Una risatina si levò dal gruppo e le ragazze si guardarono le une con le altre, e guardarono Ian, sbattendo le ciglia e sforzando finti sorrisi. " Ian Michael Legrand Renaud Saint Laurent" ripensò Maddi. E mentre si sforzò di collegare le cose guardò in basso. Poi capì. Sollevò lo sguardo. Ian era li, immobile e la guardava, le sorrideva. "Concentrati Maddi, lo fa per farti abbassare la guardia, non guardarlo negli occhi, non gli occhi." Maddi cercò di non pensare a Ian, di fare finta che fosse tutto ok, ma non ci riuscì. Non ci poteva credere. Ian era il nipote di Yves Saint Laurent uno dei più grandi stilisti a cavallo tra il XX e il XXI secolo e lei lo veniva a sapere solo ora. Ian aveva giocato bene le sue carte per cogliere alla sprovvista Maddi. E poi c'era quel suo sorriso. Non le aveva mai sorriso così. Stava fingendo anche questa volta per finire definitivamente Maddi o in fondo, molto in fondo, quel sorriso gli era apparso spontaneo? Quello che Maddi cercò di capire era se quello che aveva davanti era il vero Ian, con un sorriso "dolce" (pur sempre restando nei limiti di Ian) o se Ian stava sferrando l'ultimo attacco per far abbassare la guardia a Maddi prima di distruggerla definitivamente davanti a tutti. Ma non successe nulla. Assolutamente nulla. Passarono pochissimi attimi prima che Ian continuasse a parlare:
- ... e sono il vostro caposquadra. Non vorrei che mi consideraste il vostro capo, preferirei che mi vedeste più come un collaboratore, un collega e, perché no, un amico. -
Maddi sentì tutto il peso dello sguardo di Ian caderle addosso. E quella parola: amico? Ma si è guardato attorno? Nessuna delle ragazze del gruppo avrebbe voluto essere sua "amica". Un incubo. Era come rivedere tante piccole Kayla i primi giorni, quando addirittura si era fatta una mappa con tutti gli spostamenti abituali di Ian. Ma certo, Ian sapeva benissimo di essere molto ambito tra le giovani donne e per questo fingeva indifferenza, per essere maggiormente cercato. Una persona preferisce avere qualcosa di proibito piuttosto che possedere qualcosa che tutti possono avere. Maddi non ci sarebbe cascata, lo aveva promesso.
Finite le presentazioni parlarono dei progetti per il futuro, di Ian, dei loro hobby, di Ian, dei loro gusti e di Ian. Maddi però stette zitta; tutto il tempo. E ogni volta che cercava di intervenire non riusciva a guardare in faccia nessuno, soprattutto Ian, che la guardava con la stesaa espressione con la quale si guarda un cucciolo abbandonato in autostrada. Questo la fece arrabbiare, molto arrabbiare; lei non aveva bisogno di compassione. Si alzò e si andò a sedere sui gradini della scala di emergenza. Ripensò a ciò che aveva detto Ian, al sui cognome e a quelle ragazze, che di lui non aprezzavano altro che la sua eredità. E pensò a quanto potesse essere infelice la sua vita, limitata a un semplice giudizio basato sul suo albero genealogico. Magari nessuno lo ha mai apprezzato davvero per quello che ha fatto di concreto ma solo per il cognome che ha ereditato.
- Signorina O'Connel, mia cara, cosa ci fa qui, tutta sola soletta? E quella faccia? Ha per caso visto un cucciolo abbandonato?- Jean Louis aveva interrotto i suoi pensieri.
- No, stavo solo pensando-
- Mia cara, questo è favoloso!! Ma non crede che dovrebbe andare a fare conoscenza con le ragazze del suo gruppo? E con signorino Ian... soprattutto del signorino Ian? - e fece uno di quegli sguardi che dice: "ci intendiamo"?
- Si, lui. Intrigante come persona. Tanto affascinante quanto stro...aordinario, straordinario, volevo dire straordinario. -
- Oh si cara, concordo pienamente. In tanti anni che lavoro in questo settore non ho mai incontrato nessuno brillante come quel ragazzo. Ha talento da vendere, mi creda cara. E adesso forza, l'accompagno fino al suo gruppo che...
- No grazie, non mi pare il caso. Non si offenda ma non ne ho molta voglia-
- Avanti! Non si faccia pregare!-
- Davvero, la ringrazio, ma sono stanca e preferirei andare a casa.-
- Bene, ... allora mi permetta almeno di chiamarle un taxi -
- Accetto senza contraddire-
Jean Louis accompagnò Maddi fino al piano terra dove si assicurò che salisse sul taxi.
- Grazie mille signor De La Fontaine-
- Mi chiami pure Jean. E mi dia pure del tu, ormai siamo in confidenza. - e le strizzò l'occhio.
- Grazie Jean. Ci vediamo domani mattina. Buona serata -
- Anche a lei signorina O'Connel-
- Maddi. Per gli amici Maddi.-
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Sotto la stessa Tour
RandomMadison è una studentessa del terzo ed ultimo anno di università, ma quando,finiti gli studi le si presenta l'occasione della sua vita, sarà pronta a lasciare tutto e cambiare città? E sopratutto, tra studio e lavoro, ci sarà tempo per l'amore?