Capitolo 5
Piano terra!!<Accidenti farò tardi !>
"Chiara dai sbrigati che dopo ti tocca correre anche per andare a lavoro oltre che per sport..."Chiara abitava da qualche mese in un residence a via Matteotti 10938 di Milano, si era trasferita da Roma perché stanca di rimanere sempre impantanata in una carriera, dove solo i raccomandati proseguivano o chi la dava a suo piacimento per ritrovarsi capo dirigente della sua ex azienda, con un'esperienza in fatto di piselli al top, ma di politiche di vendite paragonabile ad una bambina che scambia il proprio orologio di cartier per una barbie.
In effetti chiara era una bella donna 45 anni ben tenuti, si ripeteva quella mattina, mentre si aggiustata allo specchio la coda dei capelli rossi, in maniera che non le dessero fastidio durante gli esercizi.
Il suo fisico era ben tenuto, dedicava ogni mattina almeno un'ora ad attivita' fisica , seno non rifatto, ma che ancora teneva bene, portava una bella 3°, occhi verdi, viso liscio e levigato da lineamenti forti, qualita' che già di per sé non lasciavano disinteressato chi incontrava, ma che risultavano ancor più provocanti, quando in occasioni particolari, sfoggiava i suoi vestiti preferiti, dotati tutti di spacco laterale e dalla taglia aderente che non lasciava trasparire minima nuvola nel cielo perfetto del suo corpo di donna, retto da due gambe affusolate e non troppo muscolose che avrebbero mandato in visibilio il più esperto feticista.Molte volte si era ritrovata a tirare fuori il carattere e le unghie, sottoposta a proposte da parte di capi, sia uomini che donne, che le avevano prospettato carriera facile in cambio di marchette lussuose in loro compagnia, tutte sempre costantemente declinate e tutte le avevano portato a cambiare una marea di posti di lavoro, fino a giungere a Milano, dove da una settimana svolgeva mansioni marginali, in attesa di conoscere la localizzazione più adatta che i membri del consiglio di amministrazione,tardavano a decidere.
E ora di andare a correre
Presi le mie scarpette da corsa, rovesciai il mio caffè per la stanza saltellando su una gamba mentre cercavo di infilarne una, nella speranza di berne almeno un sorso fino alla porta e in tutta fretta mi diressi fuori.
La chiusi per arrivare subito all'ascensore del residence che più di un ascensore sembrava essere divenuto un vagone della metropolitana, dato che essendo in rifacimento la pittura delle scale, tutti eravamo costretti ad usarlo per uscire dai nostri appartamenti e anche se cercavo in tutti i modi, di prenderlo il prima possibile, trovavo sempre il pienone.Non smisi neanche di parlare tra me e me che si apri' la porta del cielo!!
Chiara:
"Dio mio."
l
La mia meraviglia era dovuta in primis
all' ascensore quasi vuoto e poi a quella specie di Dio greco che mi ritrovai davanti e che mi fece cadere l'ipod dalle mani nell'imbarazzo e il sorriso del bel moro sconosciuto.Titubante mi guardai bene di pormi all'angolo opposto dell' ascensore< "che idiota",>, mentre cercavo di risistemare le cuffie alle orecchie.
La Corsa riprese ed io cercai di osservare quel Picasso umano, una meravigliosa opera d'arte dai capelli biondi , di almeno un metro e novanta che indossava giacca e cravatta.
Il tessuto della sua camicia era talmente tirato dai muscoli pettorali e dalle spalle larghe, che sembrava chiedesse aiuto e pietà, per una tale tortura costante .Mi domandai tra me:
"'cosa ti è preso Chiara?
Non hai mai visto un uomo in vita tua?
Non sei alle prime armi cosa ti prende?"In quel frangente mi sentii come in quei cartoni animati dove il diavoletto sulle spalle rispondendo all'affermazione dell'angelo dice:
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Cattive tentazioni
RomanceQuando accadono cose inaspettate nella vita, allora sono storie di Donne e Uomini . Il caso, il destino, un incontro improvviso e poi... ⚠️ Lettura consigliata solamente ad un pubblico di soli adulti consapevoli.⚠️