15. I'm down to do it again

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"Abbi un cuore che mai indurisce, un carattere che mai si stanca e un tocco che mai ferisce."
- Charles Dickens.

EMMELINE CARROW

Una cosa che non sopportavo dell'autunno? Il raffreddore.

Questo bastardo mi ha messa k.o. da due giorni, e oggi stavo ancora peggio.

Ero sdraiata a letto priva di forze, facevo fatica anche solo a tenere gli occhi aperti.

Ero rannicchiata nel mio enorme letto, troppo vuoto e freddo per i miei gusti.

Pensavo già a qualcuno che avrebbe potuto riscaldarmi, e quel pensiero mi rimase in testa per ore.

Durante la mattinata mi addormentai e svegliai diverse volte che arrivai quasi all'ora di pranzo a chiedermi se avessi dormito per giorni.

Presi il cellulare dal comodino e vidi un messaggio da Mattheo.

Theo: Sono passato in negozio ma non c'eri. Stai bene dea?

Io: No ho il raffreddore, mi dispiace che tu sia andato al negozio per niente.

Theo: Hai bisogno di qualcosa?

Sì di te.

Rimasi con il telefono in mano a rileggere quel messaggio mille e mille volte e con il dito sopra il tasto INVIO. Alla fine cancellai il messaggio e mi limitai a dirgli che stavo bene così.

Alla fine mi feci forza e uscì dal letto per farmi una doccia cercando di togliermi l'odore che avevo addosso.

Rimasi nella vasca per una buona mezz'ora, forse mi ero anche addormentata ma se era successo non me lo ricordavo. Uscì dalla vasca e mi misi un asciugamano intorno al corpo rimanendo in bagno per un'altra ora per sistemarmi.

Quando uscì dal bagno scesi al piano di sotto per cucinare qualcosa. Mangiai una semplice zuppa che essendo calda magari mi avrebbe fatto bene.

Dopo aver mangiato ero di nuovo senza forze e non avevo avuto nemmeno la forza di salire al piano di sopra per cui rimasi sul divano.

Theo: Stai meglio?

Io: Non preoccuparti.

Theo: Lo faccio lo stesso dea.

Io: Tranquillo, sto meglio.

Era una grandissima cazzata, ma non volevo che si preoccupasse più di tanto. Tutte quelle premure facevano male al mio povero cuore innamorato e ferito.

In quei giorni avevo pensato tanto a me e lui, a tutti i nostri momenti rubati, e il mio cuore aveva pianto un po' con me.

Non mi ero davvero resa conto di quanto mi fosse mancata la sua presenza, eppure dopo quattro anni il mio cuore voleva lui. Era come se non fossimo stati distanti per così tanto tempo.

Una parte di me voleva buttarsi a capofitto in tutto questo, invece la parte razionale di me che dominava il mio corpo e le sue azioni prendeva il sopravvento. La me razionale diceva di andarci con i piedi di piombo, perché nessuno ci avrebbe potuto assicurare che questa volta sarebbe andata diversamente rispetto a quattro anni fa.

Collided | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora