capitolo 32

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Erano passati circa quaranta secondi quando Kayla irruppe perplessa nella casa.
-Che hai fatto al povero Ian? Avete forse litigato di nuovo?-
Ma Maddi non rispondeva; continuava a fissare la porta.
"Che stai facendo, stai forse pensando di andargli dietro a rincorrerlo come hanno sempre fatto tutte?! Non gliela puoi dare vinta!!" , gli diceva una parte del suo subconscio, quella orgogliosa.
" Non farti scappare questa occasione e va da lui, che aspetti!?! Vuoi forse lasciare la Tua preda in balia di ragazze feroci? Meriti anche tu un po di amore" controbattè la parte buona.
- ... sempre così lunatica e io penso che forse è colpa mia, che non parliamo abbastanza, ma poi penso che è colpa sua e che non ti merita e che tu meriti di più e...
- Ci vediamo dopo- disse Maddi senza neanche avere ascoltato una parola di quello che Kayka in quei due minuti aveva detto.
- Ma dove vai, Maddi!?!?-
Uscì senza neanche chiudere la porta, permettendo a Kayla di guardarla correre via.
"Che stai facendo? Torna a casa!!"
"No continua, corri veloce, più veloce!!"
Ma ormai Maddi non dava più ascolto neanche al suo subconscio. Arrivò all'incrocio alla fine della strada e guardò da tutti i lati. Di Ian neanche l'odore. Andò a destra, verso la Tour Eifel, si guardò in giro, ma la gente che la circondava era troppa e si sentiva quasi schiacciata dagli sguardi di tutti i passanti che la osservavano correre. Poi vide una figura, laggiù, allontanarsi a passo veloce. Era lui, ne era sicura. Gridò il suo nome, ma lui non si girò. Lo gridò di nuovo. Niente. Prese a correre come se fosse in gioco la sua vita. Forse lo era.
Quando fu a pochi metri da lui si fermò e con tutto il fiato che aveva gridò il suo nome. Ian si fermò. Tutti i passanti si fermarono, e si fermano anche i musicisti di strada. Per un momento sembrava che il tempo in generale si fosse fermato. I turisti cercarono con lo sguardo chi avesse potuto gridare il nome ad alta voce. Maddi fissava Ian, ignara dell'atmosfera che la circondava. Ian invece stava girato di spalle, come se tra tutti fosse l'ultima persona a cui interessasse meno quel nome o chi lo aveva gridato. Stavano distanti come se fossero uno estraneo alla vita dell'altra.
Poi la musica riprese e i turisti tornarono alle loro escursioni, ma Ian era ancora girato di spalle e per Maddi passarono i quattro secondi più lunghi della sua vita. Si avvicinò a lui con cautela aspettandosi una reazione brusca da parte sua, ma non successe nulla fino a quando non si trovarono uno difronte all'altro. Ian era visibilmente agitato e sicuramente irritato per via del comportamento di Maddi, ma in cuor suo sperava che accadesse tutto ciò. Se Maddi fosse stata capace di guardarlo negli occhi, avrebbe potuto vedere quanto gli donasse l'espressione di vera gioia che gli si era diffusa in volto. Ian le si avvicinò sempre di più sfidandola con lo sguardo a fissarlo negli occhi, ma lei teneva lo sguardo timidamente abbasstato. Poi Ian le mise le mani sui fianchi baciandole delicatamente il collo, fino ad arrivare ad un bacio appassionato. Maddi legò le sue bracia al collo di Ian e si tuffò in quel bacio sfrenato. Si staccarono solo quando non riuscirono più a respirare. Lei si rese conto solo dopo di quanto le piacesse ritrovarsi tra le braccia di Ian e pregò che quel momento non finisse mai. Ian, allonandosi un po da lei, disse, con una voce scherzosamente seria, come se stessero continuando una conversazione formale già precedentemente iniziata:
- Come procede il lavoro, sognorina O'Connel?-
- Mi avvalgo della facoltà di non rispondere-
E rimasero così, a fissarsi negli occhi, fino a quando un rumore di tacchi infuriati sopraggiunse.
- Che stai facendo Ian!! È più di un ora che ti aspetto!! Non è educato far aspettare una signorina sotto il sole!!-
Quando fu abbastanza vicina da capire la situazione sbottò: - Che ci fai qua con lei!! Avevi detto di voler passare il pomeriggio con me, non con la signorina O'Connel!! Mi auguro che si tratti esclusivamente di questioni lavorative - si fermò attendendo una risposta. Ian si staccò da Maddi senza dire una parola. Continuava a fissarre gli occhi delusi di Maddi implorandola di capire e il suo sguardo fu tradito da una smorfia di sofferenza. Maddi si allontanò piano lasciando Ian da solo con Charlotte. Forse si aspettava che, come in un film, Ian corresse verso di lei per poi prenderla in braccio e portarla a casa, ma, la parte realistica di se stessa la convinse del contrario. Conosceva fin troppo bene il carattere di Ian da poter affermare che il suo orgoglio non lo avrebbe portato a correre dietro a una ragazza e le sue buone maniere non gli avrebbero permesso di lasciare Charlotte da sola in mezzo alla strada.

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