Capitolo 4
NADINE«Non sono arrabbiato con te, ma con lui!», tuona Remo dall'altro lato del telefono.
Ne ero convinta. Quando si tratta di Jacob reagisce sempre in questo modo. A volte mi chiedo come facciano a vivere sotto lo stesso tetto.
«Ok», sospiro guardando fuori dalla finestra.
La casa di Marina è proprio davanti a me, dall'altro lato della strada. Sono le dieci di sera passate, ma Jacob non è ancora arrivato. Dio mio, spero con tutta me stessa che non lo faccia anche perché non voglio vedere Marina soffrire a causa sua.
«Tu che fai?», chiede Remo dandomi l'impressione che non voglia più parlare di ciò che è accaduto oggi.
Per fortuna. Nemmeno a me va di affrontare ancora quell'argomento.
«Sono nella mia stanza». Lascio andare la tenda e vado a sedermi sul letto. «Tra poco vado a dormire», mi gratto nervosamente il collo.
Vorrei chiedergli se per caso il suo fratellastro ha intenzione di uscire, ma non oso farlo. Come potrei?
«Tu invece cosa stai facendo?», domando e ritorno di corsa alla finestra. Sono agitata e non riesco a stare ferma.
Scosto di nuovo la tenda e punto gli occhi sulla strada, ma di Jacob nemmeno l'ombra.
«Stavo guardando alcuni episodi di "Suburra" su Netflix. Ma credo che andrò a dormire anche io. Sono stanco, la partita di oggi mi ha sfinito», continua sbadigliando.
«Allora ti lascio riposare. Ci sarai domani a pranzo?»
«Ovvio».
«Ok».
«Nadine?»
«Sì?»
«Ti amo».
Un piccolo sorriso spunta sul mio volto. È tornato in sé.
«A domani», mi limito a dirgli.
Per lui è stato facile esporre i suoi sentimenti, ha confessato di essere innamorato di me fin da che ha memoria. Io, invece, non provo nulla per lui, se non un grande affetto. In fin dei conti, è il mio migliore amico.
Io, lui e mio fratello siamo cresciuti insieme. Sono stata la loro ombra per tutta la vita. In realtà, ho sempre pensato che sarei finita con lui visto che piace molto ai miei genitori. Secondo loro, Remo è il ragazzo giusto per me. Prima o poi magari riuscirò a pensarlo anche io.
***
Sono le undici e mezza di sera quando pago il tassista e scendo giù dalla macchina, a poca distanza dal Covo. Ho il cuore in gola anche perché non sono mai uscita di nascosto. Mai. In più, questa zona è poco raccomandabile.
Sono intimorita, ma non posso lasciare la mia amica da sola, Marina ha bisogno di me.
Alle dieci e venti ero ancora nascosta dietro la tenda, nella mia camera da letto. Ho visto Jacob parcheggiare la moto davanti casa di Marina, che lo aspettava sconsolata dinanzi alla porta da più di un quarto d'ora.
Quando è arrivato, lui non si è nemmeno scomodato di andarle incontro. Che stronzo!
Il modo in cui l'ha accolta, invece, non appena Marina lo ha raggiunto è stato piuttosto... movimentato, ecco. Jacob le ha messo le mani sul sedere, strizzandolo come se avesse dovuto reggerglielo per forza perché sennò rischiava di caderle, e le ha infilato la lingua in bocca. Probabilmente è arrivato a leccarle anche le tonsille visto il modo in cui la stava divorando.
Mi sono sentita un'impicciona perché li stavo spiando. Nonostante non sia stato un bello spettacolo da vedere, non sono riuscita a togliere loro gli occhi di dosso.
Le cosce mi si sono serrate da sole una contro l'altra, come se avessero avuto vita propria. Ho sentito in mezzo alle gambe delle strane fitte, piuttosto fastidiose, che in seguito sono diventate dolorose, quasi insopportabili.
Remo non mi ha mai baciata in quel modo: rude, aggressivo, possessivo. Davanti all'ultimo pensiero mi sono data della stupida. Remo non è rude, aggressivo e possessivo. Lui è educato e sa come trattare una ragazza. Anche se a volte è troppo geloso e permaloso, per la maggior parte del tempo è un gentleman. E io gli voglio bene proprio per questo.
Quando Marina e Jacob sono partiti con la moto, mi sono vestita in fretta, indossando degli indumenti a caso. Una volta finito, ho dovuto attendere per più di mezz'ora che i miei si ritirassero nella camera matrimoniale, minuti interminabili colmi di ansia mista a un'adrenalina che non ho mai provato.
Prima di uscire in sordina dalla mia stanza, ho creato la solita forma del corpo nascosto sotto alle coperte con l'aiuto del cuscino. Ho preso spunto da un film che ho visto, alla protagonista è andata bene. Spero che accada lo stesso anche a me.
Un gatto che miagola all'improvviso mi desta dai pensieri, facendomi sobbalzare e ricordandomi che mi trovo a poca distanza dal Covo. Con il cuore in gola, tiro fuori il telefono dallo zainetto e chiamo Marina.
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IL MIO RAGAZZO IMPERFETTO
RomanceNadine è la classica brava ragazza, quella che ogni genitore vorrebbe avere. Carina, di buona famiglia, brava a scuola. Appena sedici anni e tanti sogni nel cassetto. Il suo primo incontro con Jacob è disastroso e le lascia un segno, in tutti i sen...