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Attualmente in ascolto: "Just Friends" Virginia to Vegas
10 luglio 1999
Hermione
Quando Hermione entrò finalmente nel night club a pochi isolati dalla casa dei suoi genitori, era già stata una giornata molto lunga.
Aveva incontrato sua cugina Chloe e il suo esercito di amiche al salone per la pedicure, tirando inutilmente il vestito nero troppo corto che le avevano fatto indossare. Era stata subito accolta da un nugolo di denti finti e abbronzature arancioni, prima di essere spostata di lato e fatta sedere sulla sedia più lontana dalla futura sposa. Tutto ciò sarebbe andato benissimo per Hermione se Chloe non l'avesse preso come scusa per urlare domande condiscendenti dall'altra parte della stanza.
"Oh, non sentirti in colpa, Georgia", aveva detto a una delle sue damigelle. "Anche Hermione non va all'università. Non è vero, Hermione?" Hermione aveva stretto i denti e cercato di spiegare che lavorava per il governo - tecnicamente non era una bugia - quando Chloe aveva sogghignato. "Sei un'impiegata statale, vero? Pensavo che ti servisse una laurea per questo".
Chloe poi si era voltata per sussurrare qualcosa all'orecchio della sua damigella d'onore, mentre entrambe le bionde avevano gettato indietro la testa in una risata e ignorato Hermione fino a quando non era riuscita a evocare l'insulto successivo.
Era successo durante il brunch, in un posticino soleggiato aperto da una settimana. Alle donne si erano aggiunti il fidanzato di Chloe, Mike, e i suoi testimoni di nozze. Chloe aveva fatto un grande spettacolo strillando quando lui era arrivato, inondandolo di baci mentre lui afferrava una bella manciata di culo e sorrideva ai suoi amici.
Si erano tutti seduti e Chloe si era rivolta alle sue damigelle con fare cospiratorio. "È così bello trovare un bravo ragazzo, non è vero?" Aveva sorriso a trentadue denti. "Hermione, sei ancora single, vero?"
Hermione si era portata il mimosa alle labbra e quasi si era strozzata mentre diceva: "Sì".
Chloe si era voltata verso le amiche. "Che sia benedetta, è sempre stata una solitaria. Sempre più cervello che bellezza". Aveva riso, e Hermione si era sforzata di non dire nulla. Chloe aveva continato: "E pensare che sono io a laurearmi all'università l'anno prossimo. Robe da pazzi".
Hermione aveva emesso un lento respiro, fissando il tavolo. Le cose tra lei e Chloe non erano mai andate bene. Così vicine di età, avevano sempre avuto un po' di rivalità tra loro, una rivalità che Chloe sentiva chiaramente di vincere.
Adesso, però, la situazione era peggiorata. La madre di Hermione si era allontanata dal suo ramo familiare per anni. Così, quando Hermione aveva modificato i ricordi dei suoi genitori, non aveva preso nemmeno in considerazione l'idea di alterare quelli delle zie e dei cugini, ma a quanto pareva la misteriosa scomparsa dei Granger era stata sufficiente a stuzzicare la loro curiosità, e la mamma di Chloe finalmente aveva contattato la sorella mentre si trovavano ancora al St. Mungo.
I genitori di Hermione, che stavano ancora subendo gli effetti dell'incantesimo della memoria, avevano affermato di non avere una figlia e la zia aveva pensato al peggio, ritenendo Hermione ripudiata. La storia e le speculazioni si erano diffuse a macchia d'olio tra i membri della famiglia allargata, spingendo altri membri a raggiungerli come tessere del domino, avvoltoi desiderosi di dettagli che non avrebbero mai ricevuto.
Hermione si era accorta subito dello stratagemma, ma sua madre era così entusiasta di riunirsi alle sue sorelle che Hermione non aveva avuto il coraggio di scoraggiarla e i Guaritori ritritenevanoennero che le lettere della famiglia fossero utili per la loro guarigione. Così, quando Hermione aveva ricevuto l'invito a questo insipido addio al celibato, sapeva di non avere altra scelta che partecipare. Era ovvio quanto questo facesse piacere ai suoi genitori. Si erano comportati in modo quasi normale per tutta la mattina, pieni di auguri mentre lei se ne andava.
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REVERLY (traduzione)
FanfictionDopo la fine della guerra, Hogwarts istituì una nuova tradizione: veglie settimanali per promuovere l'unità e onorare i caduti. Il corpo studentesco... non condivideva la stessa riverenza. Gli insegnanti le chiamavano Veglie della Memoria. Gli stude...