𝑩𝒐𝒅𝒚𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒔

Chapter two.

Palazzo Furukyuden, Sede del Senato di Harenokuni, quartiere di Seijiki.

Mercoledì 4 Novembre, ore 8.30

«Buongiorno, mia brigata !Venite, rifocilliamoci a dovere prima che inizino le danze!»

Ogni mattina, Akemi Kobayashi, 34 anni, irradiava con il suo sorriso contagioso le grandi stanze del palazzo Furukyuden, antica dimora storicamente destinata ai Senatori e ai gruppi parlamentari regolarmente designati tramite elezioni.

Le piaceva intraprendere quelle durevoli giornate lavorative facendo colazione assieme alla sua "brigata", ovvero, uno staff accuratamente selezionato che si dedicava interamente alla sua persona in quanto Senatrice del Parlamento di Harenokuni, nonchè, futura candidata alla poltrona di Primo Ministro.

Per Akemi, quelle persone, non erano né semplici collaboratori, né banali sottoposti ai quali impartire ordini avvalendosi con arroganza della propria posizione allo scopo di umiliarli e oberarli di lavoro come fossero un branco di muli da carico.

Erano amici, anzi, una famiglia che andava rispettata e coccolata con tutto l'amore che i suoi amati genitori avevano riposto in lei, e che a sua volta, aveva piacere e speranza di riuscire a trasmettere anche al prossimo.

Ma la vita, per Akemi, ha sempre rappresentato un lungo e impervio pellegrinaggio in direzione di quella vetta tanto sospirata da poter raggiungere, ove calma e placida se ne stava la felicità, il traguardo più ambito nell'esistenza di ogni essere umano.

Figlia di un noto petroliere e di una discendente dell'antica dinastia dei Kuni, primissima comunità insediatasi nelle terre della desolata Harenokuni che contribuì all'origine della nazione stessa, Akemi vide la luce dopo anni e anni di prove, delusioni e consulenze scoraggianti da parte dei migliori dottori del paese, poiché la coppia, proprio non riusciva a ottenere quel frutto inestimabile, che poteva germogliare soltanto grazie ai semi del loro solido amore.

Si fece aspettare la piccola Akemi, ma finalmente arrivò quando il signor Kobayashi aveva 53 anni e la moglie 47 appena compiuti.

Una gravidanza definita "a rischio"sin dal principio, molto complessa, trascorsa interamente a letto per paura di poter perdere quella creatura miracolosa, considerati i numerosi aborti spontanei subiti nel corso degli anni, capaci di gettare le speranze dei coniugi Kobayashi giù per un dirupo d'infinito sconforto.

La piccola Akemi crebbe dunque in mezzo all'amore della coppia nella grande villa di famiglia edificata a Ogawaki, nello stato di Inakamizu, situato lungo la costa est di Harenokuni, circondata dall'affetto degli inservienti e nella serenità di una bella famiglia benestante e normale.

Ma il primo grande ostacolo si manifestò come un flash dinnanzi ai suoi giovani occhi dodicenni, quando il padre, allora sessantacinquenne, venne trovato privo di vita nel suo ufficio: un arresto cardiaco fu la sua ultima sentenza.

Akemi era piccola, vero, ma abbastanza grande da realizzare quel che fosse accaduto attorno a lei, consentendole però di farsi carico già da allora, del dovere morale in quanto figlia di prendersi cura di una madre, e moglie, devastata dal dolore.

Ma la parola perdita, nella sua vita, pareva un macabro circolo vizioso che sembrava non avere mai fine. Nemmeno il tempo di festeggiare il traguardo dei propri diciott'anni, che anche l'adorata madre se ne andò, distrutta e sciupata da una terribile malattia che per anni l'aveva tenuta sotto scacco nella sua morsa, e alla fine, aveva avuto la meglio.

Akemi si ritrovò sola, con un patrimonio milionario da gestire, una grande casa vuota di quell'amore che l'aveva sempre protetta e che tanto le aveva insegnato; un vuoto logorante allo stomaco per la mancanza fisica di qualcuno da poter amare, ma con il calore dei ricordi sempre vivido nel cuore, insieme alle decine di videocassette che immortalavano i momenti più spensierati e calorosi della propria esistenza.