CAPITOLO 33: L'INIZIO DI UNA NUOVA VITA

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Il giorno dopo, 26 dicembre, si organizzarono tutto il giorno per il viaggio che avrebbero dovuto intraprendere.

Quello stesso giorno, alle 23:00, uscirono di casa e si diressero all'aereo porto.

Tony si sarebbe dovuto operare il 30 dicembre, ma prima doveva sottoporsi a degli esami nell'ospedale dove avrebbe affrontato l'intervento.

Alle 23:30 arrivarono all'aereo porto, salirono in aereo e a mezza notte partirono. Sarebbero arrivati a Tokyo alle 2:00 di notte del 28 dicembre.

Tony si occupò dei bagagli, mentre Pepper aveva Logan in braccio che stava dormendo. Prima di far sdraiare la figlia su una delle poltrone, la madre, abbassò lo schienale, con un bottone, per farlo "stendere". Appena mise sulla poltrona la bambina, Logan si raggomitolò su sé stessa come un gatto. Pepper prese una coperta per coprire la figlia e mentre la guardava dormire sorrideva.

Pepper era convinta che finché sarebbero rimasti insieme, sarebbero riusciti a superare qualsiasi ostacolo.

Tony e Pepper si sedettero nei posti accanto a quello di Logan: loro erano nella fila a destra e la bimba in quella sinistra.

Logan dormiva profondamente, al punto che neanche il rumore dell'avviamento dell'aereo non la disturbava.

I genitori ogni tanto giravano le teste verso la figlia, che continuava a dormire tranquilla, e loro sorridevano. Finché anche loro si addormentarono.  

Erano sull'Atlantico quando Logan aprì gli occhi e si mise a guardare fuori dal finestrino, ma non si vedeva niente, perché era ancora buio.

Qualche ora dopo si svegliarono anche Pepper e Tony, che si prepararono per fare colazione, anche se non era ancora l'ora.

Logan era seduta al suo posto, con la coperta sulle spalle, raddrizzo lo schienale della poltrona e continuava a guardare fuori, perché voleva vedere il sole che sarebbe sorto a breve. 

Pepper era seduta al suo posto e quando Tony arrivò con due caffè e le brioche, lei disse: "Tony, visto che abbiamo deciso di prendere la tratta più lunga, ci dovremmo fermare in Europa per fare rifornimento" "Sì, certo. Ho già provveduto a chiedere all'aereo porto di Linate, in Italia. Ci fermeremo il tempo che serve per riempire i serbatoi e ripartiremo per Tokyo".

"Che bello, potremmo andare a visitare la città di Milano. Questo diventerà il viaggio in Italia che non siamo riusciti a realizzare prima" disse Logan, poi si tolse la coperta perché cominciava a venire caldo. Pepper e Tony annuirono.

Dopo colazione avrebbero dovuto trovare qualcosa da fare, specialmente Logan. 

Mancava poco all'aereo porto di Milano, così cominciarono a prepararsi per l'atterraggio.

Appena arrivarono, uscirono dall'aereo porto e si diressero in città con una bellissima e costosissima Ferrari, che Logan aveva preso dal "Garage" dell'orologio.

Arrivati nella metropoli, rimasero con gli occhi sgranati dallo stupore.

Lasciarono la macchina non molto distante dalla piazza del Duomo, che era tutta decorata per le festività natalizie: mercatini, gli alberi di natale, uno in galleria Vittorio Emanuele II e uno proprio nella piazza della cattedrale; decorazioni ovunque.

Mentre ammiravano l'obsoleto edificio, Pepper, notò qualcosa di molto familiare e lo fece notare a Tony: "Hey, Tony, ma quella non è la statua della libertà?" "Dove? – guardò meglio il Duomo – Sì, hai ragione sembra proprio lei. Cosa ci fa qui?".

Logan cominciò a zumare con una delle lenti degli occhiali sulla statua e dopo averla scansionata, disse: "Quella è l'originale, la prima che è stata costruita. Risale al 1810, molto prima rispetto alla realizzazione di quella di New York. Si chiama «La legge nuova», la fiaccola non ha la fiamma accesa".

Fecero un giro intorno al Duomo, dai mercatini di natale, e poi tornarono alla macchina e si diressero all'aereo porto per ripartire verso Tokyo.

Appena cominciarono a sorvolare il Giappone, Logan si mise a guardare fuori dal finestrino, per guardare la città dall'alto.

Non appena atterrarono, la bimba, prese nuovamente la macchina che avevano utilizzato in città a Milano, l'auto era una Ferrari FF. Dopo aver messo tutto le borse e valige nel bagagliaio, molto capiente, partirono e si diressero all'ospedale.

Mentre si trovavano in auto: Logan dormiva nel sedile dietro a Pepper, sulla sua alzatina; Tony e Pepper parlavano.

Lei era impaurita dall'intervento che voleva fare il fidanzato, così non perse tempo a esprimere questa sua paura: "Tony sei proprio sicuro di volerti sottoporre a questo intervento? Insomma ci sono molti rischi e io non...", lui la fermò mettendole una mano sulla spalla e per tranquillizzarla e farle capire che era sicuro della decisione, le disse, con voce pacata e dolce: "Pepper, ascoltami, so che andrà tutto bene. È ora che mi tolga questo peso, ne ho bisogno! Il reattore, era solo... una piccola «teca», che mi ha tenuto in vita, per tutto questo tempo. Ma ora non mi serve più! Per favore, fallo per me... fallo per Logan, si merita di avere un padre senza alcuna... alcuna «limitazione». Voglio che... voglio vivere una vita normale, con te e con nostra figlia. Senza un impedimento a cui possiamo porre rimedio", Tony si emozionò nel dire quelle parole. "Si, hai ragione" disse Pepper sorridendo.

Appena i due si erano chiariti su ciò andava fatto, sentirono un rumore, molto forte, come di un pugno sulla portiera di Logan.

Pepper si girò e vide che era stata proprio la figlia a dare il colpo, ma quando la bimba tirò indietro il braccio, vide anche che dalle nocche della mano, le erano fuori uscite due "unghie" di metallo, che avevano forato la portiera, trapassandola da parte a parte, e adesso Logan aveva la mano insanguinata.

Tony si fermò di scatto e accostò l'auto.

I due scesero in fretta e furia per vedere coma stava la figlia. Pepper aprì la portiera e cercò di svegliare la bambina, mentre Tony prendeva il kit di pronto soccorso.

Appena Logan aprì gli occhi, guardò in basso e nel momento in cui vide la sua mano, disse: "Oh no, cavolo! Mamma cosa fatto? Ho fatto male a qualcuno?" "No tesoro, non hai fatto male a nessuno. Cosa ti è successo? Avevi..." "Eccomi, ho trovato il kit di pronto soccorso!" esclamò Tony, che era già pronto con la benda.

Logan era tranquilla e disse: "Non ti preoccupare papà, guarda, si rimargina da sola. È tutto passato, però non avrei mai pensato a reazione del genere da parte dell'adamantio".

Passato il pericolo continuarono a dirigersi verso l'ospedale, mettendo "da parte" quello che era appena successo e concentrandosi sul motivo per cui erano lì.

La famiglia StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora