8.

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"Martina sei una stronzaaa"

Canticchio la canzone diventata il meme della casetta. Io e Space, come sempre buttati sul divano ad osservare attentamente che ci cucina non cerchi di avvelenarci, stiamo impazzendo.

Non so perché, ma da un'ora a questa parte diciamo cose senza senso che ci fanno ridere in modo esagerato.

"Ti prego, Isabella amore della mia vita, basta"

Mi supplica dalla cucina Holy.

"Ma io volevo scopapapaparapraara"

Space allunga di proposito la parola per farmi arrivare con le lacrime agli occhi.

"Salvatore, mio salvatore. Sei la mia benedizione. Per favore, portati almeno lei via di qui"

L'italo-francese, appena rientrato dalla sua ultima lezione viene accolto così.

"Se proprio devo"

"In che senso se proprio dev-"

Non ho nemmeno il tempo di fare l'offesa, che il cantante mi prende a mo di sacco di patate e mi trascina contro la mia volontà fino al suo letto.

Per tutto il tragitto gli tiro dei pugni leggeri sulla schiena per farmi scendere.

"Ora sei tu che dal ballo sei passata al canto?"

Mi sfotte poggiando lo zaino che aveva appresso nell'armadio.

"Anche se fosse? Guarda che sono portata. Anzi sono più portata a fare la musa ispiratrice. Aspetto solo che uno di voi mi dedichi un pezzo, dove magari paragona il mio canto a quello delle sirene"

Lui ride, ma lo fa in modo strano. Sapete quando le persone vi stanno nascondendo qualcosa, ma cercano di velarlo? Ecco, questo sta facendo in questo momento Salvatore.

"Perché mi guardi così?"

Mi domanda quando nota che ho smesso di ridere ed ho iniziato a guardarlo con aria sospetta.

"Tu mi nascondi qualcosa"

Lui ride, sta volta per davvero.

"ma quando mai"

Metto su un broncio accentuato dalle braccia incrociate.

"Salvatore!"

"Azz simm passat al nome completo?"

Si butta con la delicatezza di un elefante affianco a me, pretendendo implicitamente anche dei grattini. Grattini che da donna offesa, ovviamente gli faccio. Offesa si, coerente mai.

"Ho una domanda"

Cambio discorso sapendo che non mi avrebbe risposto.

"Dimmi tutto madame"

Ogni tanto ritorna quel soprannome che, pronunciato da lui, mi provoca uno strano effetto.

"Perché parli romano tutto il tempo, ma con me in napoletano?"

"Perché papà è di napoli, no? Lui parla solo napoletano, ma se lo parlassi a Roma nessuno mi capirebbe. Sentendo te che parli però in dialetto, mi viene spontaneo come con babbo"

Sorrido, a questa sua piccola confessione che, potrebbe sembrare niente, ma rimane comunque un nuovo dettaglio su di lui.

"Bellino che sei!"

Gli lascio alcuni bacini sulla guancia. In risposta ottengo il tipico bacio alla Petit. Ovvero una stritolata susseguita da tantissimi baci sulla guancia che mi fanno letteralmente sciogliere.

"Tu invece, parli mai spagnolo?"

Ci penso un po' su.

"Si, con mamma o quando vado a trovare i parenti in Spagna. In casa pure papà parla spagnolo, perché hanno vissuto la per almeno sette otto anni."

"Facciamo così, tu mi dici qualcosa in spagnolo ed io qualcosa in francese, ci stai?"

Annuisco, volendo sentire chiaramente la sua pronuncia. Non lo so, ma il francese mi ha sempre attratto come lingua, sarà per questo che è definita la lingua della passione?

"Tu eres hermoso"

"Che significa?"

Ormai siamo faccia a faccia e non posso far a meno di cascare nei suoi occhi.

"Non te lo dico, tocca a te"

"Tu es très belle"

"Che vuol dire?"

"Non te lo dico"



*dallo spagnolo : Sei molto bello
dal francese : Sei bellissima

𝒿𝑒 𝓉'𝒶𝒾𝓂𝑒 - PetitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora