Capitolo 3

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Narratore Pov

Geto era stato sconfitto, Toji incominciò ad avere dei brevi flashback di suo figlio. Dopo aver riscosso la taglia che si trovava su Amanai Riko, Toji, uscì dall' edificio. Nel frattempo Gojo si era ripreso quasi completamente e si diresse alla sua ricerca. T/n dopo aver preso l'idumento regalatogli da Gojo decise di raggiungerlo per non lasciarlo completamente solo a combattere contro un nemico così potente, se la prese con comoda, ancora leggermente stordita da ciò che era avvenuto prima, di diresse con velocità moderata verso il luogo che Gojo le aveva riferito tramite messaggio che si trovasse. Leggendo quel messaggio notò di aver ricevuto un' altro messaggio proveniente da Yaga. Il messaggio citava le testuali parole:

"hai appena ricevuto l'incarico di trovare la posizione e consegnare Toji Zenin al sottoscritto, successivamente ce ne occuperemo io ed i piani alti, ho inviato lo stesso messaggio anche a Gojo, in caso di mancato svolgimento delle istruzioni riceverete entrambi uno schiaffo educazionale da parte mia (vi arriva anche un pugno)."

T/n's Pov

Volevano Toji vivo o morto? Satoru mi aveva parlato del fatto che lui avrebbe voluto ucciderlo, e conoscendolo ne sarebbe capace, decisi di inviare un messaggio a Yaga

"Lo volete vivo o morto?"

La risposta non si fece attendere

"Che razza di domande sono? Ovviamente ci serve vivo"

Allora credo proprio che ora dovrei sbrigarmi a raggiungere Satoru, molto probabilmente se l'ha trovato non si è nemmeno accorto del messaggio, ma ha dedicato tutta la sua attenzione a Toji.

Velocizzai il passo, riporsi il mio telefono nelle tasche dei miei pantaloni e iniziai a raggiungere Satoru il più velocemente possibile

Toji Pov

Ero un uomo morto, morii anch'io con la morte di mia moglie, tornai a spendere soldi in scommesse nella speranza di far soldi facili, e puntualmente mi ritrovavo a vagabondare, andando da donna in donna. Era facile farmi ospitare da loro, avevo un bel fisico ed ero abbastanza giovane, se ci aggiungiamo il mio atteggiamento mellifluo nei loro confronti e i rapporti intimi che a volte avevo con loro, diciamo che me la cavavo alla grande. Ma nonostante ciò, nessuna suscitava in me gli stessi sentimenti che avevo avuto per la madre di mio figlio Megumi, provai a risposarmi con una donna che aveva già una figlia, ma non provavo per lei gli stessi sentimenti che avevo per mia moglie e ci lasciammo. L'unico periodo decente della mia vita fu quello in cui vivevo con mia moglie, smisi di fare scommesse, uccidere persone e guadagnarmi da vivere con metodi loschi. Ora di quei tempi mi era rimasto solo mio figlio, anzi, nemmeno lui siccome lo avevo venduto al clan Zenin, rimpiansi questa mia scelta, non volevo che mio figlio avesse una infanzia come la mia in quel clan che mi aveva causato quella cicatrice che ora ho al lato della bocca e che avrò a vita. Decisi di esprimere il mio ultimo desiderio prima di finire la mia vita. Non desiderai di continuare a vivere, ero un uomo morto e lo ero quasi sempre stato, desiderai che mio figlio non venisse venduto al clan Zenin, dissi a Satoru Gojo di occuparsi lui del mio marmocchio e far in modo che non venga venduto al clan Zenin. Almeno potevo morire avendo fatto una cosa alquanto decente.

Guardai in basso, al mio braccio ormai disintegrato dalla tecnica di Gojo, provai a toccarlo ma le mie mani entrarono a contatto solo con il mio cruore. Esse si tinsero di rosso vermiglio a causa di quest' ultimo. Da me grondavano pezzi di carne viva, totalmente ricoperti di sangue, potevo vederlo in tutte le sue forme e colori, mentre creava una poltiglia assieme alle mie carni. I miei pantaloni ne erano intrisi, ed al suolo, alcune gocce in lontananza iniziavano a seccarsi mentre la macchia sotto di me non faceva altro che espandersi. La terra sotto di me luccicava col calar del sole, le cui ultime luci venivano riflesse dal mio sangue; mentre stava tramontando proprio come la mia vita.

Proprio mentre stavo chiudendo gli occhi sentii qualcuno toccarmi, quel tocco era freddo, mi causava dolore, nonostante fosse delicato, nicchiai dal dolore, quelle dita a contatto con l'estremità del mio ormai inesistente arto, sentivo come se venissero affondati coltelli dentro di me; chiusi gli occhi, convinto che chiunque fosse a toccarmi, lo faceva solo per causarmi più dolore in fin di vita.

Ero convinto che sarei morto a breve, ma col passar del tempo mi sentivo sempre meglio, forse ciò accadeva proprio perché ero morto? Mi sentivo meglio perché ormai ero nell' oltretomba? Potevo sentire qualcosa di morbido sotto la mia testa, non mi trovavo più nella posizione eretta di prima, ora ero steso, vedevo nero ma sentivo la luce del sole ancora addosso, non capivo se fossi morto o se fossi in vita. Con uno sforzo aprii gli occhi e notai un viso, un angelo? Una divinità? Era una ragazza dai capelli c/c, avevo la visita offuscata, per tal motivo non riuscii subito a mettere a fuoco i dettagli del suo viso, sbattei le palpebre un paio di volte per poi puntare i miei occhi nelle sue iridi c/o. Solo dopo una buona decina di minuti notai di essere disteso su una panchina, con la testa sulle sue cosce.

X: buongiorno principessina, ben svegliata

Disse una voce alla mia sinistra, voltai il capo per ritrovarmi davanti Gojo Satoru che mi stava prendendo in giro

Gojo: ringrazia il tuo attuale cuscino per averti salvato la vita, se non fosse stato per lei e per il fatto che ogni tanto lei li legge i messaggi a quest'ora saresti bello e morto

𝑇𝑜𝑗𝑖 𝑥 𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟      ❝𝕭𝖚̈𝖈𝖐𝖘𝖙𝖆𝖇𝖚̈❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora