Buongiorno♥️
Capitolo 7
NADINE«Jacob, ti stanno cercando!», esclama Santiago alle mie spalle, facendomi trasalire e bloccare sul posto.
Jacob solleva lo sguardo dalle carte che ha tra le mani.
Come ho potuto constatare oggi pomeriggio nello studio tattoo, anche lui ha un occhio gonfio e livido. A quanto pare, da queste parti va di moda essere reduce di qualche rissa.
Il suo viso si trasforma in una maschera di ira nel momento in cui realizza che sono proprio io la persona che si trova a pochi passi da lui. Concentrato com'era su quello che stava facendo, non si è nemmeno reso conto del mio arrivo.
Mi chiedo se sua madre sappia cosa fa suo figlio quando non è a casa. Ne dubito fortemente. Anche se tutti nel quartiere sappiamo di che pasta è fatto Jacob Sava, non avrei mai pensato che conducesse una vita così spericolata.
Me lo immaginavo in sella alla sua moto, nella perenne ricerca di guai. D'altro canto, non mi pare di essermi sbagliata poi così tanto, i guai qui dentro sembrano assicurati. E io devo allontanarmi il prima possibile da questo posto. Insieme a Marina.
«In realtà, sono qui per Marina», pronuncio, complimentandomi con me stessa per essere riuscita a parlare.
È solo adesso che la mia amica volta la testa nella mia direzione. La guardo. Lei fa altrettanto e ride in modo infido.
«La santarellina è venuta a salvarmi dal lupo cattivo, gente!», grida e si porta alla bocca il bicchiere che ha in mano. Lo tracanna tutto d'un colpo, poi rutta. «Sono pronta per un altro! Qualcuno mi porti da bere, per favore!»
La guardo con un cipiglio e una fitta al cuore. Non la riconosco. Questa ragazza non è la mia migliore amica. L'alcol la fa trasformare in una persona che non mi piace per niente.
«Marina, dai, andiamo a casa!» Mi piazzo dietro di lei e le metto una mano sulla spalla. Non le permetterò di stare un minuto in più qui dentro perché so che domani si pentirà per quello che ha fatto.
«Non puoi dirmi cosa fare! Non sei mia madre». Mi schiaffeggia la mano finché non gliela tolgo di dosso.
«Sei ubriaca, non sai quello che dici. Per favore, vieni via con me».
«Lei non viene da nessuna parte. Levati dal cazzo e facci giocare. Non te lo dirò una seconda volta», interviene Jacob, guardandomi con la stessa espressione odiosa che assume sempre in mia presenza.
Anche se è difficile farlo, sostengo il suo sguardo. Faccio finta di essere dura, spavalda.
«Non vado da nessuna parte senza di lei», preciso, mordendomi con forza il labbro che avrà per sempre inciso all'interno la cicatrice che questo stronzo mi ha lasciato.
Jacob sbatte le carte sul tavolo e io sobbalzo a causa del suo gesto brusco. Senza troppe gentilezze, si toglie Marina di dosso, si alza in piedi e mi si piazza davanti.
«Ho detto esci!»
Scuoto la testa e sollevo il mento. «No!»
«Cazzo!», sbotta.
Mi prende per un polso e mi trascina verso l'uscita. Il calore della sua pelle a contatto con la mia mi fa venire i brividi.
«Perché diavolo l'hai portata qui?», sbraita contro Santiago, ma non aspetta una risposta dato che apre la porta e, come un cafone qualunque, mi spinge fuori.
Riesco a restare in piedi come per miracolo, la mia dignità invece è appena finita sotto le scarpe. Mai nessuno mi ha trattata in questo modo.
«Non voglio vederti mai più qui, intesi?», mi urla contro.
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IL MIO RAGAZZO IMPERFETTO
RomanceNadine è la classica brava ragazza, quella che ogni genitore vorrebbe avere. Carina, di buona famiglia, brava a scuola. Appena sedici anni e tanti sogni nel cassetto. Il suo primo incontro con Jacob è disastroso e le lascia un segno, in tutti i sen...