Sfumature di rosso(capitolo finale)

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                              La patente

La moto a dire il  vero me  la sono goduta tutta e non solo con Michele. 
Diciamo che il primo step  aveva avuto un esito positivo la mia ragnatela di vedova nera  cominciava a tessere i suoi riscontri.

Ma ben più dura fu la seconda prova che mi capitò di affrontare qualche anno dopo.
Mi ero  iscritta alla scuola guida del mio paese probabilmente l'unica in una zona di 400 km.
Volevo divertirmi e la moto l'avevo venduta  per fare un po' di soldi e prendere una macchina,ma per guidarla mi serviva la patente b.
E come ho detto di scuola guida c'era solo quella del signor  Combrelli famoso per la sua severità nella selezione dei patentati,1 su 10 passava indenne il suo esame dopo di ché poteva  guidare un caccia russo.
Combrelli o Stefano che era antipatico, freddo aveva sui 47 anni, bello, ma non ballava, si vedeva che faceva palestra, si curava nell' aspetto è nel vestire,  caschual, ma impeccabile,  ma a quanto avevo  sentivo non lo dava a nessuno , tante mamme infatti dopo essersi messe in  ghingheri si erano presentate con tacchi a spillo, scollature ambondanti, tutte a fargli le feste a strusciarsi in maniera distaccata, per modo di dire, per aiutare figlie o figli a passare l'esame, ma poi si erano dette, che probabilmente  sicuramente era gay nell'ombra, visto il 2 di picche che avevano ricevuto.

E i figli etero, erano stati tutti bocciati.

Io dovevo assolutamente avere la patente, primo perché mi serviva spazio e poi perché quando pioveva era un macello per me.

Come già  accennato in precedenza ero bella su questo no c'era il minimo dubbio per che non avesse letto il capitolo 1° io mi chiamo Sharon sono  alta 1,78, pelle olivastra capelli neri lunghi e intrecciati come un mantello africano, occhi verdi profondi bocca carnosa ,gambe lunghe e caviglie sottili, na gran fregna insomma, ma ero anche intelligente infatti l'esame scritto lo avevo superato a pieni voti.
Ma io sapevo  di essere intelligente ma  avevo  capito che per alcune cose dovevo usare altri mezzi che madre natura mi aveva dato, perché in certe cose non volevo aprire la porta, la volevo proprio sfondare.
La sfida era dura se fosse stato gay sarei rimasta fregata, brava si lo ero, ma per i miracoli non mi ero ancora attrezzata.

                   La prova di guida

Arrivò  il giorno dell' esame, la mia situazione di guida  pratica era scritta sulle ammaccature della pseudo auto da foglia rosa, ma a favore devo dire che spesso mi distraevo a guardare i culi dei ragazzi e allora boom.
Insomma toccava che  inventarmi  quelche cosa  per ottenere ancora una volta ciò che volevo.

                       Operazione frizeer

Quel giorno vidi Stefano  da lontano che scaricava  la  penultima  ragazza.
Puntualmente usciva piangendo, bocciata anche lei senza possibilità di appello.

La questione era dura anzi, necessitava che divenisse dura, per poterla ammorbidire tra le mie mani.
Non mi guardò  neanche in volto, eppure mi ero vestita quel tantino che bastava per attrarre qualche sguardo arrapato, pantaloncino giroculo  tacchetto, gambe nude, maglietta rigorosamente senza reggiseno, ma alla fine  avevo attratto l'attenzione di tutti, tranne la sua, che era rimasto  imperterrito e freddo come un ghiacciolo.
<cazzoo!>
Vuoi vedere che mi toccava mettermi  una banana davanti per farmi notare?

                               La guida

Salii in macchina, la mia gonna si alzò casualmente all'altezza della passera, ma lui ancora mi guardava fisso negli occhi.
Stefano:

"E pronta signorina ?"

Sharon:

Accennai ad un sorriso serioso misi la cintura e partii facendo  sobbalzare l'auto.
Subito la sua penna cominciò a scrivere su quel maledetto taquino.
Eravamo sulla strada principale  io cercavo di mantenere la calma e fare la simpatica innocente, ma lui evidenziava in continuazione piccole correzioni scuotendo il capo.
 La situazione peggioro' quando in una curva per guardare il  culo di Luca, il mio vicino da sturbo, diedi una tale inchiodata da far alzare il sediolino del passeggero e farlo sbattere contro il parabrezza, quel culo, per quanto bello mi aveva proprio messo nei guai.
Stefano andò su tutte le furie e cominciò a chiedermi di accostare."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2023 ⏰

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