🍂Ultimo capitolo🍁

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CAN

Saluto Sanem che va via con la sua famiglia. I suoi genitori sono molto diversi dai miei, molto più tradizionalisti, legati ad un contesto sociale che non prevede trasgressioni. Non che i miei abbiano cresciuto me e mio fratello in maniera amorale o disinteressandosi di noi, ma di sicuro ci hanno lasciati liberi di seguire il nostro destino, appoggiando le nostre scelte, cercando comunque di indicarci la strada giusta da seguire, insegnandoci il rispetto per gli altri e il valore delle cose. Mi viene, però, da chiedermi come sarebbero stati se avessero avuto una figlia femmina. Come i genitori di Sanem o avrebbero tenuto le redini allentate come per noi?

Dopo che tutta la famiglia Aydin sparisce dalla mia vista, mi rendo conto della rabbia che ho dentro.

«Emre, ho qualcosa da risolvere. Devo andare.»

«Can, non fare cazzate!»

«Tranquillo, devo solo mettere al proprio posto una persona... per sempre.»

Intanto, vedo avvicinarsi Yiğit. Cosa ci fa ancora qui? Non aveva detto che aveva degli impegni?

«Scusatemi se vi interrompo ma ho bisogno di dirti qualcosa, Can!»

Lo guardo con curiosità. Di lui non so praticamente nulla.

«Non ci conosciamo ma abbiamo qualcosa in comune... e non parlo di Leyla» esordisce.

Noto Emre stringere i pugni e lanciargli uno sguardo pungente.

«Tranquillo,» dice rivolgendosi a mio fratello, «per Leyla sarò sempre e solo il suo datore di lavoro e un caro amico se lei lo vorrà. Sono certo che tu sia a conoscenza di ciò che c'è stato tra di noi ma posso garantirti che la rispetterò, perché le voglio davvero bene e merita di essere felice.»

Le sue parole mi sembrano sincere ed Emre sembra risollevarsi.

«Se non è lei, allora a chi ti riferisci?» gli domando, cominciando a pensare che la persona in comune sia Sanem, e stavolta sono io ad alterarmi ma cerco di controllarmi.

«Aicha» confessa. «Non volevo intromettermi ma quando è arrivata e ha cominciato a parlare sono rimasto sconvolto.»

«Come la conosci?»

«Siamo stati insieme qualche anno fa ma poi è finita male. Ho scoperto che mi tradiva e non ho esitato a lasciarla. Lei provò a riconquistarmi ma ormai avevo perso fiducia in lei e cercai di allontanarla in ogni modo. Improvvisamente sembrò essere sparita ed io stranamente cominciai a respirare. Per un po' vissi a Bodrum con una mia carissima amica e questo mi aiutò a dimenticarla.»

«Perché mi stai raccontando tutto questo?» gli chiedo.

«Perché Aicha tentò di investire Lorene. Mi raccontò che pochi giorni prima avevano avuto una discussione. Aicha le chiese di lasciarmi in pace perché io ero suo. Lorene le rise in faccia e andò via senza considerarla più. E poi ci fu il mancato incidente.»

«Tu e questa Lorene...»

«No, a lei non interessavo, così come non le interesseresti nemmeno tu... Non so se mi spiego!» ammette Yiğit con un sorriso velato. «Ma Aicha, probabilmente, pensava che tra noi ci fosse qualcosa. Mi aveva seguito fino a Bodrum a mia insaputa.»

«Perché mi hai raccontato di te? Non capisco.»

«Pensi che dietro l'incidente di Sanem ci sia Aicha?» domanda Emre.

«Non mi stupirebbe» concorda Yiğit.

«Da quello che mi hai raccontato, non la riconosco. Non immaginavo potesse arrivare a mettere in pericolo la vita di una persona» dico sconvolto.

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