capitolo 15

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Un urlo. Poi un tonfo. E poi un pianto. Il solito pianto frignante. - Kayla tutto ok? - gridò Maddi dal piano di sopra.
Nessuna risposta. - Kayla - riprovò. Niente.
Maddi si alzò dal letto e scese le scale assonnata. - Kayla si può sapere che combini?! - la sgridò.
- Dovevo prendere quel libro e sono salita sulla sedia, ma... ho perso l'equilibrio, si mi sono distratta un attimo, e...
- E sei caduta - concluse Maddi. Kayla stava ancora sdraiata in terra, con la sua gonna ampia tutta sollevata e i capelli un po' spettinati. Il trucco sempre perfetto.
Una portiera si chiuse e un rombo spaventò entrambe le ragazze. Maddi si girò verso la grande finestra del soggiorno per guardare fuori. Poi si girò con aria maliziosa verso Kayla: - E di' un po', cos'è che ti ha distratta? O dovrei dire CHI È? !?!-
- Ok mi hai scoperta. Sono salita sulla sedia per prendendere quel libro ma è uscito Ian e mi sono accucciata un attimo per guardarlo dalla finestra ma sono scivolata e ora mi ritrovo qui per terra -.
- Dai Kayla!! Sei fissata!! -
- Lo so ma è così bello... e poi ha quella macchina, così..., come dire...- . Già, quella porsche nera così lussuosa, i suoi dovevano essere messi bene per avergliela comprata.
- Ho afferrato il concetto Kayla, non è necessario che tu prosegua; anche perché è tardi, mi devo preparare che tra venti minuti c'è il ritrovo qua davanti. -
Scese un quarto d'ora dopo con indosso pantaloncini a vita alta color pesca e una giacca dal taglio maschile della stessa tonalità e una magliettina bianca in chiffon infilata dentro i pantaloni. Il pezzo forte: le scarpe, azzurro pastello, bellissime. Capelli raccolti in uno chignon. Uscirono e si unirono agli altri stagisti. Non avevano ancora avuto modo di conoscersi bene, ma lo avrebbero fatto presto. Arrivò lo stesso pullman che due giorni prima li aveva accompagnati agli appartamenti. Salirono tutti. Ma l'attenzione di Maddi cadde sul sedile dove la prima volta era seduto Ian. Ora era vuoto. Già lui era uscito con la macchina. Ci pensò e poi arrivò a chiedersi perché loro dovevano usare i mezzi pubblici e lui no.
- Chi si crede di essere?! Non lo merita affatto, quello scorbutico- pensò a voce alta.
- Cosa hai detto Maddi? -
- Cosa? Ah no niente -.
Si sedettero. Il viaggio non fu lungo. O almeno per Maddi, che si stupiva ancora alla vista della Tour Eiffel e delle bizzarre persone per strada. Imboccarono gli Champs Elysees. La tensione saliva sempre di più. Sapeva che erano vicini. L'autobus si fermò. Maddi guardò fuori dal finestrino. La scritta Louis Vuitton padroneggiava sulla strada affollata, sopra alle teste di tutte quelle persone che vi passavano davanti indifferenti. Era proprio quel genere di cose che non aveva bisogno di essere spiegata per attirare l'attenzione, bastava alzare gli occhi per capire la sua grandezza. Scese anche lei, tra gli ultimi, e si avvicinò agli altri ragazzi. Si erano radunati attorno ad una figura maschile che li invitò ad entrare. Già all'esterno l'edificio parlava da sé. Maddi ne sentiva la storia, la solennità, l'eleganza, tutto raccontava di esso.
Entrò. Qui il fiato iniziò a mancarle e anche l'udito diminuì sensibilmente. Vide scarpe, borse, vestiti e accessori. Vide moda, stile e ancora moda. Tutto manteneva un ordine perfetto, un'armonia eclatante. E lei, proprio lei, stava calpestando quel pavimento, anche lei, nel suo piccolo, avrebbe lasciato un segno, anche lei avrebbe fatto parte della storia di quella Maison. Piano piano riacquistò l'udito e riuscì a percepire una voce, giusto qualche parola, fino a collegarle e formare un discorso di senso compiuto:-Cari, vi presento una delle più grandi e meravigliose Maison d'Europa, che ha dato una svolta alla moda e che ha impresso un segno indelebile durante il suo corso. Io mi chiamo Jean Louis Jèrôme Lacroix De La Fontaine e sono il direttore della sartoria di questo edificio. Durante il vostro percorso osserverò il vostro operato e lo giudicherò alla fine. Non potrete fare affidamento su di me per la realizzazione della pubblicità, per la quale vi rivolgerete al mio collega qui accanto, mentre per consigli riguardo a bozzetti e sartoria potrete contare su di me. Sarà meraviglioso!!! Vi dividerò in gruppi da sei persone e per ognuno verrà assegnato anche un "caposquadra" il quale "dirigerà" il lavoro e al quale vi riolgerete per chiarimenti sul regolamento e per consigli sulla realizzazione della sfilata finale-
- Posso fare una domand?- chese Kayla, interrompendo il meraviglioso sogno di Maddi.
- Meraviglioso cara!! Ammiro il tuo coraggio e l'interesse, ma sarrbbe meglio rimandare le domande a dopo. Per ora vi farò fare un giro dell'edificio.-

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