1. discoteca

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"Appicc n'ata sigaretta"

Sono appena arrivata a Napoli. Amo questa città perché è piena di vie con testi di canzoni napoletane, che io, nonostante la mia origine romana, amo.

Sono qui per il lavoro di mio padre, ed ora, come normali ragazzine, io e mia sorella Sofia stiamo cercando una discoteca in cui andare.

Ne troviamo una in cui sono ammessi minori di 16 anni.
"Aggiudicato! Andremo qui" esclama Sofia battendomi il cinque.

Verso più o meno le 8 e mezza cominciamo a prepararci.
Non sono una grandissima fan dei vestiti, al contrario di mia sorella, quindi metto un top nero e dei pantaloncini del medesimo colore.
Faccio i boccoli e un trucco leggero.

Dopo pochi minuti i nostri genitori ci portano nella discoteca scelta, lasciandoci li.

Ci sediamo su dei divani accanto al bar, per poi cominciare a parlare.

"Ehi ti ho vista da lontano, sei carina" un ragazzo biondo con gli occhi azzurri mi si avvicina.

"Posso offrirti qualcosa?" mi chiede poi. Non sono affatto sicura di accettare questa richiesta.

"No, grazie sto bene cosi"
"No davvero, insisto!"

Mi lascio trasportare dalla gentilezza del ragazzo, e accetto.

Andiamo al bancone e mia sorella comincia a parlare con un altro ragazzo, capelli lunghi, mossi, biondo cenere e occhi marroni.

"Due alcolici, grazie" dice il ragazzo accanto a me.

"Sono astemia" ribatto.
"E quindi?"

Ma è scemo?

"Prova!" "No" "Va bene, allora un alcolico e?" "Un the alla pesca"

Vedo il ragazzo fare l'occhiolino al barista che annuisce a non so quale richiesta.

Portano le due bevande, e cominciamo a parlare.

Mentre chiacchieriamo mi tocca continuamente la borsa, ma non gli do peso.

"Come ti chiami?" chiedo.
"Alex, tu?" "Chloe"

Comincio a bere il the, e dopo un po comincio a vedere tutto sfocato.

Alex mi parla, ma io non capisco nulla. Non riesco a capire cosa dice.

Dopo diversi minuti mi trovo nel bagno della discoteca, con diversi ragazzi che mi spogliano e che mi toccano in posti indiscreti.

Ma io non voglio.

Urlo con tutta la forza che ho in corpo.
Ma nessuno sente per via della musica altissima.

"Aiuto! Aiutatemi!" urlo piangendo.

La porta del bagno si apre, mostrando un ragazzino della mia età, riccio e castano con occhi marroni.

Santo cielo, finalmente!

"Ma c stat facenn? È na creatur nun o vret? Andatevene subito!"

Gli uomini vanno via impauriti.

"Tutto apposto?" il ragazzo corre davanti a me, mi da una mano per aiutarmi ad alzare.

"Si, grazie" mi alzo con il suo aiuto.

"Chloe" gli porgo la mano.

"Dovrei fare qualcosa?" si ferma guardandola.

"Dovresti stringerla dicendo il tuo nome"

"Ah. - mi stringe la mano - Raffaele" mi dice con un sorrisetto in volto.

Ci dividiamo, vado da Sofia, totalmente ubriaca.

"Sofì sei tutta fatta andiamocene" dico guardando male il ragazzo affianco a lei.

Mi prende la mano e usciamo fuori dalla discoteca, dove trovo il ragazzino di prima, Raffaele. Vicino ha il ragazzo che stava vicino a Sofia.

Gli faccio un cenno di saluto e prendo in braccio mia sorella, che da quando l'ho trovata dice solo "Che bello questo ragazzo" e ne indica uno tra la folla ogni volta.

"Ma come si chiama quel ragazzo?" le chiedo sperando che abbia capito la domanda.

"Luigi ma lo chiamano Cucciolo"
ah, ha capito.

"A me tanto cucciolo non sembrava"
"A me si, era stupendo" dice riprendendosi leggermente.

Arriviamo a casa. Sono le due e mezza.

Mi addormento, per poi svegliarmi subito dopo.

Sono... a Roma? Ma ero a Napoli qualche minuto fa!

in un altra vita ;- "micciarella"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora