Chapter four.

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Tasty Treats, tavola calda, centro di Kushin.

Mercoledì 4 Novembre, ore 23.35.

«A un cuore in pezzi nessuno s'avvicini senza l'alto privilegio di non aver sofferto altrettanto.»

Akemi era una ragazza romantica.

Amava le ore di letteratura per poter apprendere fantasie, pensieri e il genio illimitato di narratori antichi e contemporanei.
Preferiva i romanzi ai racconti, molto più lunghi, dettagliati e ricchi di personaggi dalle molteplici qualità, tutti con diverse caratteristiche e storie da poter condividere con i propri lettori.

La poesia non era tra i suoi punti di forza, specie se il professore obbligava i propri alunni a memorizzare poemi lunghi almeno dieci pagine per poi esporli di fronte a tutta la classe.

Ma per la gioia di una ragazza dolce e sognante come la giovane Akemi, il fulcro d'ogni poema propinato tra i bachi di scuola, si basava senza ombra di dubbio, sull'amore.

Rimase folgorata non appena lesse "Wuthering Heights ": un amore struggente, sfortunato, ma talmente inteso da farle desiderare d'incontrare pure lei un esemplare in carne ed ossa di Heatcliff, così tanto passionale da distruggere tutto ciò che lo circondava per amore della sua Cathy.

A lei però, toccò Mr Hyde.

All'inizio, Kai Chisaki, era un fidanzato e marito affascinante, intelligente e presente. Non espose mai la sua vera natura nell'intimità della coppia. Era troppo scaltro per commettere uno sbaglio tanto superfluo che avrebbe potuto compromettere la propria sete di potere assoluto.

Ma Mr Hyde, c'era, eccome, agiva di continuo alle spalle della povera Akemi e di un'ignara Harenokuni, rovesciando l'apparenza perfetta di Jekyll per nutrire il proprio inconscio degenere con ogni tipo di depravazione conosciuta.
E tutto, per creare una Nazione governata da un potere assolutista, in cui lui era il Re indiscusso, e tutt'attorno regnava il vizio, sotto qualsiasi forma e pensiero immaginabile.

Qualche anno dopo, mentre Akemi se ne stava sola in casa e leccava disperata le profonde ferite lasciate dagli obbrobri criminale messi in atto dal proprio marito, incappò in una raccolta di versi creati dalla poetessa statunitense ottocentesca Emily Dickinson, scoperta in giovane età grazie all'ampia sezione di liriche romantiche fornite dai libri di testo.

"A un cuore in pezzi nessuno s'avvicini senza l'alto privilegio di non aver sofferto altrettanto."

Quando lesse questo breve tratto per la prima volta, era ancora un'ingenua diciassettenne e credette fosse davvero una bella fesseria, poiché secondo lei, bastava soltanto che qualcuno si fosse avvicinato e... Puff! Il dolore sarebbe scomparso così, come per magia.

Ma un conto, è il parere di una ragazza immatura e acerba verso le questioni sentimentali.

L'altro, è quando le vivi, e per poco, ci muori pure.

Katsuki espirò l'ultimo tiro della sua sigaretta, osservando quella donna tanto fragile mirare nostalgica alla timida luna calante che spiccava più che poteva nel cielo scuro della notte.

Interpretò quelle parole come un permesso ufficiale a chiederle ciò che voleva, poiché lei stessa aveva intuito nei suoi occhi, una situazione analoga alla propria.

Katsuki però, era realista.

Aveva sofferto sì per amore, ben due volte. Ma non poteva lontanamente paragonare la sfortuna alla malvagità, pertanto, non si reputò adatto a porre la benché minima domanda o allusione alla Senatrice, a patto che, non fosse proprio lei a compiere l'agognato primo passo.
Si mantenne dunque sul vago:

𝑩𝒐𝒅𝒚𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora