Sfumature di rosso (secondo episodio)

5.5K 9 0
                                    

L'esame

In questo capitolo, misi ancora una volta alla prova il mio talento prima di cominciare a correre veloce per la mia strada.
Tutto iniziò cosi:

Sharon:

"Ero al mio ultimo esame di università, dopo la laurea, sapevo gia la mia destinazione e dove avrei ottenuto il mio successo, il mio professore di storia era all'epoca un certo Gualtiero Filippo imperturbabile stacanovista, dal braccino corto, che non rilasciava voto al di la' del 18 scarso ad ogni alunna femmina, anche se nessuno sapeva il motivo, le odiava, ma era etero, su questo non avevamo dubbi, perché aveva 2 figli maschi uguali a lui.

Come dicevo, fu in quella occasione che misi alla prova per la seconda volta il mio spirito di femmina decisa.
Pianificai un piano basandomi sui fallimenti delle mie coetanee, che avevano provato di tutto, dalla corruzione economica a quella sessuale non ottenendo altro che rifiuti e pure qualche denuncia.
Tutte queste opzioni furono scartate, toccava inventarsi un piano geniale per ottenere il massimo con il minimo sforzo.

L' ESAME

Sharon:
"Il giorno dell'esame a differenza delle altre
arrivai in aula molto prima con una camicetta anonima abbottonata fino al collo capelli e trucco appena accennati,minigonna nera ma non esagerata con un paio di scarpette,mi sedetti davanti al professore che aveva gli occhi sul testo da sottopormi e non mi degnava di uno sguardo.
Io ero lì in attesa delle sue domande ma non per dargli le risposta che lui voleva.

Ad un certo punto prima di cominciare l'esame fu comunque obbligato a guardarmi negli occhi e fu allora che aprì le mie gambe e gli mostrai che sotto, a differenza delle altre non indossavo nulla, la mia passera era lì per lui, liscia e carnosa come una rosa, pronta ad accogliere il suo sguardo, solo un filo usciva dalla mia patata, era un vibratore, di quelli che si inseriscono all'nterno per far sì che il tuo compagno possa decidere quando e quanto piacere darti.

Ma non era abbastanza la mia cara amica ginny si era nascosta da più di 40 minuti sotto la cattedra del professore, adeguatamente ricoperta da noi la sera prima da un telo nero.
Lo stronzo del professore non solo si trovo' la mia patata in cinema scope con tanto di vibratore inserito, ma con la mia amica tra le sue gambe che gli aprì la patta del pantalone e cominciò dopo un' abbondante sputo, a masturbarlo senza tregua.

Il professore sbianco' saltando sulla sedia accorgendosi di Ginny che era in ginocchio sotto di lui, lei tra una leccata e l'altra gli intimo' che se mai avesse gridato o fosse andato via, lei sarebbe uscita davanti a tutti ricoprendolo di ridicolo.

Cominciò a farfugliare domande senza senso calpestando ad ogni boccata profonda di genny vocali e consonanti io con la mia patata scoperta in piena vista lo stuzzicavo.
Mi fece ad un certo punto quasi pena, ma non credo, almeno guardando la sua espressione che stesse soffrendo.

La sfida finita pari

Sharon:
"Sappiate solo che io e la mia amica avevamo una volta fatto a gare a chi riusciva a far venire prima il proprio partner, quella fu una grande sfida a colpi di lingua e labbra infuocate, che si risolse con un esplosione contemporanea dei due nostri ragazzi, portando ad un pareggio finale.

Anche questa volta Genny come allora non fu da meno ,mi stava aiutando alla grande, impegnandosi al massimo e con gusto, tanto che ad un certo punto si sentiva lo schiocco delle sue labbra sulla cappella del povero professore.

Passammo circa 15 minuti a stuzzicarlo a masturbarlo a spomparlo con tutto ciò che era possibile, non ci facemmo mancare nulla.
Io vedevo le sue espressioni cambiare ad ogni momento, ogni affondo di genny era una smorfia, ogni leccata un morso sulle labbra, fino a quando la mia amica decise che era giunto il tempo di fare esplodere il nostro stressato professorino, e cominciò a sfregare la sua lingua con quella tecnica per cui era diventata famosa in tutta l università.
Una volta era riuscita a far eiaculare una bottiglia di spumante aperta.
Credetemi lei ci riuscì, non chiedetemi come, ma sfrego' con la bocca e le mani in un tale modo il collo della bottiglia, che ad un certo punto lo spumante cominciò ad uscire.

Arrivò il momento: lo vidi stringere con la mano il mause del computer ansimando il più silenziosamente possibile senza dare nell'occhio.

Dentro di me gridavo:

Vai,vai,vai Genny!
Spompinalo come si deve.
Finalmente esplose; la sua espressione divenne simile ad un uomo morso da un pitone sulle parti basse e un ubriaco dagli occhi stranulati che sta per svenire.
Gli diedi 5 secondi, avevo fretta e già mi aveva fatto perdere del tempo.
Era il momento, mi alzai gli andai di fronte con sguardo deciso, mentre lui era inzuppato di sudore e incapace di reagire, gli chiesi il mio voto, lui lo scrisse a mala pena con le mani sudatissime, girai il suo portatile, vidi 30, gli sorrisi ammiccando è giratami di spalle mi aprrestai ad uscire dall'aula, ma ad un certo punto tornai indietro, misi la mia mano sotto la minigonna, estrassi il vibbratore dalla mia vagina e glie lo infilai in bocca come un Ciupa Ciups.

Alla prossima professore.

Di Rosario Esposito
Se vi piace cliccate la.stelletta qui sotto a sinistra.
Grazie

Cattive tentazioni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora