"Madonna, non sono stata così contenta neanche quando prendevo una sufficienza a diritto!"
Sventolo in tutta la casetta il mio quadernetto con sopra il risultato del test d'ingresso. Mi dispiace per gli altri che non sono passati, ma non riesco davvero a controllare la mia felicità.
"Batti il cinque nana"
Nemmeno glielo batto il cinque a Matteo, gli salto direttamente addosso e lui prontamente mi prende al volo.
"Devo ringraziare Dio che mi è sempre vicino"
Continuo ad essere incredula, mentre mi avvio verso camera mia. Nel tragitto, però , rubo una sigaretta lasciata in un pacchetto incustodito, troppo pigra per andare a cercare la mia iqos.
Fuori l'aria, invece, è molto più triste a causa di Simone. Il ragazzo è da solo sul divanetto con la testa basta. Ho legato molto con lui da quando sono qui e vederlo così mi rende automaticamente un poco meno contenta.
"Ehi piccolo"
Mi vado a sedere di fianco a lui stringendogli la mano.
"Ho incominciato male, Isa. So che non sarei stato sufficiente ma è stato comunque davvero brutto"
Muovo il pollice sulla sua mano, per provare a farlo rilassare un po'.
"Ma che dici Simo! È più iconico se inizi male e finisci una bomba. Poi diciamoci la verità, chi sapeva fare il neoclassico, dai. Se ci pensi, noi siamo venuti qua per essere noi stessi. Certo, ci plasmeranno e ci faranno crescere, ma tu non sei qui per fare Don Chishotte alla perfezione. Dimostrerai quel che sei nel tuo"
Mi stampa subito un tenero bacio sulla guancia che mi fa scaldare il cuore a causa di tale dolcezza.
"Grazie Isa, cosa farei senza di te"
Mi stringe in un abbraccio pieno di gratitudine. Sarebbe stato un momento perfetto se solo non fosse stato interrotto da Marisol.
"Ragazzi scusate, però Isa Emanuel ti aspetta in sala. C'è l'hanno appena detto"
"Devi andare pure tu?"
La ragazza annuisce, anche se si capiva già dal fatto che aveva il borsone sulla spalla.
"Se mi aspetti tre secondi andiamo insieme. Però se rischi di fare tardi non ti preoccupare"
Alla fine mi aspetta e tra una chiacchiera e l'altra ci avviamo ognuno dai propri rispettivi maestri.
"Allora Isa, ti ho chiamato per una pazzia."
Solo questo fa scattare le mie orecchie.
"Ti ho dato dei pezzi che sono belli, okay? Ma che ne dici di prepare un Heels in due giorni e portare questo? Ho ripensato un po' a tutto e voglio evitare fin dal principio che inizino ad arrivare dei compiti o delle sfide solo perché magari porti sempre il tuo stile. Poi io ti ci vedo proprio bene, che ne dici?"
Non c'è bisogno che io risponda, dato che si percepisce che io e il mio professore siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Ho fatto bene a dare corda al mio istinto, sapevo che Emanuel sarebbe stato quello giusto per me.
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𝒿𝑒 𝓉'𝒶𝒾𝓂𝑒 - Petit
FanfictionPerché infondo, le storie d'amore sono tutte uguali. Ci vuole un millisecondo per rendersi conto che un paio di occhi sono diventati il tuo paio di occhi preferito. Ci vuole un millisecondo a fremere sotto il suo tocco. Ci vuole un millisecondo per...