Epilogo

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2 anni dopo

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2 anni dopo

«Ah!» gemette Juliette tirando la testa all'indietro. Il corpo gli tremava, la fronte era colma di sudore. Non c'è la faceva più. Era estremamente sicura di star per scoppiare.

«Le ultime spinte amore» Charles le strinse la mano, incoraggiandola a continuare. Non poteva fermarsi, non ora che c'era quasi.

«Oh!» gemette ancora una volta Juliette, dando l'ennesima spinta, sperando che fosse l'ultima, e che tutto stesse per finire.

«Andiamo signora spinga!» urlò il medico con il camice colmo di sangue «Ci siamo quasi».

'Ci siamo quasi un cazzo!' pensò Juliette. Tante cose non desiderava fare nella vita, ed il parto naturale era proprio una di quelle. Il suo bambino non si muoveva ad uscire.

Spinse e spinse ancora, tremando per il dolore. Aveva il basso ventre dolorante. Senza dubbio quella era la cosa più dolorosa che avesse affrontato in tutto l'arco della sua vita. Più dolorosa della rottura con suo marito.

Strinse i denti, voltando il capo proprio verso di lui. Charles era pallido. Osservava la scena in silenzio, sforzandosi di incoraggiare sua moglie di tanto in tanto.

A dire il vero tutta quella scena gli sembrava surreale. Il trovarsi in sala operatoria, con suo moglie che non faceva altro che urlare, la testa del bambino che si intravedeva tra le sue cosce, tutto quel sangue...

«Per l'amor di Dio, sto per svenire» annunciò chiudendo gli occhi e concedendosi un sospiro, che però non migliorò la situazione.

«Se svieni chiedo il divorzio!» trovò la forza di minacciarlo sua moglie, puntandogli persino un dito contro.

Juliette si riconcentrò a spingere. Spinse, spinse, spinse. Spinse fino a quando le sue urla non vennero spezzate da un piccolo e adorabile pianto. Finalmente.

Si accasciò stanca sul lettino della sala operatoria, con gli occhi ridotti a due piccolo fessure. A stentò percepì Charles accarezzarle la fronte e lasciargli un bacio tra i capelli.

Si concesse qualche minuto di riposo, cercando di riprendere fiato ed energie. Aspettando di vedere il suo bambino.

Questo desiderio gli venne realizzato solo qualche minuto dopo, una volta che il bambino fosse stato ripulito. Un infermiera si avvicinò a loro, tenendolo saldamente.

«Ecco qui il vostro fagiolino» la donna poggiò il piccolo bambino tra le braccia del padre «Com'è che si chiama?»

«Jules Hervee John Leclerc». L'infermiera lasciò una piccola occhiata sconcertata a Charles, e Juliette desiderò sbattersi una mano in fronte per il disagio.

In tutto ciò suo marito non faceva altro che sorridere, mentre suo figlio stringeva il piccolo dito che gli aveva appena posto.

«Jules» lo corresse concedendo alla donna un sorriso di cortesia «Si chiama Jules».

Homecoming || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora