Prologo

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Per Freya era ormai trascorso un anno dal suo ritorno a casa. L'imminente trasferimento dei genitori l'aveva allontanata dal suo paese natale, portandola a vivere per cinque lunghi anni in Italia. Qui, aveva viaggiato tra diverse città, scoprendo la ricca cultura di quel meraviglioso paese. Questo cambiamento improvviso le aveva anche permesso di frequentare il Liceo Classico, un'istituzione di prestigio che le aveva offerto l'opportunità di approfondire la storia e l'arte, nonché di confrontarsi con lingue antiche a lei praticamente sconosciute: il latino e il greco. Anni trascorsi in quel contesto erano stati fondamentali per sviluppare un approccio critico nei confronti del mondo che la circondava e per scoprire un vivo interesse per la storia antica, una passione che non avrebbe potuto coltivare in altro modo. La fatica affrontata durante il percorso liceale era stata notevole, soprattutto a causa della barriera linguistica; tuttavia, Freya sentiva di aver appreso la lingua nel modo migliore possibile. Ora, dopo aver conseguito il diploma di Maturità e tornata in Inghilterra, attendeva con trepidazione i risultati del test d'ammissione all'università di Oxford.

Nonostante fosse tornata già da un anno, indecisa e con il desiderio di esplorare nuove strade, la sua iscrizione all'università richiese più tempo del previsto. Soprattutto in riferimento a Oxford, i criteri di ammissione risultavano molto severi. Tuttavia, non aveva smesso di tenere la mente attiva: aveva frequentato un corso di francese e trovato lavoro nella biblioteca del suo paesino.

Durante questi mesi a Fair Oak, Freya scoprì molteplici aspetti della sua personalità che non avrebbe mai esplorato senza aver deciso di prendersi un "anno sabbatico". Mantenendo la sua passione per la lingua e la cultura greca, aveva approfondito ulteriormente i suoi studi. Le sue giornate si svolgevano in modo abbastanza semplice; non era sopraffatta dal lavoro, il che le permetteva di dedicare tempo a se stessa, iniziano dai suoi amati giri in bicicletta. La sensazione di libertà che provava pedalando era insostituibile: adorava sentire il vento tra i capelli, il sole che le accarezzava la pelle e il profumo dei fiori e degli alberi che le sfrecciavano accanto mentre si dirigeva in biblioteca, dove completava le sue mansioni prima di tornare a casa per il pranzo.

Malgrado l'apparente monotonia delle sue giornate, Freya era felice. Costantemente a contatto con una varietà di testi e a volte anche con le persone, riusciva a coltivare le sue passioni senza la pressione di un impegno lavorativo costante. Inoltre, metteva da parte qualche soldo per le spese universitarie, nel caso fosse stata accettata.

L'Università di Oxford rappresentava il suo obiettivo più ambizioso. Pur non credendo di riuscire a essere ammessa al primo tentativo, sperava di farcela, considerando l'impegno profuso per il test d'ammissione. Aveva fatto domanda per il corso di "Classical Archaeology and Ancient History", un percorso che si concentrava sul mondo classico e che rappresentava il suo personale paradiso. Chissà quanto tempo ancora avrebbe dovuto aspettare per conoscere l'esito.

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