Capitolo 17

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Tighnari pov

Sono seduto sul divano. Cyno è sdraiato con gli occhi chiusi.

Sento una sensazione di nausea assurda. Mi gira la testa e non riesco a capire niente. Non so neanche dove sono, ma il posto assomiglia alla casa di Kaveh.

Mi sento molto energico, non capisco come Cyno sia sdraiato sul divano così rilassato.

Quando ha gli occhi chiusi è davvero tenerissimo.

"Oi, Cyno" gli muovo il braccio.

Lui fa un verso e mi toglie la mano.

"Svegliati!" alzo la voce.

"Stai zitto" dice stanco.

Mi prendo male.

"Oh! Non dirmi di stare zitto, coglione"

Alza la testa e mi guarda confuso.

"Oh cazzo, scusa" dico imbarazzato.

Non riesco a controllarmi quando sono ubriaco.

Inizio a vedere sfocato.

Si siede dietro di me appoggiando la spalla sulla mia schiena. Giro la testa per guardarlo.

"Tighnari" si avvicina al mio viso.

Le nostre teste si sfiorano.

Sobbalzo, sorpreso per la vicinanza.

Mi guarda gli occhi per poi sorridere.

"Ho portato una cosa speciale" il suo volto mi rende nervoso.

"Cosa?"

Si alza e, barcollando, si mette davanti a me.

Mi giro verso di lui e mi inginocchio sul divano.

Abbassa la testa e mette le mani in tasca. Tira fuori della carta stagnola arrotolata.

L'avvicina verso di me. Noto solo ora che gli si vedono le vene nel braccio.

Voglio le sue mani sul mio collo.

"Ne ho un po'. Ce ne giriamo una?" mi sorride malizioso.

Cazzo, è fighissimo. Vorrei saltargli addosso.

Abbasso la testa per guardare la carta stagnola. Mi accorgo che seduto come sono, gli arrivo perfettamente al cazzo.

Rialzo la testa per guardarlo. Il suo volto è incantevole.

Sento qualcosa alzarsi lentamente.

Oh, merda. Adesso ho tanta voglia. Inoltre, prima di venire qui mi sono anche masturbato.

"Certo" faccio sì con la testa.

Srotola la carta stagnola e prende il necessario per fare una canna.

Noto che gli cadono dei pezzi. Si sta impegnando, ma non riesce.

Mi abbasso per aiutarlo a raccoglierli.

"Merda, non riesco a girarla" dice serio.

Mi metto a ridere alzandomi davanti a lui.

Cerco di tenergli ferme le mani, ma non riesco a vedere i bordi degli oggetti. Vedo ancora tutto sfocato.

"Che cazzo ridi?" ride anche lui agitandosi.

"Dai! Stai fermo" rido anche io e finisce per cadere tutto.

Ma cazzo.

Ci abbassiamo entrambi e battiamo la testa.

Sento un fortissimo dolore.

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