Chapter one.

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Sede ufficiale SCH, periferia Nord Kushin. Ore: 9.00

«Agenti speciali Bakugou e Todoroki, grazie per aver risposto celermente alla mia chiamata.»

Erano da poco scoccate le nove al quartier generale della SCH in quella fredda e plumbea mattina di novembre, e nella zona periferica ad est della capitale, il cuore pulsante del servizio di spionaggio e intelligence dello Stato di Harenokuni, era già attivo da ore.

Izuku Midorya, 28 anni, era stato nominato giusto l'anno precedente a direttore generale del corpo segreto nazionale, capo della suddetta struttura e di tutti i suoi dipendenti; unico informatore diretto del Presidente ufficiale della SCH, Sorahiko Torino, 63 anni, il quale, era un vero e proprio contenitore umano di ogni rapporto, missione e dato ottenuti su campo da parte di tale suddivisione in tutto il suolo nazionale e internazionale.

Anche il più modesto frammento ricavato dalle centinaia di operazioni attuate dai suoi soldati "silenziosi" finiva direttamente nel suo archivio di raccolta secretato: una fittissima rete di dati sensibili e top secret altamente dannosi alla sicurezza del paese e dei suoi abitanti.

E in quanto protettore ufficiale dell'organo pulsante della piccola nazione di Harenokuni, Torino era il diretto contatto del Primo Ministro del Paese e rivestiva la carica di Senatore in Parlamento.

Un pezzo grosso Torino, di statura minuta, ma dall'animo gagliardo e degno di un vero gigante.

Fu proprio egli lui a inoltrare questa singolare richiesta al suo pupillo Midorya, tutt'ora alle prime armi nel ruolo di direttore della struttura, ma già molto efficiente e stimato da ogni singolo subordinato.

Un ragazzo d'oro.

Ecco come veniva definito il giovane Izuku da tutta la SHC: volenteroso, capace, istruito e dalla spiccata empatia verso qualsiasi essere umano alle sue dipendenze. Un capo gentile ma serio; un uomo tanto sensibile quanto determinato. Un vero amico, sempre presente e mai indelicato.

Aveva sbaragliato la concorrenza nel corso delle votazioni che avrebbero decretato il nuovo direttore, siccome quello uscente, Torino, fu chiamato a ricoprire il ruolo cardine dell'azienda di sicurezza più antica e fidata del Paese, nonché l'unica tutt'ora attiva.

E proprio nella mattinata odierna, avrebbe dovuto comunicare ai suoi fedeli - amici - agenti, un compito piuttosto singolare per coloro che di mestiere, spiavano, inseguivano e irrompevano a qualsiasi ora del giorno e della notte, tutto in base alle missioni a loro assegnate e a ciò che si doveva ottenere dalle stesse.

Nutriva qualche riserva Midorya nell'assegnare una mansione dissimile a quelle per le quali erano stati addestrati, ma la supplica di Torino era vera, la diretta interessata una povera vittima della crudeltà umana e i due delegati selezionati appositamente da lui, i migliori che potesse avere a disposizione per un compito tanto delicato.

Sapeva che uno di loro avrebbe accettato senza battere ciglio, ma dell'altro ahimè, non nutriva la stessa solida aspettativa.

I due agenti avevano appena varcato la soglia del suo ufficio aspettandosi il solito incarico sotto copertura mirato a stanare segugi provenienti dall'esterno, o peggio, dall'interno della loro amata Harenokuni, poiché il nemico, talvolta, si nascondeva spesso sotto il loro stesso, confortevole tetto.

«Buongiorno, Direttore Midorya. Nuovo mandato in arrivo?».

Il primo a prendere la parola fu uno tra gli elementi di maggior spicco della frangia operativa del sistema: l'agente speciale Todoroki Shoto.

La sezione operativa deteneva il secondo ufficio più grande dopo quello del direttore e aveva l'arduo compito di raccogliere le informazioni da fonte estera o tramite operazioni sotto copertura, e Shoto, era uno tra le centinaia di soldati che agivano direttamente sul campo, scovando ogni anomalia o minaccia a discapito della sicurezza nazionale.
Era l'erede di generazioni di generali e soldati che militavano nelle file dell'esercito. Il padre, Todoroki Enji, era il Capo di Stato Maggiore dell'esercito di Harenokuni: un uomo duro, morigerato, ma molto robusto e perfettamente incline all'arte bellica, da sempre perno centrale della sua stessa vita.
Pure nel contesto famigliare lo era.

𝑩𝒐𝒅𝒚𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora