Palazzo Furukyuden, Sede del Senato di Harenokuni, Seijiki.
Mercoledì 4 Novembre, ore 10.12.
La spaziosa cattedra del potere appartenente alla senatrice Kobayashi fu quindi adibita a caffetteria provvisoria: un largo vassoio in acciaio brulicava di caffè caldo, centrifugati di frutta fresca, teiera in porcellana riempita con acqua calda per il tè, al quale poter accompagnare golosi pasticcini dolci accuratamente disposti uno sopra l'altro in un piccolo cabaret bianco.
«Shoto, Katsuki, avanti. Servitevi pure senza fare complimenti!», annunciò la briosa Akemi, intanto che rovesciava con garbo il succo al naturale nel suo bicchiere di vetro.
«Non posso che accettare con piacere la sua offerta, Senatrice Kobayashi! - replicò Shoto, convogliando l'arto destro verso la teiera fumante, scegliendo di conseguenza un classico Earl grey, il suo favorito.
Selezionò una tazza, prese la porcellana per il manico assicurandosi di bloccare il tappo della stessa con la mano destra per poter versare l'acqua fumante nella coppa sottostante.
E il mignolino dell'arto sinistro tenuto rigorosamente all'insù, come i veri signori. L'eleganza era insita nel suo spirito, ma non lo faceva per tirarsela o sbattere in faccia agli altri l'antica e gloriosa stirpe alla quale apparteneva.Semplicemente, era la sua natura.
«La ringrazio, Senatrice Kobayashi.»
Katsuki, al contrario, protese il braccio verso il thermos colmo di caffè, svitò il tappo con celerità e riempì la chicchera bianca più piccola.Espresso, amaro, intenso.
Non lo gustò nemmeno, buttandolo quindi giù tutto d'un fiato.
Disprezzava doverlo centellinare tiepido o addirittura freddo, in più, gli piaceva troppo poiché potesse aspettare che lo stesso sprigionasse il suo aroma nelle stanze o nei luoghi in cui si trovava.
Era un tipo spiccio, pratico e molto alla mano in fatto di abitudini e quotidianità.«Allora, ragazzi. Mettiamo subito le cose in chiaro.».
Akemi ripose il bicchiere in vetro affianco al suo laptop personale, unì le mani a cono come se stesse pregando e prima con uno, poi con l'altro, stabilì una connessione visiva entro lei e i due nuovi arrivati, «Lo faccio con ogni singolo sottoposto quando si presenta per la prima volta a me, e per voi, vale la stessa cosa. - sentenziò seria e precisa - Io, per voi, non sono e non sarò mai la Senatrice Kobayashi. Soltanto Akemi, ok? Ah... E niente "lei" o "signora." Mi fa sentire troppo vecchia.», asserì in tutta serenità, guadagnando dalla parte opposta un misto di stupore e difficoltà nella gestione di tale richiesta.Lo era soprattutto per l'indole morigerata del posato Todoroki, il quale, a capo chino, mescolò qualche volta in più i tre cucchiaini di zucchero che, piano piano, stava dissolvendosi nel suo aromatico tè rovente.
Doversi abituare a una forma strettamente confidenziale con l'ennesimo capo, per di più donna e molto distinta, era troppo complicato.«Ricevuto, Akemi.». Lo anticipò Katsuki, di gran lunga a proprio agio nei confronti di tale e umana pretesa.
Le gote di Akemi slittarono verso l'alto dopo aver udito la prima replica positiva enunciata con sicurezza da quel ragazzo biondo e diretto, poiché anch'essa li stava esaminando con diligenza, giusto da poter intendere un adeguato approccio nei confronti di entrambe le loro differenti personalità.
«Ottimo! - enfatizzò, puntando quindi le iridi color cremisi del ragazzo - Allora... Come intendete procedere con questa nostra collaborazione? Immagino abbiate già un grosso fascicolo riguardo alla sottoscritta...»
«Esattamente. Torino ha provveduto a fornirci ogni minimo dettaglio sulla tua vita presente e passata, premurandosi di evidenziare gli spostamenti principali e i luoghi da te più frequentati. Ma dovremo conoscere ogni tuo movimento giornaliero, pertanto, l'appartamento affianco a casa tua, sarà la nostra nuova dimora.»

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𝑩𝒐𝒅𝒚𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒔
FanfictionBakugou e Todoroki x Oc. "𝑾𝒉𝒆𝒏 𝒚𝒐𝒖 𝒑𝒓𝒐𝒕𝒆𝒄𝒕 𝒚𝒐𝒖𝒓𝒔𝒆𝒍𝒇 𝒇𝒓𝒐𝒎 𝒑𝒂𝒊𝒏, 𝒃𝒆 𝒔𝒖𝒓𝒆 𝒚𝒐𝒖 𝒅𝒐 𝒏𝒐𝒕 𝒑𝒓𝒐𝒕𝒆𝒄𝒕 𝒚𝒐𝒖𝒓𝒔𝒆𝒍𝒇 𝒇𝒓𝒐𝒎 𝒍𝒐𝒗𝒆." - 𝑨𝒍𝒂𝒏 𝑪𝒐𝒉𝒆𝒏. Proteggere, è il loro mestiere. Ma se a loro vol...