Capitolo 23: Gelosia

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Note:

Attualmente in ascolto: "Can You Tell" Ra Ra Riot


14 marzo 1999

Draco

La mattina dopo il letto di Draco aveva l'odore di Hermione.

Era debole, come se il profumo di gelsomino e di miele si fosse limitato a passare attraverso le lenzuola portato da brezza errante rispetto alla potenza che avrebbe preferito. Gli martellava la testa e gemeva mentre si rigirava, con la bocca acre e secca. I gemiti di agonia di Theo erano gli unici suoni nel dormitorio e Draco gli tirò addosso un cuscino per farlo tacere.

Mettendosi a sedere con riluttanza, Draco si prese la testa tra le mani. Lampi di ricordi gli si abbatterono addosso frammentati: una taverna squallida, occhi d'ambra, un'ombra scura seduta accanto a lui.

Sospirò, ignorando tutto, mentre frugava nel cassetto del comodino per trovare una pozione peperita d'emergenza. Togliendo il tappo, si bloccò quando la bottiglia raggiunse le sue labbra, un altro ricordo che si liberava dalla nebbia.

Dicevi sul serio? Che potremmo essere amici?

Amici.

Per gli dei, era proprio un cazzone egoista a chiederle di essere amici dopo tutto quello che aveva fatto, dopo tutto quello che non le aveva detto. Ma lei aveva detto di sì, giusto? Sia nei giardini che ieri sera. Forse erano i postumi della sbornia a parlare, ma l'idea non sembrava così assurda come prima. Dopo tutto, ora stava con qualcuno; stava con... Terry Dannato Boot.

Il nome servì solo a incupire il suo umore e inghiottì la pozione in un sorso, chiudendo gli occhi e facendo respiri profondi e regolari. Doveva ricordare a se stesso tre cose. La prima era che, se avesse dovuto essere suo amico, non avrebbe dovuto sgozzare il suo nuovo ragazzo. Era questo che Terry era per lei? Il suo ragazzo? Con un grugnito, scacciò il pensiero e fece un altro respiro.

Il profumo di gelsomino e miele gli ricordò il secondo promemoria: non avrebbe dovuto davvero più masturbarsi pensando a lei. L'ultimo attacco di depressione aveva messo fine alla sua routine mattutina degli ultimi tempi, ma l'odore di Hermione così vicino alle sue lenzuola stava mettendo alla prova la sua determinazione.

Questa... tensione rendeva la terza cosa ancora più evidente, anche se lo riempiva comunque di una ritrovata, anche se incerta, convinzione. Non si era mai impegnato a fondo in questa storia degli amici, non proprio, ma se questo comportava passeggiate a casa dal pub e verità sussurrate al buio, forse le cose non erano così terribili come pensava.

Si alzò dal letto con un piano - qualcosa che non aveva da un po' di tempo - cautamente desideroso di vedere se sarebbe riuscito a portarlo a termine.

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Quando Draco arrivò in Sala Grande per la colazione, con la scatola dei dolci rimpicciolita nascosta al sicuro, fu deluso nel vedere il posto di Hermione al tavolo dei Grifondoro ancora una volta vuoto. Ultimamente le capitava spesso di fare colazione altrove.

O forse stava semplicemente dormendo, tutta accoccolata nella torre dei Corvonero.

Si accigliò al pensiero e si rifiutò persino di guardare il tavolo dei Corvonero per verificare l'assenza di un certo idiota alto. Aveva sicuramente un tipo. Weasley non era esattamente noto per la sua bassa statura. Draco si chiese se dovesse offendersi per essere stato accomunato alla stessa categoria.

REVERLY (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora