Giorno 4

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Ennesima giornata in cui le uniche parole che i ragazzi si erano scambiati erano "Buongiorno" e "Ciao" a colazione.

Manuel era stato costretto dalla madre per l'ennesima volta ad accompagnare Simone a casa in moto ma nonostante l'occasione, nessuno dei due aveva aperto bocca.

Anita non capiva perchè suo figlio sembrava essere sempre così infastidito dalla presenza del francesino, ma aveva deciso di ignorare le sue impressioni.
Ricordava infatti come, non appena Ferro si era presentato a casa con il nuovo arrivato, i suoi occhi le erano parsi più luminosi e quindi supponeva di essersi sbagliata sul dubitare del loro rapporto.

Tra i due però le cose non andavano davvero e Balestra si era ormai stufato di vivere in quel clima di astio che lo portava a porsi numerose domande e a farsi venire i sensi di colpa quotidianamente.

Quel pomeriggio decise quindi di usare la scusa dei compiti di italiano per poter rivolgere la parola all'altro senza che si trattasse di un pasto della giornata.

In realtà il giovane era piuttosto scettico riguardo la riuscita del suo piano, ma riteneva che il fallimento potesse comunque essere un'opzione migliore rispetto al dover lasciare la situazione immutata.

Si avvicinò dunque alla porta della camera di Manuel - (a giorni alterni uno dei due studiava nella sua camera, mentre all'altro era destinata la cucina) - e bussò.

"Mà?" domandò il ragazzo all'interno.

"No, s-sono Simone... mi aiuti con i compiti perfavore?"

"No"

Eccallà, te pareva.

"Perfavore?" provò di nuovo il francese.

"L'hai già detto, ciao"

"Ti prego Manu" lo supplicò Balestra dall'altro lato della porta sperando di sembrare compassionevole.

L'altro non rispose, ma il ragazzo decise di attendere ancora qualche minuto prima di tornare in cucina.

Adesso conto fino a 10 e poi me ne vado decise.

1, 2, 3, 4, 5... 10, ma Ferro non aveva aperto la porta così, su quello che doveva essere un 11, abbassò lo sguardo che aveva precedentemente puntato sulla porta di legno chiusa, sperando di veder comparire il viso del suo ospitante.

Dopo qualche secondo, sul 12 per la precisione, stava per tornare sui suoi passi quando un: "Hai 10 minuti poi te ne torni di là" lo fece voltare verso la porta, o meglio verso la figura di Manuel che era apparsa e che lo fissava con aria scocciata mentre attendeva che egli entrasse.

45 minuti dopo Balestra non solo era riuscito ad avere una conversazione con Ferro, ma aveva completato anche i due esercizi che gli mancavano.

Tra i ragazzi non vi era stata una vera e propria riappacificazione: i due si erano semplicemente parlati come se non fosse successo nulla.
Ciò aveva rallegrato particolarmente l'ospite di casa Ferro in quanto era convinto che tutto fosse finalmente tornato come prima.

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