Capitolo 15. Profumo Chanel

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Bevendo le mie lacrime, mi sono ubriacato in un secondo.
Ness.


Ombra


*

7 Luglio 2013

Caro diario...
Ci sono storie che terminano di esistere, altre che ne rimarrà solo un ricordo.
Breve.
Emozionante.
Triste e beffardo.
Se avrei potuto descrivere la mia storia avrei iniziato dai miei incubi, che orrore diresti.
Ma no, quello é solo un prologo di un libro che stai per leggere, non ti preoccupare amico, io sono come te.
Pagine distrutte e ingiallite.
Inchiostro e parole scritte a penna nera.
Sono brava a sopportare, ma non a tenere dentro tutto. Mi hanno guardata con occhi diversi, forse perché non erano i loro occhi diversi, ma il riflesso di un anima un po' danneggiata, che tortura, so solo raccontare pessime cose, ma amico mio, a volte sono gentile.
Sai, stamattina a scuola ho aiutato una mia compagna di classe, era carina, ma era davvero un mostro.
E quando utilizzo il concetto di "mostro" per me é una persona malvagia. E dannazione, io l'ho vista, giuro che l'ho guardata bene e con attenzione, era così bella, due occhi da cerbiatta.
Ma che delusione, il suo cuore non era puro.
Non mi ha nemmeno ringraziata, non solo che si è presa il merito tutto per se.
Non preoccuparti, non sono rimasta con le lacrime agli occhi, con quelle già ci convivo.
Però sai, mi sono accorta una cosa, importante.
L'essere umano é l'essere più spregevole di tutto il mondo, distruttivo, e vendicativo, sa gettare solo fango sui fiori bianchi, il diavolo in persona che manda alla caduta tutti gli angeli dai cuori nobili.
Che tristezza.

La tua Ava <3

*

Il suo diario era la cosa più bella che avessi mai letto, purtroppo, troppo poche.
Mi sono ritrovato come uno scemo a chiuderlo e a posarlo sopra il suo comodino.
Sono abituato ad avere tutto ciò che voglio, ma farlo, senza il suo permesso mi distrugge.
Però ho promesso a me stesso che ne avrei letta solo una, qualvolta sarei entrato.
Shhh.
Leggere il suo silenzio mi rende debole, più dei suoi occhi quando incrocio per caso.
Come questa mattina, o le ore a venire.
Odio averla vicina, sentire il suo profumo, ma non poterla toccare, sfiorare.
La cosa che non sopporto più di tutte é sapere che lei non sa chi io sia.
Per lei non sono Daniel.
Per lei sono l'ombra.
Non che mi dispiaccia, che sia chiaro.
Il Daniel che vive in me é più cattivo dell'ombra che ne nasconde. Lui ama sbeffeggiare, rendersi forte e distruggere.
Non che l'ombra sia tanto di meno, ama distruggere tutto, ma a lei no, la mia piccola non si tocca. E Daniel questo non lo sa.
O non vuole solamente accettare.
Avevo sin dal primo momento capito che aveva paura restare da sola. Spero che non fosse la notte a farla spaventare, perché sarei nella merda.
Io sono peggio del buio.
Sono restato con lei, mentre il suo respiro si scontrava contro la mia pelle, non ho smesso neanche un secondo di sfiorarla. E chissà per quale motivo me lo lascia fare. Spero che non si lascia avvicinare così facilmente con tutti come fa con me, altrimenti sarebbero loro, nella merda.
Se la bambina sarà brava nessuno per colpa della sua ingenuità sarà punito.
So che è stata sua madre ha dargli uno schiaffo.
Scusatemi.
Giuro di averci provato a non sbirciare come un fottuto stalker. Ma ho dei seri dubbi.
Perché credo di esserlo.
Ma alla fin fine io chi sono per pretendere che lei mi dicesse chi fosse stato?
Anche se é stata sua madre, certo, di certo non l'avrei uccisa, ma magari punita.
Oh merda. Forse nemmeno quello.
Di lei ricordo solo delle stupide fiabe.
Che altro?
Nulla.
Il vuoto più totale.
Erano le 2:22.
Oh, angeli custodi, se solo esistete bloccate il tempo, fate in modo che io restassi così per sempre, con lei fra le mie braccia e il suo viso delicato sul mio petto, perché se fosse stata sveglia non l'avrebbe mai fatto. Non si sarebbe mai avvicinata a questo punto, sono io a gettarmi a precipizio su di lei, come lava incandescente che si sparge nei prati puri e verdi. Di più, di più, fino a distruggerlo, e che riposa in pace l'anima mia, perché questo, non lo permetterò mai. Bloccare il vulcano si intende dopo accettare che esploda. Che fottuta bastarda e puttana che è la vita. O si accetta tutto o non si accetta nulla, ed io di certo accetto tutto, lei é fra il tutto. Ho promesso di salvarla, di tenerla lontana dai guai, ma lo so, sono sempre a dire le stesse cose, una radio rotta, e chi non l'abbia detto che io non sia rotto? Accettatemi, così per come sono, tendo un po' come gli anziani, poveri e un po' vecchiotti, che dimenticano la cosa più fondamentale.
La mia?
Proteggerla.
Dal caos.
Molto di più?
Da me stesso.
So chi sono, so chi posso diventare, e so cosa diventerò, bla bla e bla. Parole stupide e ripetute in continuazione. Non posso stare senza di lei, lui può- Daniel - io no. Io senza lei non sono nessuno, il mio cuore é dentro di lei, lo é sempre stato, e potrebbe puntarmi una pistola, se lei non vive più nel mio respiro.
Forse siete abituati a vivere un libro da un romanzo dolce e pieno di carezze, non che io non ne sia capace, perché in questo perfetto istante, le sto accarezzando i capelli mentre chissà in quale sogno sia da protagonista, e farei di tutto per poter sognare anch'io, e coricarmi con la speranza di chiudere questi fottuti occhi senza aver paura di fare gli incubi fino allo sfinimento. Ma mi sono accorto che anche le più belle delle rose, sono circondate dalle spine, quelle che sono più in alto, quelle impossibili da prendere, quelle che il sole se lo mangiano il giorno, e la notte si fanno da compagnia con la luna. Lei era la mia rosa rossa, io la sua rosa nera, che differenza fa? C'è chi ha l'oscurità dentro e chi invece splende con la sua armoniosa bellezza. Non tutti abbiamo la fortuna di splendere, ma io mi faccio splendere con la luce di una fiamma che esplode da dietro le mie spalle.
Ah già, non vi ho raccontato quella volta che ho dato fuoco ad una macchina. Pensandoci é stato davvero divertente, quel fottuto bastardo si meritava di bruciare dentro la sua cazzo di auto. E poi dicono che non sono simpatico. Dove ci sono io c'è festa, e dove c'è la festa ci sono io.
Mio nonno l'ha sempre detto, e su questo gli do ragione, sono il migliore su tutti e il più vendicativo, spera solo di non trovarti per la strada sbagliata, magari senza incrociare i miei passi, se solo vuoi salvarti... la confessione nella mia testa ha già mangiato un po' di tempo. Sono le 4 del mattino. Lei dorme ancora profondamente. Mentre in questo momento persa nel suo sonno la sua mano scende nel mio petto, e si ferma sul ventre, che sia davvero puttana la vita, a mettermi in questi pasticci di poco gusto, il mio ventre inizia a fare i capricci, non di meno il mio amico che cerca attenzioni dalla mia bambina, bambina un bel cazzo, giuro che la prenderei adesso, mentre dorme, entrare sotto le lenzuola a mettermi fra le sue gambe, baciargli il petto fino a perdermi nella sua anima proibita. Che punizione! L'erezione cresce a dismisura, e la sua mano è ferma proprio su di essa. Mi passo una mano sul viso mentre con l'altra le scosto la mano e gli e la poso delicatamente accanto al suo petto.
Le 5.15.
Il rumore fuori dalla stanza si è fatto sentire, forse Tony si è svegliato, o la madre di Ava. Comunque sia, c'è qualcuno che ancora assonato nel corridoio striscia i piedi sul parquet e sbadiglia in continuazione. Non riesco a trattenermi e mi esce una risatina, Ava si stringe di più al mio petto. Se solo si svegliasse in questo istante l'unica cosa che farebbe sarà diventare rossa in viso - adoro le sue guance tinte di quel rosso ciliegia - e con occhi sgranati si scosta da me con urgenza. E poi chissà, pregherebbe un Dio e darle una punizione per essersi avvicinata così tanto ad una persona pericolosa? Che non conosce? Se poi avrei potuto entrare nella sua mente gli avrei detto "piccola, non ti preoccupare. Questo é solo l'inizio di un incubo. Poi sai quante volte occuperò la tua mente? Quando le mie mani ti toccheranno, quando le mie labbra di brameranno, e il mio corpo, che brucerà solo per te". Subito dopo questi pensieri già iniziano a fare effetto, l'eccitazione mi sale lungo la spina dorsale, le mie mani tremano, il mio petto sale e scende con urgenza, e quell'istinto animale nasce dentro di me, mentre la mia anima casca lentamente. Le tocco una guancia e le scosto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, con il pollice gli sfrego il labbro inferiore, le sue palpebre ancora chiuse le vibrano nel sonno. "Che bella che sei bambina mia". Mi Lecco le labbra e sospiro pesantemente, nel frattempo cerco di incoraggiarmi ad alzare per andare via, prima che lei si svegli e gli venga un colpo trovandomi così vicino a lei. Ho già notato come la mia volgarità l'abbia ferita e spaventata. E cosa si aspettava da me? Che ero un angioletto o un dolce principe azzurro sfondato di soldi, e a chiedere la sua mano a sua madre e poi fargli una serenata sotto la sua finestra? Poi con un mazzo di rose l'avrei baciata e avrei fatto invidia alla luna del suo amore per me. Ma che stronzate!
Io sono l'opposto, l'ombra nera che la inghiotte e baciandola con bramosia l'avrebbe spogliata con un colpo secco, gli strapperebbe tutto, con la mano, con i denti. E col pensiero ( ciò che mi tocca sfogliare sempre come uno stupido libro, immaginandomi le sue curve dolci e morbide).
Che palle. Passo una mano sulla patta dei pantaloni e li scosto un po'. Mi danno fastidio e sopratutto mi stanno stretti, e giuro sto impazzendo. Forse é meglio pensare ad andarmene perché se continuo a pensare a cose proibite su di lei, finirà che si sveglierà col gridare il mio fottuto nome, e sarebbe la dannata volta, così che occupasse il caos nella mia testa, ascoltare la sua voce limpida e graffiata, dal dolore che attraversa e spinge dentro la sua anima, che sia mia per l' eternità, e che io sia la sua fine.
La sua fine.
"Alzati coglione!" Ripete la mia mente alla mia ombra. Ava si volta dall'altro lato del letto, dandomi le spalle, che pervertita la mia bambina, adesso mi da il suo bel sedere. "Oh cazzo!"
Mi alzo di scatto.


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