10. settimana

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"nun c vac a scol, no mà nun c vac cchiù"

Mi guarda.
Sono bloccata e non posso scappare da nessuna parte.

Non che mi dispiaccia, eh.

Guardo in basso per non incrociare il suo sguardo.

Mi imbatto nell'orologio. Segna le 18:00 . Tra un ora dobbiamo essere a cena.

Non posso accettare il fatto che Micciarella sia riuscito a mettermi in imbarazzo, davvero!

Guardo le sue labbra, ma sui suoi occhi lo sguardo non ce lo poso mai.

Si sentono solo i nostri respiri affannati e le urla dei ragazzi in sala comune.

Aspetta, le urla dei ragazzi in sala comune?

"Ma c sta succerenn!" mi libero dalla sua presa e corro verso la sala, mentre Raffaele mi segue.

Vedo Silvia e Cucciolo che si stanno menando.

Ma che le è preso?

Corro verso di lei e allontano Cucciolo dalla sua presa.

"Ma che cavolo ti è preso?" urlo a Silvia.

"Io l'ho fatto per te. Nemmeno grazie?"
"No, Silvia. L'ho perdonato, lascia stare"

"Come hai fatto a perdonarlo, scusami?" interviene Sofia.

"Non ti riguarda"
"Comandà, posso andare dalla direttrice?" chiede.

La accompagna nella sala. Ho paura di cosa potrebbe essere successo.

***

Sono sul divano della sala comune, ed è gia una settimana che non parlo con Silvia, e nè tanto meno con Sofia.

Hanno cambiato cella, questo ha chiesto mia sorella alla direttrice.

Io sono in cella con Kubra e Rosa. Le uniche che sono rimaste con me dopo l'avvenimento di qualche giorno fa.

"Chloe tutto apposto? È da una settimana che stai zitta, nun t'agg maij sentut ricr nient" la sua voce.

Mi mancava quanto Silvia e Sofia.

"Non è niente apposto, Raffaè"
Mi prende la mano e mi porta nel posto dell'altra volta.

"Guard ccà" mi indica l'orologio appeso alla parete davanti a lui.

Sono le 18:00. Lo stesso orario.

Lo guardo e scoppia a ridere, provocando una risata anche a me.

Si avvicina sempre di più a me. Ma io mi allontano sempre di più.

Sono appoggiata alla parete. Ci risiamo, la stessa scena.

Mi guarda gli occhi e subito dopo le labbra, che sono sempre meno distanti dalle sue.

"M faij ascì pazz, chiattì" sussurra.

Sorrido senza rendermene conto.

Appoggia le sue labbra sulle mie, dando vita ad un semplice bacio.

Ci stacchiamo per prendere fiato.
"Scusami" si allontana leggermente.
Sorrido e lo ribacio. Facendogli capire che non deve scusarsi.

Ho dato il mio primo bacio.

"Era il primo?" mi chiede. Accenno un 'si' quasi impercettibile.
"Pur p me" mi sorride.

È perfetto sto ragazzo.

in un altra vita ;- "micciarella"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora