La vittima 10

4.3K 7 0
                                    


⚠️ ⚠️ ⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️ATTENZIONE...
QUESTO ROMANZO E' SULLO STILE DARK .
NON ADATTO A MINORI O PERSONE SENSIBILI.
Troverete storie totalmente inventate di sesso esplicito,violenza,atti sessuali estremi e situazioni, adatti solo ad un pubblico adulto per scene spinte e situazioni accettabili solo da un pubblico adulto e consapevole.Troverete tematiche forTi se pur le storie sono totalmente inventate.Se siete particolarmente sensibili è minorenni sono fortemente sconsigliate .
Leggete queste storie con il maggior distacco possibile perché sono del tutto inventate .Grazie




La Vittima

Ginevra:
"Io ero immobile, ferma, con la testa contro il muro e
mentre con il gomito lui spingeva sulla mia carotide,
provocandomi un dolore immenso, vedevo la luce fioca delle scale svanire dietro l'ombra della porta che si chiudeva lentamente.
Cercavo inutilmente di dire qualche cosa, ma le mie parole non riuscivano a varcare la forza della presa.
Sentivo il calore della sua voce stridere a lato del mio orecchio.

Scomosciuto:
"Sei stata una stronza a provocarmi per poi pensare di passarla liscia.Non devi mai sfidare chi hai davanti se non conosci il suo passato troia."

<Tirò fuori un coltello seghettato dal fodero sotto il pantalone, tipico dei navy seals, cominciò a mostrarmelo sul viso come fosse stato un oggetto di grande valore ed io vedevo la sua zigrinatura rispecchiare quella poca luce presente nella stanza.

Sconosciuto:
Vedi lurida suchia cazzi, potrei scuoiarti con un solo colpo senza neanche fartene accorgere, brutta stronza.
Ora se non vuoi che dalla teoria ti mostri l 'effetto della pratica, voglio quei nomi, li voglio tutti, fino ad ora mi hai fatto perdere solo tempo e mi sono stancato!
Parla puttana!

Ginevra:
"Avevo passato tutta la serata in compagnia di questo uomo dall'aspetto rude ma all'apparenza educato e cortese, alto, moro, occhi scuri, dal fisico tipico di un militare, ma dai modi da cavaliere ed ora mi ritrovavo davanti una persona totalmente diversa.
Ero stordita, continuavo a chiedermi come avessi fatto a cadere nel suo inganno, lasciandomi circuire con una tale semplicita', non dando peso a piccoli segnali d'avvertimento, come il suo continuo guardarsi intorno come se volesse avere tutto sotto controllo, e la mania dell'ordine

Sconosciuto:
Ei puttana a cosa stai pensando?
Capisco, evidentemente sono troppo tenero con te, se proprio non vuoi rivelarmi quei nomi te li farò confessare ad uno ad uno fino a farti chiedere pietà, ma sappi che allora sarà troppo tardi, ho proprio voglia di divertirmi con te, magari mi porterò in ricordo qualche ciocca di capelli o forse un capezzolo, vedremo."

Ginevra:

"Dopo che ebbe espresso il suo verdetto si preparò ad eseguire la sentenza su di me, mi prese con forza la mano sinistra e la portò con la sua sulla mia bocca per evitare che riuscissi a gridare;
mi strappo' la camicetta.
Sentii i bottoni rotolare lungo il pavimento,mentre i miei occhi si spalancarono ancora di più.
Mi taglio' la gonna lateralmente, con quel maledetto coltello come fosse fatta di burro e poi mi allargo' le gambe prima una e poi l'altra.

L'aria cominciava a mancarmi, sentivo le forze venire meno, le gambe tremare e i polmoni bruciare ero in balia di un futuro certo.
Quando il respiro ormai era quasi cessato e tutto cominciava divenire ombra di un suono ovattato, lascio' la presa mi spinse in ginocchio e mentre ancora boccheggiavo, cercando di respirare piu' aria possibile, si apri' la patta dei pantaloni e me lo infilo' in bocca ."
Fu come ingoiare un asta che si gonfiava ogni volta che spingeva arrivando fino alla gola.
Ne sentivo il gusto crudo dal sapore dolciastro sulla lingua .
Cercai più volte di svincolarmi ma lui mi spingeva di più ogni qual volta cercavo di liberarmi.
Sentii il liquido caldo del suo sperma scendermi dritto dritto per la gola, spruzzi intermittenti e dolciastri che io dovetti ingoiare .
Quando fini' di venirmi in bocca, lo tirò fuori imprecando e chiedendomi ancora quei maledetti nomi, ma come se non gli importasse neanche più mi rivolto' con la faccia al muro mentre un rivolo di saliva e sperma fuoriusciva dalla mia bocca.

Non ebbi tempo ne la forza per gridare, quando sentii le sue dita infilarsi nella mia vagina, le infilo 2, poi 3 e poi 4 allargando sempre di più le mie labbra.

Io era vittima di spasmi lungo tutto il corpo, mentre ancora tossivo per lo sperma che mi era rimasto in gola, ma a lui non importava, spingeva con forza sempre di piu', mentre con le dita schiacciava il clitoride ormai gonfio e rosso.

Aumento' il ritmo mentre continuava a imprecare su di me chiamandomi puttana e succhia cazzi, fino a quando raggiunsi quello che probabilmente era una sorte d 'intenso orgasmo, lungo, che accompagnai con un grido.

Rimasi ferma immobile quando estraendo le dita dalla mia passera, mi richiese ancora una volta con tono minaccioso:

"Dimmi quei nomi dimmelo o ricomincio.!"
Allora ebbi la forza della disperazione per girarmi e guardare negli occhi quell'uomo e gli vomitai in faccio tutto quello che avevo dentro.

Sei uno grande stronzo figlio di puttana,sei un bastardo rotto in culo,ma cazzo quanto ti amo Robert..
Ti amo anche io Ginevra....

Ps :e i nomi?
I misteriosi nomi che Robert voleva sapere?
Tranquilli erano quello dei miei ex ma non li ha mai saputi

Di Rosario Esposito
Se vi piace cliccate stelletta in basso a sinistra grazie di cuore

Cattive tentazioni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora