capitolo 34

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Ian arrivò con il fiatone alla fine della strada. Maddi si era fermata ad osservare un vecchio signore dipingere. Osservava incuriosita i suoi quadri, come se ritenesse ognuno di essi qualcosa di unico al mondo,da dover imprimere nella mente con uno stampo indelebile. Ian la ammirava da lontano stupito del suo comportamento. Sembrava così seria, così matura. Quando Maddi notò la presenza di Ian gridò:- Hey Ian! Guarda qua-
- Si, sono molto belli- disse Ian avvicinandosi a lei.
- Mi permetta di regalare uno dei miei quadri alla sua signorina- interruppe il venditore.
- O mio dio! Sarebbe una cosa davvero gentile da parte sua. Ti prego Ian, posso prenderlo?-
- Innanzitutto lei non è "la mia signorina". E per quanto riguarda la sua gentile offerta, signore, mi trovo costretto a declinarla; non sono il tipo di persona che si lascia convincere a farsi regalare qualcosa senza dare nulla in cambio. .-
- Ian!! Non fare lo scortese-
- Forza Maddi, andiamo-
- Mi dispiace signore, la ringrazio comunque. Arrivederci e buona serata!-
- Buona serata a lei signorina-
Ian e Maddi si allontanarono in silenzio.
-Sei troppo serio Ian, lasciati andare! Sei sempre cupo e arrabbiato e non fai mai nulla di eccitante!-
- Tu non mi conosci, non sai nulla di me ma pretendi dirmi cosa fare e come comportarmi-
-Hai ragione, scusa. Ognuno fa quello che vuole-
- Sono d'accordo. Aspettami qui un attimo, devo salutare una certa persona- concluse Ian allontanandosi.
- Va bene. Ti aspetto qua-

***
Ian uscì dal piccolo bar aspettandosi di trovare Maddi li, in attesa del suo ritorno, ma lei non c'era. Gridò il suo nome diverse volte, senza ottenere risposta. Entrò nei negozietti nei dintorni ma Maddi non era entrata in nessuno di quelli. Il panico piano piano invase il suo corpo prendendo il sopravvento. Non gli capitava spesso, anzi non gli capitava mai. Poi ad un tratto una lucina bianca iniziò ad espandersi nella sua mente ormai buia fino ad illuminare l'unico pensiero che vagava nella sua testa. "Segui la musica, Ian!!". E così fece. Fino a ritrovarsi in una stradina poco più larga delle altre. La musica qui risuonava forte e chiaro e la gente seduta ai tavolini ne veniva allietata. Ma Ian era troppo impegnato a strangolare Maddi mentalmente per preoccuparsi della musica. Infatti Maddi stava là, difronte ai musicisti di strada e li osservava con gli stessi occhi dei bambini quando passano davanti alle vetrine delle cioccolaterie. Cantava insieme a loro e batteva le mani al ritmo della chitarra.
"Ma dimmi te se è possibile..." pensò nella sua testa Ian mentre si precipitava verso Maddi.
- È mai possibile che non posso lasciarti sola per un minuto che tu te ne vai chissà dove come un cagnolino!!-
- Ian scusa ma non ho resistito al richiamo di questa musica!! Mi ricorda tanto l'Italia! Perché non canti anche tu?- Maddi prese Ian per la mano e lo trascinò verso di lei continuando a cantare. Un brivido gli percosse la schiena.
- Maddi che stai dicendo?! Andiamo per favore!- e la allontanò dai musicisti.
Camminarono per molto tempo, fino ad arrivare a un giardinetto un po più isolato, popolato solo da qualche coppia di innamorati in cerca di intimità.
- Mio padre mi diceva spesso: godi della vita ora, perché non ne avrai un'altra. Gli promisi che lo avrei fatto sempre. Sto cercando di mantenere questa promessa- disse Maddi quasi a voler spiegare il perché del suo comportamento.
- Mio padre è morto quando avevo dieci anni. Da allora mia madre ha finto che non esistessi. Lui mi portava sempre qua. Facevamo volare sempre un l'aquilone che avevamo comprato in un negozio qui a Montmartre.-
- Anche mio padre è morto poco tempo fa. Fortunatamente mia madre non mi ha mai voltato le spalle. E nemmeno mio fratello.-
- Non sapevo ne avessi uno-
- Già. È due anni più grande di me e vive a Londra. È mooooolto iperprotettivo, ma lo adoro comunque, anche se ha sempre interferito con le mie "relazioni amorose".-
In quei minuti di pausa, che ormai non erano più così tanto imbarazzanti, Ian volse lo sguardo al salice piangente.
- Vedi questo albero? Io e mio padre ci avevamo inciso le nostre iniziali. Vedi? I + M.-
-È una cosa davvero commovente -
Il salice piangente era anche l'albero preferito di Maddi, ma non lo disse a Ian. Un po era come se lui lo sapesse già.
Tornarono indietro. Passarono nella piazzetta dei musicisti. Maddi, che precedeva Ian come sempre, si fermò quando sentì il rumore delle monetine cadere nella custodia della chitarra. Si girò furtivamente giusto in tempo per vedere Ian alzare la testa e salutare cortesemente il musicista che lo stava ringraziando per la sua generosa donazione. Maddi si rigirò quasi subito. Non voleva guardarlo, ne sorridergli. Gli avrebbe dato sicuramente fastidio essere applaudito per qualcosa che stava screditando il suo orgoglio e la sua fierezza. Maddi sapeva che Ian avrebbe apprezzato il suo silenzio e, in cuor suo, sperava che con quel gesto lui avesse voluto chiederle scusa e sancire un nuovo inizio.
Furono istanti interminabili che finirono solo quando Ian mise ma mano sulla spalla di Maddi incitandola a proseguire.
Arrivarono alla macchina senza proferire parola e, durante il tragitto, nessuno osò parlare. Arrivati agli appartamenti Ian spense la macchina. Maddi non si era ancora slacciata la cintura.
- Siamo arrivati-
Maddi guardò Ian per qualche secondo. Si slacciò la cintura e aprì la portiera, ma si bloccò.
Si girò nuovamente verso Ian e senza esitazione gli diede un bacio sulla guancia, per poi uscire senza girarsi più. Entrò in casa con le mani tremanti e si buttò sul divano.
Un minuto dopo il campanello suonò . Si alzò, aspettandosi Kayla, ma non c'era nessuno. Solo un pacchettino sull'uscio. Lo aprì senza esitazione. Era un quadro. Anzi era il quadro che con tanto interesse stava guardando quel pomeriggio. Si chiese solo chi potesse averglielo portato. I suoi pensieri si posarono sull'unica persona che oggi era con lei.
Il primo angolino che uscì dalla carta era di un colore blu intenso, molto uniforme, ma, man mano che levò l'incarto il blu diventò sempre più chiaro fino a ridursi a un azzurrino scolorito. Nell'angolino opposto, l'ultimo a venir fuori dalla carta, l'azzurro ormai ridotto a un bianco sporco lasciava posto a macchioline arancioni, simili a fiori. Il contrasto tra l'arancione e il blu era eclatante.
Maddi corse in camera sua, appoggiò il quadro sulla scrivania e trattenne il respiro fino a quando una linea di matita interruppe finalmente il bianco infinito del foglio.

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