Giorno 10

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"Manuel?" si sentì chiamare il ragazzo in questione che, però, continuò a dormire.

"Manu?" provò ancora la voce, scuotendolo un po'.

"Mamour?" osò addirittura dire Simone sperando che l'altro non riuscisse a intenderne il significato.

"Che palle che sei francesì... lasciame dormì" mugugnò l'altro.

Simone cercò allora di scollarsi il ragazzo di dosso per potersi alzare, ma lo sforzo fu vano.

"Sta' bono e dormi su" gli disse Ferro accoccolandosi al suo braccio.

"Manu dai, dobbiamo fare una doccia... lasciami andare così puoi dormire ancora un po' " lo pregò Balestra.

"Mh" fu la risposta che ottenne dal castano che, dopo aver aperto gli occhi per lasciargli un veloce bacio sul naso, si era girato dandogli le spalle per continuare a dormire.

- ♡ -

Un quarto d'ora più tardi Simone faceva il suo ritorno in camera e, con sua grande sorpresa, trovava un Manuel sveglio e ancora completamente nudo.

I due si fissarono sorridendo e Ferro si concesse persino di far passare lo sguardo sul corpo dell'altro quando: "Ao ma che te sei fatto lì?" domandò preoccupato.

"Eh?"

"Sul petto - e si alzò dal letto per avvicinarglisi e verificare di persona - qua" disse indicando la zona con il dito.

Balestra, confuso, abbassò lo sguardo sul punto indicato da Manuel e sconvolto esclamò: "Mon Dieu! C'est un suçon?"

"Io non c'ho capito nulla di quello che hai detto, ma - si leccò un dito e lo passò sulla macchietta violacea - non sei sporco quindi è sicuramente un succhiotto mio de ieri".

"Sei proprio un cretino..." constatò Simone alzando gli occhi al cielo fingendosi infastidito da quella piccola macchia che dava una punta di colore alla sua pelle pallida.

"Come sei noioso francesì... Ho solo marchiato il territorio, anche se questo non me lo ricordavo molto. Ricordo meglio questo" e detto ciò accompagnò il ragazzo davanti allo specchio per mostrargli il succhiotto che gli aveva fatto sul gluteo.

"Manuel!" esclamò imbarazzato l'altro, spalancando gli occhi.

"Tanto 'o so che te piacciono - e gli tirò una pacca leggera sul sedere - mo me vado a lavà".

Il ragazzo si allontanò dunque verso il bagno cercando di smascherare il suo andamento zoppicante.

"Tu boites un peu" sghignazzò Simone.

Il castano si girò verso di lui con aria interrogativa.

Balestra si cimentò in una ridicola imitazione della sua camminata e, a quel punto, l'altro disse: "Fai poco lo spiritoso che vai storto pure te, non te serve fingere" e detto ciò riprese il suo cammino.

Il corvino scosse la testa ridendo mentre osservava l'altro ragazzo dirigersi verso il bagno con i suoi graffi sulla schiena.

Forse le cose stavano iniziando a prendere la piega giusta.

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