Kushin, quartiere Kokyuria.
31 dicembre, ore 22.30Era questione di una manciata di ore ormai.
All'interno del fastoso grattacielo che ospitava lo "Streetview Restaurant" nel centro di Kushin, la "Brigata Ultima" così definita dalla Senatrice Akemi Kobayashi, era seduta a tavola per festeggiare insieme l'avvento del capodanno, il primo in compagnia dei nuovi membri del gruppo: Shoto e Katsuki.
I ragazzi si erano ambientati molto bene all'interno dell'équipe operaia sotto le direttive di Akemi, e il loro nuovo incarico filava liscio come l'olio. Sembrava lo facessero da una vita.
Ma cosa ci si poteva aspettare d'altronde da due professionisti del loro calibro?Shoto sembrava nato per quel ruolo: elegante, professionale e molto garbato, ma con una misera sbavatura angosciante non voluta da lui, alla quale non sapeva davvero più come porvi rimedio.
Le donne.
A causa dei modi sempre cordiali, la mise perfettamente accurata e stirata senza nemmeno una grinza, e di quella bellezza atipica che lo diversificava dai ragazzi comuni, il bel Todoroki non passava mai inosservato ai voraci occhi femminili che incontrava nel corso delle sue lunghe giornate.
Era un bellissimo ferromagnete, il quale attirava a sé tante piccole calamite incantate.
A detta di molte, una volta che notavi il suo indiscutibile fascino, non riuscivi più a schivare quel volto sopraffino, abbellito per aggiunta, da una corporatura agile e slanciata.
«Ignorale.», aveva suggerito con fare saccente Katsuki, per nulla turbato dalle folli preoccupazioni accampate dal compagno.
«Si. Ma, - Shoto ponderò per qualche istante il resto della frase prima di esibirla all'altro - come posso farlo senza recare offesa? Non è assolutamente mia intenzione...»
Katsuki non capiva perché tenesse così a cuore i sentimenti altrui, di persone sconosciute per aggiunta, «Ma che ti frega! - abbaiò - Ti sembra che quella abbia avuto rispetto della tua persona? Oh, andiamo!»
Avevano ormai assodato che, la sera, era il momento della giornata perfetto per potersi allenare nella palestra dove Akemi era solita praticare un corso di pilates con successivi massaggi per ripristinare le energie consumate nel corso delle sue frenetiche giornate stress.
Shoto, seduto sulla panca della Chest Press, rimuginava ancora a proposito di quelle situazioni tanto spiacevoli che lo avevano messo in imbarazzo più volte: «Io non capisco, - mugugnò - ma perché mi hanno preso di mira? Non mi sembra di essere tanto diverso da prima...»
Katsuki terminò la serie di croci ai cavi mollando i pesi un po' troppo violentemente, stufo di ascoltare le sue inutili preoccupazioni, «E chissà perché! - lo schernì - Hai per caso notato colleghi giovani come noi? No, non mi pare! Sono tutti uomini di mezza età flosci e incapaci!»
Shoto schiacciò il dorso contro lo schienale e continuò l'allenamento, «Sarà... - soffiò, mentre stringeva le manopole dell'attrezzo sollevandole in alto - ... ma con te non sono così persistenti. Chissà perché...»
«Perché non glielo permetto. Guarda se quella tizia è più venuta a rompermi il cazzo!»
Katsuki di certo non scherzava affatto in quanto sex appeal e donne sdraiate ai suoi piedi, ma in quel caso, bastava davvero una delle sue occhiate fulminee per mettere al proprio posto le avvenenti signorine che oltrepassavano il confine delle ordinarie chiacchiere amichevoli.
Ma proprio in quella sala, appena due settimane prima, una procace fanciulla bionda aveva calcato con piede di piombo la frontiera estesa con meticolosità da Katsuki.
All'inizio, con la scusa dell'inesperienza poiché nuova nell'ambiente, gli chiedeva sempre una mano senza mai risultare troppo invadente agli occhi del giovane. Soltanto che, poco dopo, le richieste divennero più insistenti, e da lì, Katsuki cominciò a pensare che a quella, della palestra, non fregasse proprio un fico secco.
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𝑩𝒐𝒅𝒚𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒔
FanfictionBakugou e Todoroki x Oc. "𝑾𝒉𝒆𝒏 𝒚𝒐𝒖 𝒑𝒓𝒐𝒕𝒆𝒄𝒕 𝒚𝒐𝒖𝒓𝒔𝒆𝒍𝒇 𝒇𝒓𝒐𝒎 𝒑𝒂𝒊𝒏, 𝒃𝒆 𝒔𝒖𝒓𝒆 𝒚𝒐𝒖 𝒅𝒐 𝒏𝒐𝒕 𝒑𝒓𝒐𝒕𝒆𝒄𝒕 𝒚𝒐𝒖𝒓𝒔𝒆𝒍𝒇 𝒇𝒓𝒐𝒎 𝒍𝒐𝒗𝒆." - 𝑨𝒍𝒂𝒏 𝑪𝒐𝒉𝒆𝒏. Proteggere, è il loro mestiere. Ma se a loro vol...