Un bell'incontro

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Avete presente quando vedete qualcosa o qualcuno di talmente tanto bello che non riuscite a distogliere lo sguardo? Quando siete attratti da rimanere inebetiti e rigirarvi continuamente, per controllare se avete osservato bene o se è solo immaginazione?

Mi è appena successo, nel momento in cui ho visto dei profondi occhi cerulei, labbra definite e zigomi prominenti ad incorniciare un quadro già meravigliosamente dipinto. Rasenta quasi la rappresentazione della perfezione a cui tanto aspiravano gli scultori Greci.

La camminata di questo ragazzo trasuda grande sicurezza, sfrontatezza e il bel fisico è messo in risalto da abiti particolarmente aderenti.

Sono appena scesa dall'aereo, assieme a ciò che resta della mia famiglia, ossia nonna Clara e mio fratello Alexander. Di bei volti ne ho visti a migliaia nella mia terra natia - Londra -, eppure lui ha un'attrattiva particolare. Sento come se un magnetismo cosmico, attirasse i miei occhi al punto di incatenarli sulla sua figura.

Non avrei mai immaginato di poter sentire un'attrazione del genere verso un qualcuno di totalmente sconosciuto per me. Eppure eccomi qui, a cercare di frenare la mia mente viaggiatrice che già lo idolatra senza controllo.

È di una bellezza che non passa inosservata neanche volendo; inutile contestare l'evidenza. E, seppur semplice e naturale, non può fare a meno di far scattare una scintilla nello sguardo di chicchessia, giovane donna o ragazzina.

Vorrei rimanere qui a guardarlo per un tempo indefinito. Forse lo definirei un colpo di fulmine. Uno di quelli che ti acceca e stordisce i sensi. Che rende debole gli arti.

Il problema è che nei colpi di fulmine non ci credo. Niente nasce senza fondamento.

Perciò, lo rimiro ancora, consapevole che non riuscirò a togliere la sua immagine dalla mia memoria prima di ventiquattr'ore. Dopodiché, la voce acuta della nonna mi richiama all'attenti, per poter prendere il taxi.

Il posto non è molto trafficato, ma è sempre complicato riuscire a trovare un passaggio dall'aeroporto, quando anche mille altre persone sono alla tua stessa ricerca.

Così, regalo un'ultima occhiata di sfuggita al giovane adone - pur consapevole di star comportandomi come una bambina in crisi ormonale - e mi accorgo che anche lui ha appena rivolto un breve sguardo nella mia direzione.

Pagherei oro per poter sapere anche solo il suo nome.

Gli faccio un sorriso, uno di quelli timidi e sfuggenti, come insegna Jane Austen, senza alcun motivo di fondo - probabilmente nella speranza di colpirlo con un qualche mio fascino nascosto -, poi mi giro, supero le porte automatiche e corro velocemente alla volta dell'auto bianca dove i miei parenti attendono frementi, trascinando con me la valigia.

Nel complesso, questo idilliaco momento, mi è parso come una scena in slow motion, un bell'incontro, di quelli che si vedono solo nei vecchi film. Dove il ragazzo incontra la ragazza e puf!, scatta la magia.

Mi rassegno all'evidenza e al fatto che non vedrò mai più quel bel volto e metto le cuffie alle orecchie, alla ricerca di una musica adatta al mio animo mattutino da sognatrice.

Al seguito di un interminabile - almeno per me - viaggio in taxi e un breve sguardo alle bellezze locali attraverso il finestrino chiazzato, giungiamo a destinazione.

La zona è molto bella, in stile coloniale e, dall'esterno, stento a credere che non sia la stessa villa che viene descritta ne Il giardino segreto. È incantevole, sicuramente degna di nota.

I miei nonni l'avevano acquistata molto tempo fa e c'ero stata forse tre volte in vita mia; davvero non la ricordavo così maestosa e imperiosa.

Dopo la morte dei nostri genitori, un anno addietro, la mia esistenza, così come quella di Alexander, aveva preso una piega molto triste, ed era andata in pausa. Il mondo aveva perso ognuno dei suoi colori più belli, nell'istante in cui la vita dei miei genitori era stata risucchiata in un vortice nero senza via di ritorno.

One Last Time [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora