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"sei pronto a vedere le loro facce dopo che capiranno di aver avuto ragione per tutto questo tempo?" chiese scherzando jisung.

"non vedo l'ora" rispose minho.

così quest'ultimo suonò al campanello di casa di chan, il quale non si fece attendere più di un tanto, andando subito ad aprire ai suoi amici e salutandoli augurandogli buon anno.

nemmeno il tempo di togliersi le scarpe che felix iniziò a correre verso il suo amico.

"HAN JISUNG!" urlò, spaventando il ragazzo preso in causa.

"felix saremo a trenta centimetri di distanza, ti sento!" ricambiò il moro non appena il suo amico si fece più vicino.

quest'ultimo rivolse un'occhiata anche a minho, prendendo entrambi per mano e trascinandoli con sè al centro del salotto, dove stavano anche gli altri, per poi rimettersi seduto al suo posto.

"voi due adesso ci spiegate tutto per filo e per segno" disse hyunjin non appena vide arrivare i suoi amici.

"avanti, dategli almeno il tempo di sedersi" cercò di dire chan, non venendo però ascoltato da nessuno.

"possiamo almeno toglierci giubbotto e scarpe o è proibito?" chiese minho riferendosi agli altri ragazzi.

"dai basta che vi muovete che sono curioso!" esclamò changbin impaziente.

i due ragazzi quindi fecero quanto gli era stato detto, tornando dai loro amici neanche trenta secondi dopo.

"allora... da dove partire?" si domandò jisung, dubbioso.

così minho prese parola.

"in breve sintesi, è iniziato tutto a settembre alla festa di seungcheol. e no, non è andata come vi ha detto jisung. cioè in parte sì perché c'era quella tipa che continuava a fissarmi, ma poi tra me e lui è successo qualcosa, da lì-"

"NON CI CREDO" venne interrotto dal più piccolo tra tutti, jeongin, il quale aveva occhi e bocca spalancati.

"CAZZO SIETE ANDATI A LETTO INSIEME?" esclamò.

entrambi i diretti interessati arrossirono.

"non era proprio quello il modo in cui volevo dirlo, ma comunque. sta di fatto che dopo ciò che è successo ho iniziato a provare dei sentimenti per jisung"

"e viceversa" venne interrotto dal nominato, parlando a bassa voce.

i loro sguardi si incontrarono e si sorrisero.

"sta di fatto che però eravamo entrambi due teste di cazzo per confessare i nostri sentimenti, nonostante ci comportassimo già come dei fidanzati. oh e per non parlare della gelosia di minho verso mark" continuò il minore.

"sì quello lo avevamo notato anche noi" lo interruppe seungmin, come a dirgli che era scontato e quindi di raccontare solo cose che loro non sapevano.

le guance di minho si tinsero di un leggero rosa.

"beh sta di fatto che una sera io e minho avevamo confessato i nostri sentimenti l'uno all'altro, ma non proprio direttamente. e così ieri sera, quando ha visto mark che mi baciava, ha frainteso e giustamente ci è rimasto male"

"è per quello che me ne sono andato e jisung mi è corso dietro. poi ha deciso di fare il primo passo dichiarandosi, ma in modo diretto, così io feci lo stesso, e beh..." continuò il racconto minho, facendo una piccola pausa per prendere per mano il suo ragazzo, sorridendo.

"ora stiamo insieme"

"AVEVAMO RAGIONE, JISUNG È GAY!" fu la prima cosa che urlò felix, ricevendo una pernacchia in tutta risposta.

"era troppo impegnato a fingersi etero per capirlo" ironizzò hyunjin mentre l'amico alzava gli occhi al cielo.

tutto ciò venne interrotto dal brontolio dello stomaco di changbin, il quale zittì tutti.

i loro sguardi erano ora puntati su di lui.

"avanti, quand'è che si mangia?" si lamentò.

"veramente dovrei ancora chiamare" ammise con tono colpevole bangchan, rendendosi conto solo in quel momento che si era dimenticato di chiamare un ristorante, preso dalla voglia di sapere cosa fosse successo tra i suoi due amici.

"stai scherzando spero" rispose il minore con sguardo incredulo.

al che l'altro scosse la testa in modo negativo.

"se vuoi nel frigorifero ci sono degli avanzi da ieri sera: torte salate, salumi, formaggi, qualche dolce... prendi pure quello che vuoi" si affrettò a dire prima che changbin potesse proferire parola.

in un mezzo secondo l'umore di quest'ultimo cambiò drasticamente. si alzò dal divano con un sorriso sul volto e si diresse verso la cucina.

bangchan trasse un sospiro di sollievo mentre gli altri ragazzi cercavano di trattenere le loro risate.

il maggiore si decise a chiamare un ristorante di sushi e un'oretta dopo, quando il cibo ordinato arrivò, i ragazzi si unirono in sala da pranzo a mangiare, parlando del più e del meno.

si fermarono a casa di chan anche nel pomeriggio, tornando ognuno alla sua abitazione soltanto alla sera.

minho e jisung camminavano per le fredde strade di seoul mano nella mano, godendosi la presenza l'uno dell'altro.

ad un certo punto il maggiore si fermò, provocando lo stesso anche al suo ragazzo.

quest'ultimo lo guardò con fare interrogativo, non capendo il perché di questo suo comportamento.

"min va tutto bene?" gli chiese preoccupato, portando una mano sul suo braccio.

notò che stava guardando dall'altra parte della strada, così decise di seguire il suo sguardo, posandolo infine su una casa che gli pareva familiare.

ci pensò su per un attimo, assottigliando gli occhi cercando di concentrarsi e di ricordarsi.

quando lo fece, i suoi occhi tornarono a una forma normale.

"quella non è la casa di-"

"-seungcheol, esatto" continuò la frase minho.

"perché la stai fissando?" domandò jisung, posando lo sguardo sul ragazzo di fianco a sè.

"mi ha fatto ricordare della sera in cui ci siamo conosciuti, su quel prato verde, e in cui è scattata una scintilla tra di noi, in quella piccola stanza buia in taverna"

finalmente il suo sguardo incrociò quello di jisung, al quale si formò un dolce sorriso sulle labbra.

"e dove ci siamo baciati per la prima volta, in quel salone intenti a ballare"

minho ricambiò il sorriso al ricordo.

"penso che quella sia l'unica festa dove io non mi sia mai pentito di essere andato" confessò.

"ti devo ringraziare per essere stato da solo quella sera, altrimenti probabilmente non saresti mai uscito in giardino e non ci saremmo mai incontrati" continuò il maggiore.

rise leggermente, provocando la stessa cosa all'altro.

"dovresti ringraziare changbin e chan, perché sono loro che sono riusciti a convincermi a venire a quella festa"

"lo farò"

minho e jisung si guardarono negli occhi per un altro po', senza dire nulla, lasciando che fossero i loro sguardi, invece, a dire mille parole.

e così, le labbra di minho trovarono quelle di jisung, nonché il suo primo amore.

FINE

autrice
e siamo giunti alla fine di questa storia. grazie veramente a tutti per essere arrivati fin qui nonostante non avessi aggiornato per mesi😭🫶🏻 se volete ho già pubblicato una nuova storia, si chiama "collision", mi farebbe piacere se la leggeste, ovviamente se volete. ho già pronte anche altre 3 storie che però pubblicherò più avanti. grazie infinite di nuovo per aver letto questa storia, spero vi sia piaciuta🫶🏻

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