40. I'm the queen of disaster

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Disaster
You got me spinning
like a ballerina
You're the bad boy
that I always dreamed of
You're the king


MATTHEO RIDDLE

L'assenza di Emmeline mi stava distruggendo il cuore più di quanto non fosse già distrutto.

Era passato solo qualche giorno ma sembravano passate settimane, se non anche mesi.

Madison non aiutava visto che continuava a chiedermi di lei, ed io ero costretto a mentirle.

Non posso dirle che Emmeline ci ha lasciati.

Da una parte comprendevo la sua paura, perché era la stessa che provavo io, ma dall'altra volevo che superassimo tale paura insieme.

Appena chiudevo gli occhi vedevo lei. Emmeline era ovunque andassi. Era ovunque, ma non al mio fianco che era l'unico luogo in cui doveva trovarsi.

Il mio cuore continuava a battere solo perché Madison aveva bisogno di me.

Ma io ho bisogno di Emmeline.

Ho bisogno della sua voce che mi giunge alle orecchie come una melodia soave. Ho bisogno del suo sguardo che mi riscalda il cuore. Ho bisogno della sua sola presenza per stare bene.

Con tutta questa situazione da una parte dovevo ringraziare Draco per essere sempre presente e anche l'unico che riusciva a farmi spuntare un sorriso, dall'altra parte volevo solo spaccare tutto.

Amavo Emmeline e le avrei impedito di spezzare il nostro momento.

Il nostro momento è adesso. Adesso e per sempre.

Seduto sul sedile della mia auto rimanevo a guardare la strada davanti a me.

Volevo scendere ma allo stesso tempo volevo scappare il più lontano possibile.

Le mani erano strette intorno al volante e il mio respiro era pesante, come se a schiacciarmi i polmoni vi fosse un grosso macigno.

Presi un respiro profondo, anche se riuscì a fare entrare davvero poca aria nei polmoni, e mi decisi a scendere dall'auto.

Ero appena andato a portare Madison all'asilo ma sentivo ancora il suo profumo o la sua voce all'interno del veicolo.

Quando scesi dall'auto mi sembrò di essere stato catapultato nuovamente in questa realtà di merda.

Dove io ed Emmeline siamo più lontani che mai.

Sembravamo distanti pianeti e invece in quel momento ci separavano solo qualche centinaio di metri.

Dovevo vederla, e se l'unico modo che avevo era pedinarla persino al negozio allora lo avrei fatto.

Iniziai a camminare ma l'unica cosa che i miei occhi vedevano erano i suoi. I suoi occhi mi fottevano l'anima.

Dei brividi mi percorsero il corpo. Pensare a lei mi faceva bene e male allo stesso tempo.

Quando sentivo dire che l'amore era la cosa più bella ma dolorosa non ci credevo, ma ora che lo stavo provando sulla mia pelle ci credevo eccome.

Collided | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora