15.

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jisung si svegliò a causa della luce che penetrava dalla finestra di quella stanza.

aveva un gran mal di testa, dovuto alle sei birre bevute la sera prima.

ma non fu quello il suo pensiero principale.

infatti, realizzò di star stringendo qualcosa, o meglio qualcuno tra le sue braccia, e questo stava facendo altrettanto.

aprì a fatica gli occhi, ma li spalancò non appena si ritrovò il volto di minho a pochi centimetri dal suo, iniziando ad arrossire a dismisura.

si guardò quindi intorno, o almeno per quanto ci riuscisse, e notò che quella non era la sua camera; sicuramente era quella del maggiore.

subito un pensiero gli balenò in testa, capendo subito dopo che era negativo dato che sia lui che il ragazzo dinanzi a sé indossavano un pigiama, non erano quindi nudi.

tirò quindi un interno sospiro di sollievo.

posò un'altra volta lo sguardo sul volto dormiente di minho, potendo così ammirarlo meglio.

gli occhi, le guance, il naso, e le labbra.

quest'ultime, rosee e carnose, leggermente socchiuse.

restò incantato a fissarle per un paio di minuti buoni, pensando a come potessero essere così baciabili.

senza quasi rendersene conto, come se il suo corpo stesse agendo da solo, iniziò ad avvicinare il suo volto sempre di più a quello del maggiore.

le loro labbra ormai si sfioravano, i loro nasi si toccavano.

<ma che sto facendo?> 

si domandò in un baleno jisung sgranando gli occhi, tirandosi poi immediatamente indietro.

si spostò in un modo così veloce e brusco che minho iniziò a muoversi, aprendo lentamente gli occhi.

<perfetto, l'ho anche svegliato> pensò il minore tra sé e sé con sarcasmo.

il maggiore, tuttavia, gli rivolse un sorriso.

"buongiorno" disse quasi in un sussurro, la voce impastata dal sonno.

" 'giorno" rispose jisung.

minho si staccò quindi dalla presa del minore, privando a sua volta quest'ultimo della sua.

si tirò su a sedere, stiracchiandosi.

si voltò poi verso jisung, aggrottando di poco le sopracciglia non appena vide un'espressione strana sul suo volto, gli occhi puntati nel vuoto e le labbra leggermente schiuse.

"ti senti bene jisung? sembri morto" chiese con ironia.

a quella domanda il ragazzo nominato sbatté velocemente le palpebre, tirandosi poi su a sedere a sua volta.

"oh, sì non ti preoccupare. è solo che mi stavo chiedendo come io fossi finito qua, a dormire nella tua stanza" espresse perciò il suo dubbio.

"ieri alla festa ti sei decisamente ubriacato, e non poco. mi ero offerto di accompagnarti a casa ma non mi hai voluto dare l'indirizzo, quindi ho dovuto portarti qua per forza di cose" spiegò brevemente.

"bene, ma... non abbiamo fatto nulla, vero?" domandò di nuovo jisung. entrambi erano vestiti perciò era sicuro che non avessero fatto niente, ma voleva comunque accertarsene.

"no, sta tranquillo. o meglio, tu volevi ma io ho rifiutato" rise leggermente.

jisung ricambiò il sorriso. dopotutto era ubriaco, perciò era sicuramente quello il motivo di tutta la sua voglia.

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