Era seduta sul vecchio dondolo di legno
in veranda. Le catene arrugginite
cigolavano muovendosi avanti e indietro
con un ritmo lento e semplice che
conoscevo a memoria. A parte i miei
genitori, lei era l'unica persona che
conoscevo da tutta la vita. Le volevo un
bene dell'anima.
Rimasi per un momento a guardarla,
mentre un'ondata di panico mi toglieva
il fiato nell'attimo in cui mi resi conto
che avrei anche potuto non rivederla mai
più. Scesi con un balzo i gradini e
attraversai il prato, più in fretta che
potevo. Quando la signora Odell mi vide
arrivare, si alzò in piedi e spalancò le
braccia; io, come un uccellino di ritorno
al nido per l'ultima volta, le volai
incontro. Né io né lei aprimmo bocca
per un pezzo. Restammo lì,
semplicemente abbracciate. «Oh,
tesoro,» mi disse alla fine,
risistemandosi sul dondolo e battendo
una mano sul posto accanto al suo «vieni
a sederti vicino a me.»
Affondai la faccia nella sua spalla.
Come sempre, lei profumava di cotone
stirato di fresco. Mi baciò sulla tempia e
mi strinse a sé. «Il tuo papà è venuto da
me, poco fa. Mi ha detto che ti
trasferisci a Savannah. Io non ci sono
mai stata, ma ho sentito dire che è un bel
posto.»
Cominciò a dondolarsi lentamente e
io mi strinsi ancora di più a lei.
«Signora Odell, non potrei vivere con
lei?»
«Mi piacerebbe che fosse possibile,»
rispose premendo la guancia contro la
mia «ma non è così che sta scritto sul tuo
Libro della Vita. Questo per te è l'inizio
di una grande avventura e non vorrai
certo perdertela, no? Il tuo Libro della
Vita sta per rivelare un capitolo nuovo
di zecca e lo stesso vale per il mio.»
Mi tirai su di scatto e cercai il suo
viso. «Cosa intende dire?»
«I mesi invernali sono duri per me.
Qualche settimana fa mia cugina Adele
mi ha telefonato e mi ha proposto di
andare da lei in Florida. Sapevo che si