Il testimone capitolo 6

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  ⚠️ ⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️ATTENZIONE...
QUESTO ROMANZO E' SULLO STILE DARK .
NON ADATTO A MINORI O PERSONE SENSIBILI.
Troverete  storie totalmente inventate  di sesso esplicito,violenza,atti sessuali estremi  e situazioni, adatti solo ad un pubblico adulto  per scene spinte e situazioni accettabili solo da un pubblico adulto e consapevole.Troverete tematiche forTi se pur le storie sono totalmente inventate.Se siete particolarmente sensibili è minorenni  sono fortemente sconsigliate .
Leggete queste storie con il maggior distacco possibile perché  sono del tutto inventate .Grazie




                               CAPITOLO 6

                                   Il testimone..

Le mie mani scorrevano lungo i suoi fianchi morbidi  e imperfettamente belli, lei era sopra di me' e io potevo ammirare le sua bellezza e il suo ansimare mentre il mio cazzo assaporava la sua fica bagnata oltre ogni limite.
Una pioggia di capelli scuri ondeggiavano sul mio petto, carezzando  i miei capezzoli, come labbra leggere che  ad ogni suo incedere, provocavano  in me un eccitazione ancor più  frenetica.
I suoi occhi erano come perle che luccicavano di piacere, la cui luce veniva, di tanto intanto, oscurata dal bianco dei suoi denti, perché ad ogni penetrazione forte, la sua bocca  si apriva producendo sussurri di desiderosa sofferenza, non violenta, ma forte e desiderata.

Lei poggiava le  sue mani sul mio ventre definito, sia dagli addominale che da quel tatuaggio fatto anni prima, raffiguranti l'angelo Gabriele che in quella situazione sembrava peccaminosamente sorreggere  con la sua posa quelle mani femminili.

Mi ero accorto che nella foga dell'eccitazione non ero riuscito a togliergli il reggiseno.
Decisi, facendomi del male, di sfilarlo durante un suo sospiro, non potei a quel punto controllare più  il mio testosterone che alla vista di una tale abbondanza riversata sul mio volto, si trasformò in milioni di dita solleticanti  la mia cappella e che mi
portarono in un attimo al culmine dell'eccitazione.

"Vengo!
Ripetei con voce strozzata, inarcando la mia schiena e raggruppando le dita dei piedi come se mi stessi sorreggendo ad una invisibile asta per evitare il precipizio.

Con mio stupore Roberta "quello era il suo nome ",non rifiutò l'incedere del mio piacere, anzi accentuo' in maniera frenetica il suo movimento, invitandomi a godergli  dentro, totalmente, senza tenermi.

Mi sentii come un essere sulla cima di una  collina, sotto la quale, questa meravigliosa donna mi attendeva a braccia e gambe aperte e non potei far altro che tuffarmici, assaporando il godimento di  ogni getto di sperma urtare le pareti della sua fica, come carezze che scuotevano il suo corpo con sbalzi di tremori, dovuti all'orgasmo che stavano  provocando dentro di lei.
Ci fu un grido comune poi,il silenzio è il precipitare dei nostri corpi l'uno sull'altro.

Io guardai fuori la finestra e intravidi tra le tende bianche, scosse delicatamente dal fantasma di una brezza dolce e fresca,  il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta, sentii  ritoccare  gli undici colpi della sera, mentre queste terminavano il loro scuotersi sul mio vestito, pronto per il giorno dopo.

Preso in quel barlume di momentanea sobrietà, sentii Roberta alzarsi e dirigersi al bagno, non prima di aver dato un bel bacio al mio pisello, come ringraziamento  del piacere concessogli.

Riuscì allora ad ammirare anche il suo lato b che  si mostrò per nulla inferiore alla bellezza del resto del suo corpo.
Sentii la doccia del bagno aprirsi, mentre riuscivo ad intravedere  la sua figura che ondeggiando passava il sapone sulle sue splendide gambe, sui seni e sul resto di quel meraviglioso corpo di cui avevo goduto il calore e l'intenso profumo della pelle.

Mi accorsi che nonostante avessimo da poco terminato di fare all'amore, il mio piccolo operaio si era già ripreso e aveva costruito sotto le lenzuola una piccola capanna a punta.
Era pronto e voglioso di conoscere ancora la sua amichetta per una seconda volta.
Non mi era mai capitato di provare un tale senso di trasporto, eppure a 41 anni le esperienze non mi erano mancate, ma quella donna aveva qualche cosa di unico, chimica, tanta chimica, da quanto l'avevo conosciuta, quello sguardo tra l'ingenuo e il peccaminoso, lo sfiorarsi in ufficio, producendo sottilissimi sibili che solo io udivo, mi avevano coinvolto e riempito i testicoli a tal punto che avevo ripreso a masturbarmi, per tenere a freno i miei impulsi.
Ero  come un pesce preso dall'amo  e lei faceva girare il mio mulinello all'impazzata; sempre.

Mi alzai deciso, le lenzuola scivolarono dal mio corpo, entrai nel bagno, i vetri erano appannati dall'acqua calda, ma vedevo e volevo quella donna.
Aprii lentamente l'anta scorrevole della doccia mentre lei era di spalle passandosi  le mani nei capelli, non si accorse di nulla, la presi appoggiando le mani sulle sue , lei dopo un sussulto si rassegno' piacevolmente alla mia voglia, che capii non le dispiacesse per niente.
Scivolai con le mie mani lungo le braccia per afferrare le sue e poggiandole  sul vetro le inclinai il busto, quel tanto che bastava per permettermi di penetrarla.

La musica era la stessa, intensa, eccitante, tutto reso ancor più  intimo da rivoli d'acqua, che come ruscelli facilitavano il mio incedere dentro di lei.
Con la mia mente mi immaginai la scena vista da fuori; questi due corpi intensi, scossi da passione frenetica, mani aggrappati ad un vetro, scosse continue di corpi, ansimanti e  avvinghiati, era bellissimo, ma non abbastanza per lei.
Mi guardò con quello sguardo peccaminoso che io amavo e mettendo le dita tra le sue labbra carezzo' il suo ano, invitandomi a goderne della premurosa ospitalità.
Non me lo feci ripetere due volte, anzi in realtà il pensiero, allo scuotere di quel suo sedere sodo, mi aveva già predisposto mentalmente, ma riceverne l'invito fu una manna, che io decisi di cogliere  al volo senza remore.
La sua espressione  fu quella di un desiderio forte che lei volle mostrarmi, lungo tutto il mio scoprire quella parte del suo corpo.

Roberta:
"Più  forte non ti fermare, fammi godere ancora ti prego, sono qui per te e per lui!
Non lesinai nessuna briciola di voglia.
Impazzito dal rumore dell'acqua e dello sbattere del mio ventre dietro di lei, le presi i seni, poi infilai le mie dita dentro di lei e la sentii venire come nessun altra donna aveva mai fatto.
Spruzzi di goduria che si accompagnarono al contorcersi del suo corpo, questa volta fu lei a sbattermi sempre di più,  presa da una follia sensuale incosciente, mi spinse come se volesse sentirlo fino alla gola e allora io, sguarnito di  ogni resistenza  venni; come non mai, così tanto  che il mio cazzo fu balzato fuori dalla quantità di sperma che uscì.

Quella notte rimanemmo su letto, senza fiatare, senza guardare altro che l'oscurita' divenire  giorno fuori la finestra.
Io mi addormentati e il giorno seguente era sparita, come mi aspettavo, mancava poco, dovevo prepararmi.

Mi feci la barba, mi rimisi a posto, presi il vestito e lo indossai con la massima accortezza, pezzo per pezzo, come era obbligo.
Messe le scarpe mi diedi una rapida occhiata allo specchio con un cenno di assenso e mi avviai, dando un ultima occhiata a quelle lenzuola intrise di un esperienza unica e intensa dall'odore dei nostri corpi e dalle palesi macchie dei nostri orgasmi.

                             Il momento

Fui il primo naturalmente ad essere li, mentre i banchi cominciavano a riempirsi di parenti e conoscenti, tutti in ghingheri e lustrini.
Non lesinavo sguardi alle ragazze presenti, che pur maggiorenni da un po' ,scuotevano un senso di peccato dentro di me, non consono al luogo e al momento.
Ma l'attesa fu breve, ovvero preso dai pensieri il tempo passò con una velocità incredibile.
Mi ritrovai davanti a Claudia che pronunciava  le parole ripetute dal vescovo con voce tremante..
"Vuoi tu Claudia prendere Roberto come tuo promesso sposo per amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita."
La risposta fu identica anche per me 
"lo voglio"
Allora il vescovo fece cenno con il capo dicendo:
"Scambiatevi ora gli anelli"
E la testimone un po' distante si avvicinò a noi chiamata dal vescovo..
Roberta puoi portare gli anelli......

Di Rosario Esposito
Se vi piave il racconto
Sotto a sinistra c'è una stelletta cliccate e continuerò a scrivere.
Seguitemi leggete gli altri libri sono molto belli
Grazie a tutti

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