41. You did not breake me

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I'm s t i l l fighting for peace,
I've got  t h i c k  skin
and an elastic   h e a r t


EMMELINE MADISON CARROW

Avevo il cuore a pezzi.

Mi sentivo una stronza ma allo stesso tempo non mi pentivo di essermi allontanata da Mattheo perché volevo proteggerlo.

Enorme stronzata, sono pentita a livelli massimi.

Ma ormai il danno era stato fatto.

Non uscivo dalla mia camera da due giorni. Mia madre bussava alla porta ma alla fine quando non rispondevo si limitava a lasciarmi un vassoio con il cibo che recuperavo solo dopo aver sentito i suoi passi scendere le scale. Papà si fermava davanti alla porta e provava a confortarmi, ma non ero riuscita ad aprire la porta nemmeno a lui.

Ero rannicchiata al centro del mio letto fin troppo grande in quel momento, anche se negli anni lo avevo definito troppo stretto quasi soffocante.

Sbattei gli occhi e mi scese una lacrima andando a bagnare la federa del cuscino. Su di esso c'erano più lacrime che altro.

Non avevo quasi più lacrime in corpo. Probabilmente risultavo patetica, ma piangere era il mio modo di sfogarmi.

Molte persone consideravano il pianto qualcosa di negativo, o di infantile, invece era semplicemente uno sfogo come tutti gli altri.

C'è chi piange, chi mangia o digiuna per lo stress, chi beve per dimenticare... Sono tutti sfoghi che non sempre riusciamo a controllare.

Piangere era una cosa che non mi piaceva fare, ma puntualmente dopo una discussione oppure dopo una giornata che era andata malissimo mi ritrovavo con qualche lacrima che bagnava il cuscino.

Mattheo si sbaglia a dire che sono una ragazza forte. Sono più fragile di un coccio di cristallo.

Anzi probabilmente il cristallo era meno fragile. Sapevo che nel mondo c'era sempre qualcuno che se la passava peggio di me e che quindi non potevo mai dire sul serio di stare male ma in quel momento mi concessi di pensarlo.

Per quanto fosse una cosa di poco conto stare male per una questione del genere per me rimaneva importante visto che avevo perso per la seconda volta la persona che amavo con tutto il cuore.

Mattheo mi è entrato nel cuore e mai ne uscirà. Sara sempre lui, che sia al mio fianco oppure no.

«Buongiorno Emmy, è sempre il tuo papà. Ti ho portato la colazione, e indovina è la tua preferita» la voce di mio padre mi distrasse.

Girai la testa verso la porta.

Avevo bisogno di parlare con mio padre ma non volevo vedere i loro sguardi pieni di pena e compassione nei miei confronti. Sapevo probabilmente di aver preso una decisione sbagliata, ma lo avevo fatto nei confronti delle persone che per me erano tra le più importanti.

«Ti prego Em ci stai facendo preoccupare» disse mio padre.

Mi dispiaceva farli preoccupare, ma stare da sola mi aveva permesso di sprofondare negli abissi della mia mente. Di rimanere al buio per giorni.

Collided | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora