi avvicino ancora, sono certa non stia respirando. Una goccia di sangue cade a terra.

-Ho ucciso per molto meno. Ma sei una nostra compagna, GIUSTO RUFY? Ringrazia il tuo capitano rossa.- allontano la spada. Cade a terra. 
Usopp le si avvicina correndo, dopo un attimo di esitazione lo fa anche Sanji, Rufy si allontana silenzioso verso il suo posto preferito, la polena della nave. Zoro recupera la sua spada, facendomi giurare di non toccarla mai più senza il suo permesso -mi sono resa conto solo ora di aver preso la Wado Ichimonji- -è strano che abbia ancora le mani, considerando quanto ama quella spada-. 

Io non sono un pirata! (One piece x OC) SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora