Ad Atene l'aria era così afosa e densa da poterla mangiare a cucchiai. Maddi scese dall'aereo con le orecchie tappate e le gambe indolenzite.
- Benvenuta in Grecia!! Culla della civiltà europea e della cultura, delle arti e della letteratura, del..
- Sta zitto Ian!-
- Vedo che hai dormito bene stanotte-
- Dormito? Ian non ho dormito! E neanche tu! Sono le sette e mezza mattino e il volo è partito alle quattro! -
- Inizia bene la giornata...
- Beh, non sono io che mi sono offerta volontaria per venire e non ho neanche promesso di essere gentile con te o sempre di buon umore-
- No, ma sei la mia assistente e devi fare quello che ti dico. Fai buon viso a cattivo gioco.-
- Lo farò. Quando saremo alla sfilata. Hai detto che solo in quell'occasione sarei stata costretta a fare ciò che avresti chiesto-
- Ti do ragione-
- Grazie, ma non avevo bisogno della tua conferma. Io ho SEMPRE ragione-
Ian rise.
- Che c'è da ridere?-
- Nulla. Sei sexy quando ti arrabbi-
- Ian!! Non mi provocare!!- e si allontanò sbuffando nascondendo bene il suo imbarazzo.
Chiamarono il taxi e fecero sistemare i bagagli.
- Ti sei offesa?-
Maddi si girò verso il finestrino evidentemente offesa.
Atene era un misto tra modernità e antichità, dove i templi si univano a palazzi in vetro, dove le colonne ioniche si alternavano a pilastri di cemento. Era tutto così diverso da come se lo era immaginato.
- Se non mi vuoi parlare almeno ascolta quello che devo dirti in qualità di tuo capo. Allora stasera la sfilata inizierà alle nove, dopo un breve apericena e si svolgerà davanti al Partenone. Io, in qualità di rappresentante della maison Louis Vuitton, siederò nella prima fila; tu, in qualità di mia assistente, mi siederai accanto. Sorriderai e mi starai sempre vicina. Il giorno dopo potrai fare quello che vuoi, come se non mi conoscessi neanche-
- Ci puoi contare...-
- Come?-
- No, nulla- disse guardando Ian in faccia per la prima volta da quando era salita in macchina.
L'atmosfera restò tesa fino a quandoil taxi si fermò davanti a un edificio molto lussuoso, con grandi vetrate e una scalinata degna di una regina. L'autista aprì la portiera e scese i bagagli. Ian e Maddi furono accolti con calore dagli addetti e accompagnati alla reception.
- Buongiorno signor Saint Laurent, le do il benvenuto e spero che passi un ottimo soggiorno. Mi aspettavo di vederla arrivare solo, ero stato avvisato che il signor Jean Louis de la Fontaine non sarebbe venuto, ma non mi aspettavo una signorina...- disse con evidente imbarazzo.
- Madison O'Connel, lieta di fare la sua conoscenza- e allungò la mano per stringerla con il receptionist, ma lui la guardò sconcertato e poi guardò Ian il quale si affrettò ad aggiungere :- È la mia assistente, sostituirà Jean Louis-
- Dovrebbe essere un onore per lei, signorina. Mi dispiace però avvisarvi che abbiamo riservato solo una camera a suo nome, signore; e non abbiamo più camere disponibili per la signorina, sono desolato-
Ian e Maddi si guardarono scioccati. Avevano capito bene?
- Scusi e io dove dovrei dormire? Sul divano della reception?!?!- sbottò Maddi.
-Maddi! Lascia parlare me!
Non si preoccupi, risolveremo la faccenda tra di noi-
Maddi lo fulminò con lo sguardo.
I due seguirono un camerire che li portò all'ultimo piano.
- Questa è la vostra suite, spero sia di vostro gradimento. Buona giornata.- e si allontanò.
Ian aprì la porta e Maddi fu travolta da un profumo di rosa e gelsomino. Sorrise e fece una corsa fino al letto, ci si lanciò sopra e attaccò a ridere. Ian invece non sembrava minimamente sorpreso, anzi, si guardò un po intorno e poi si affacciò al balcone. Maddi lo raggiunse subito.
- Oh Ian!! È un sogno e io non so che...
- Non ti dispiace più così tanto di essere venuta con me. Vado a farmi una doccia, tra due ore dobbiamo essere al rinfresco-
Maddi si stese sul letto e, mentre l'acqua della doccia scorreva, lesse un libro. O almeno ci provò; l'idea di trovarsi a poca distanza da Ian, separati solo da una sottile parete era alquanto allettante, ma cercò di concentrarsi sul libro il più possibile. Ian uscì dal bagno nudo, coperto solo da un asciugamano legato in vita. Appena Maddi lo vide chiuse gli occhi e si girò anche dall'altra parte.
- Che c'è Maddi, hai paura di cadere in tentazione? - chiese Ian malizioso.
- No, più che altro non vorrei che cadesse qualcos'altro-
- Quindi ci stavi pensando?!?-
- A cosa?! Io?! No.... non ... come puoi pensare... mi vado a lavare, si, è tardi- e si chiuse in bagno scivolando lungo la porta.
Finita la doccia aprì la porta e buttò fuori la testa. Ian non c'era, per fortuna. Si levò velocemente l'asciugamano e, quando fece per vestirsi vide che al posto del vestito che si eta portata era appeso un altro vestito. "Questo è per te. Non posso permettere che gli altri abbiano un'assistente più bella della mia"
Ian. Sempre il solito. Indossò il vestito e non poté fare a meno di ridere. Era sui toni del bronzo e dell'oro, con numerose trasparenze e pieno di brillantini. Aveva sul davanti una scollatura a V vertiginosa, che copriva a malapena il seno e che le sembrò inizialmente troppo osé. Si stava ancora specchiando quando entrò Ian.
- Wowowo dovevo prepararmi psicologicamente prima di entrare-
- Risparmiati Ian. Io vestita così con esco-
- Oooh tu esci e come! Sei uno schianto, tutte vorrebbero essere come te e tu non fai altro che nasconderti...e poi ricordi? Fai quello che ti chiedo fino alla fine della sfilata. Considera questo vestito come la tua divisa di lavoro.-
***La portiera si aprì. Maddi fu accecata dai flash dei fotografi ma riuscì comunque a scendere. Nessuno si girò fino a quando anche Ian scese e allora tutti si girarono a scattare foto, chi voleva interviste, chi una dichiarazione. Nessuno però sembrò fare caso a Maddi...o al suo vestito. Ian rimase indeciso fino all'ultimo se prendere Maddi sotto braccio come un'amica o un'accompagnatrice o se lasciare che lei lo seguisse come farebbe una qualsiasi assistente. Optò per la seconda. Si incamminarono a piedi fino al locale del rinfresco. Dalla terrazza si vedeva il cielo imbrunire e sullo sfondo, quasi come un dipinto, appariva maestoso il Partenone. Maddi si era distaccata da Ian e ammirava indisturbata il panorama con un calice di champagne in mano fino a quando non sentì da lontano la voce di Ian accompagnata da quella di un altro uomo. Si avvicinava sempre di più e alla fine Maddi si girò nel momento stesso in cui Ian la stava per chiamare.
- Maddi, ti presento Philip. Philip, lei è Maddi, la mia assistente-
- Piacere di conoscerla signore. Sono lieta di essere qui per assistere alla sua sfilata- disse Maddi ben poco eccitata.
- Ma che razza di presentazione smorta è questa? Siamo giovani, per l'amor del cielo! Io sono Philip, divertiti e mi raccomando non dare troppa retta a Ian. Magari dopo ci beviamo qualcosa insieme...io e te ovviamente. Ian mi dispiace ma non sei invitato. Vi lascio ragazzi, ci vediamo al tempio-
A Maddi scappò una risata di sollievo e Ian la assecondò.
Arrivarono davanti al Partenone accompagnati da macchinine ecologiche molto simili a quelle usate nei campi da golf. Si accomodarono nei loro posti in prima fila e Ian incaricò Maddi di scrivere tutti ciò che le diceva e di annotarsi le cose più interessanti.
Erano già passati quaranta minuti abbondanti quando Ian chiamò Maddi:
- Pssss, Maddi- disse sottovoce.
Maddi rizzo la penna pronta a scrivere ma Ian la fermò:
- No!! Non scrivere...- si guardarono negli occhi. Maddi in quel momento dipendeva totalmente dalle labbra di Ian, che teneva in mano le sue carte migliori. Passarono diversi secondi prima che continuasse:
- Che ne dici di una scommessa?-
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Sotto la stessa Tour
RandomMadison è una studentessa del terzo ed ultimo anno di università, ma quando,finiti gli studi le si presenta l'occasione della sua vita, sarà pronta a lasciare tutto e cambiare città? E sopratutto, tra studio e lavoro, ci sarà tempo per l'amore?