Capitolo 13

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Toji's Pov

La presi in braccio portandola fuori da quell' edificio, preferivo portarla in hotel che lasciarla su quel pavimento sporco. Grazie ad anni di allenamento non avevo alcuna difficoltà nel trasportarla.

Perché stavo facendo tutto ciò? Non aveva senso, perché avrei dovuto aiutala?

Queste parole riecheggiarono nella mia mente, le mie mani iniziarono a tremare e cedettero, facendo cadere T/n sul prato che circondava l'edificio. Avrei potuto approfittare di questo suo momento di debolezza ed ucciderla diventando un uomo libero e tornando allo stile di vita dei mesi precedenti, ma sarei davvero stato libero di fare ciò o altri stregoni, molto più severi di T/n avrebbero preso il suo posto?

Guardai le mie mani sporche del sangue proveniente dalla sua ferita. Ora nonostante ad essa, doveva rimarginare anche i piccoli graffi che si erano formati a causa della sua caduta dalle mie braccia. A causa mia aveva subito ancora più danni fisici di quanti ne aveva. Appena me ne resi conto la ripresi subito in braccio e mi diressi il prima possibile verso l'hotel in cui alloggiavamo. Tutti i pensieri di prima su come riavere la mia liberà erano svaniti e la mia attenzione era completamente rivolta a lei. Non mi interessava più cercare una ragione alle mie azioni, probabilmente è solo il senso di colpa per averla fatta cadere e perché mi sentivo in debito visto che mi aveva curato quando ero in fin di vita. Se fossi stata una persona sentimentale avrei detto che le dovevo la mia vita, in realtà non le dovevo nulla, lei mi ha curato e ciò che ha fatto ha fatto, nessuno mi obbliga a darle qualcosa in cambio. Eppure mi ostinavo a volerla aiutare nonostante non avesse bisogno di alcun aiuto grazie alla sua tecnica maledetta.

In men che non si dica eravamo nella nostra stanza, se l'avessi stesa sul letto le lenzuola si sarebbero sporcate si sangue  il personale si sarebbe insospettito. La portai in bagno, le tolsi le scarpe e la misi nella vasca. Il buco che aveva nell' addome si era quasi rimarginato totalmente ma era sporco tutt'attorno dato che entrò a contatto col pavimento sporco. Aprii l'acqua calda della vasca, essa scorreva sul suo corpo sciacquando via polvere e quant' altro, non mi interessava se era vestita nella vasca, l'importante era che la sua ferita si pulisse. Anche i suoi capelli non erano nelle condizioni migliori dopo tutto ciò che era successo. Presi lo shampoo che era presente come omaggio dato dall' hotel e glieli lavai.

La sua maglia si sollevava leggermente a causa dell'acqua nella vasca, in più era anche forata. La zona sollevata della maglia ondeggiava seguendo i movimenti dell' acqua che ormai aveva quasi riempito la vasca.

Piano piano iniziò a riprendere coscienza, inizialmente era un po' confusa ma poi si rese conto di dove si trovasse.

Toji: vedi di stare più attenta la prossima volta

T/n: potresti aiutarmi ad uscire dalla vasca?

Chiese con un tono dolce, quasi supplicandomi. La sollevai e la misi in piedi sul pavimento di fronte alla vasca, sostenendola io stesso in modo che non cadesse.

T/n: mi vai a prendere dei vestiti asciutti? I miei vestiti sono nella valigia

Stranamente era più dolce e gentile del solito, probabilmente perché non sta benissimo e non ha intenzione di avere discussioni con me in queste condizioni, non sembrava nemmeno dell' umore di fare battutine sarcastiche.

La feci sedere sul lavandino e mi diressi a prendere dei vestiti. Sembrava una bambola, ovunque la mettessi, mentre era in questi stato, non si muoveva.

Aprii la sua valigia, fra i vestiti che aveva scelsi una minigonna, nera e semplice, un paio di mutande di pizzo altrettanto nere e una canottiera; dopo poco rimisi la canottiera a posto nella sua valigia, senza nemmeno preoccuparmi di piegarla. Presi invece la felpa che mi aveva portato Gojo, era meglio che lei indossasse vestiti larghi in modo che non vadano ad aderire troppo alla sua pelle che in questo momento era più sensibile del solito.

Tornai in bagno e le diedi i vestiti ammucchiati uno sopra l'altro.

T/n: Grazie, potresti uscire che almeno mi cambio?

Uscii dal bagno chiudendo la porta dietro di me, anche se fossi rimasto in bagno non avrei avuto alcuna reazione, non sarebbe stata la prima volta che vedo una donna nuda, molte ne ho già viste; una in più o una in meno non mi avrebbe cambiato nulla.

Quando uscì dal bagno aveva la mia felpa che le arrivava a metà coscia, se non le avessi portato la minigonna non sarebbe cambiato nulla, siccome era ricoperta interamente dalla mia felpa. Con un movimento veloce misi la mano sotto la sua felpa prendendo il bordo della sua gonna e tirandola verso il basso togliendola. Le mie dita sfiorarono la sua coscia, mi sembrò di ricevere una piccola scossa elettrica. Lei spalancò gli occhi come risposta alla mia mossa inaspettata.

Toji: non farti strane idee, non ho intenzione di farti nulla, è inutile che indossi quella gonna sotto la felpa, è solo scomoda e quindi ho deciso di toglierla.

Buttai la gonna nell'angolo della stanza e feci adagiare T/n sul suo letto, che era rimasto unito al mio da prima. Era zitta, molto più del solito, aveva una faccia spenta, ma potevo ancora immergermi nelle sue iridi c/o e poter continuare a sognare che sia un angelo o una divinità come avvenne al nostro primo incontro.

Dopo aver notato che stavo guardando i suoi occhi intensamente da vari secondi me ne uscii con:

Toji: dormi, hai le occhiaie

Dissi secco, dandole una spinta, facendola cadere sul letto. Ciò mi riportò alla realtà, lei non era né un angelo né una divinità, era semplicemente una ragazzina del secondo anno dell' Accademia di Arti Occulte di Tokyo che va in classe con quello dei Sei occhi. Non c'era alcuna differenza fra lei o uno stregone qualsiasi. L'unica spiegazione ai miei pensieri ogni volta che ci troviamo in una situazione di leggera intimità sono causati dal fatto che non scopo una puttana da 2 giorni.

𝑇𝑜𝑗𝑖 𝑥 𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟      ❝𝕭𝖚̈𝖈𝖐𝖘𝖙𝖆𝖇𝖚̈❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora