Giorno 7

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Penso di tornare circa alle 15
Ciao 🥰🥰

Anita sorrise visualizzando il suddetto messaggio di Simone. Era felice di sapere che il giovane avrebbe potuto finalmente svagarsi un po' con quel ragazzetto francese di cui le aveva parlato e che sembrava tenesse davvero a lui.

Digitò sul telefono per qualche secondo e poi inviò un messaggiò:

D'accordo, divertiti!! 😘

Successivamente abbandonò lo smartphone sul tavolo e si recò verso la camera del figlio: era giunto il momento di parlargli.

Aprì la porta della sua stanza e lo trovò in piedi, intento a indossare la giacca.

"Vai da qualche parte?" gli domandò dunque la donna.

"Se... devo annà in un posto" rispose vagamente l'altro.

"Siediti un attimo perfavore... ho bisogno di parlarti" lo invitò Anita.

"Mà dai esco n'attimo e poi quanno arrivo..." cercò, come al solito, di sviare la conversazione.

"Manuel, è importante"

Il ragazzo sbuffò e si decise ad avvicinarsi alla madre. Quest'ultima si sdraiò sul suo letto e fece accomodare il giovane, facendogli appoggiate la testa al suo stomaco.

"Che c'è che non va?" gli domandò con dolcezza.

"Non c'è niente che non va... è tutto a posto" quasi sbuffò il figlio.

"Manuel..."

"Te prego eh, 'sti sentimentalismi no" e nel mentre alzò di poco la testa come a volersene andare, ma la madre lo fermò immediatamente.

"Statte fermo - e infilò una mano nel suo cespuglio di ricci come a volerlo tranquillizzare - e ascoltami: cosa c'è che non va con Simone?"

Il giovane sbuffò all'udire di quel nome: "ma niente... che ce deve esse che non va?"

"Sai io..."

" 'o so - la interruppe Manuel - c'hai parlato... vi ho sentito: so che ha parlato de me"

"E tu cosa mi dici su ciò che è successo quindi?"

"Ma che te devo dì mà... se questo fa tutto 'r carino un giorno e quello dopo fa 'o stronzo non so problemi che me riguardano"

"Ti ha trattato male, amore?"

"M'ha fatto incazzà, basta... posso annà ora?"

"Solo se mi dici cosa è successo"

"Ma niente... è che un giorno fa tutto 'o smielato e il giorno dopo fa gli occhioni a un coglione che manco so chi è... a me onestamente non me ne frega proprio niente di chi è quello stronzo che si porta appresso, ma c'ha proprio una gran faccia da schiaffi. Ora me ne posso annà?"

La donna non gli rispose, ma si limitò a continuare ad accarezzargli la testa.

"Posso?" domandò nuovamente il ragazzo, senza ricevere alcuna risposta. Osservò un punto indefinito della stanza e si beò delle carezze materne.

Poco dopo Anita disse dolcemente: "Simone non merita di essere trattato male. Fammi questo favore, amore.
È tanto dolce e sensibile, ma altrettanto solo in questo momento. Non complicargli la vita anche tu"

Manuel non disse più nulla e continuò a riflettere su quest'ultima parte del discorso della madre anche quando quest'ultima, dopo avergli baciato la testa, si fu allontanata dalla sua camera.

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