Il nome sullo schermo lo fa bloccare. Le mani si fermano a mezz'aria sopra la tastiera. Con cautela, Louis prende il cellulare, passa il pollice sullo schermo e lo porta all'orecchio. «Pronto?»
«Louis.»
La voce è inaspettata e insicura, ma disperata. Anche dopo anni di semplici messaggi di testo, la riconoscerebbe ovunque. «Louis, ci sei?»«Zayn,» dice, con calma. «Che succede?»
«Si tratta di Lottie,» sussurra Zayn. «Sta male. Devi tornare a casa.» Stordito, Louis fatica a trovare la voce per rispondere. Avrebbe dovuto capire, quando ha visto il suo numero sullo schermo, che non sarebbe stata una chiamata per fare due chiacchiere dopo tanto tempo. «Louis,» ripete Zayn in tono più duro. «Mi hai sentito? Non puoi evitarlo. Devi tornare a casa.»
«Sta... sta morendo?» riesce a balbettare.
«No.» Quella negazione è decisa e il suo corpo si affloscia alla sua convinzione. «Scusami,» riprende dispiaciuto. «Non volevo spaventarti. Sta male, sì, ma nessuno sta morendo o è morto.»
«Che è successo?»
«Si è fatta male durante una partita. È svenuta e quando si è ripresa...» Sospira, rassegnato. «Non ci sente, Lou.» La sua voce si spezza nel rivelargli quella notizia. «Non sente più niente, cazzo.» Gli ci vuole qualche lungo secondo per capire quello che sta dicendo. Per comprendere l'enormità di quello che potrebbe significare per Lottie.
«Ma l'udito tornerà?»
«Non lo sanno per certo, ma non sembrano credere che succederà.» Zayn fa una pausa. «Lei non ci vuole intorno, Louis. E io mi rifiuto di vederla rinchiudersi in se stessa. Non dopo che era riuscita finalmente a trovare la sua strada.» I ricordi di sua sorella minore lo assalgono, insieme a un'ondata di nausea e sofferenza. Lottie e Louis si sono conosciuti tardi, nonostante il legame biologico, e Louis si é sempre sentito in colpa per quella bambina cresciuta tra famiglie affidatarie. Quella bambina che doveva essere convinta di essere amata e che valesse la pena di vivere.
«Louis,» Zayn lo prega, riportandolo indietro dai suoi pensieri. «So che non sopporti l'idea di tornare a Londra, ma lei ha bisogno di te.»
«Non è che non sopporto l'idea di tornare a Londra... è che non sopporto l'idea di rivederlo.» Zayn sospira e aggiunge: «La tua famiglia ha bisogno di te.» È l'unica frase che funzionerà, e Zayn lo sa benissimo. Nonostante Louis abbia lasciato Londra quattro anni prima, e non sia mai più tornato, la sua famiglia è sempre stata una priorità. Anche da lontano, ha sempre fatto tutto il possibile per esserci e aiutarli. Forse non nel senso tradizionale del termine, e in un modo che loro, soprattutto Lottie, abbiano mai apprezzato o accettato, ma andarsene è stato l'unico modo per garantirsi una vita sana e poter fare ancora parte della loro. Anche se non lo capiscono, Louis deve ricordare a se stesso che stargli lontano gli ha permesso di salvarsi.
«Arriverò prima possibile,» gli promette. «Devo chiedere il permesso al mio capo e sistemare delle cose di lavoro.»
«Fai quello che devi fare, Lou, ma non comprare il biglietto di ritorno, perché non ti farò tornare a Seattle finché non saprò che lei sta bene al cento percento.» Il tono della sua voce non gli lascia molta scelta, e sa che è inutile mettersi a discutere con Zayn. È sempre stato una forza della natura, soprattutto quando si tratta di difendere le persone che ama. E nel caso di Lottie, non solo le vuole bene, ma ha aiutato Louis a crescerla. È sempre stata al suo fianco quando ha fatto tutto quello che poteva per aiutarla a vivere. «Lo capisco, Zayn,» lo rassicuro. «Ti manderò i dettagli del volo prima possibile.»
«E... Zee?» «Mmm?» «Se dovessero esserci dei cambiamenti, chiamami subito.» «Certo.» Chiudono la telefonata, senza bisogno di saluti. Sanno entrambi che si sentiranno presto, e in tutta sincerità non ha bisogno di stare al telefono a parlare quando sa benissimo come si sente.
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One Heartbeat At A Time
FanfictionLouis e Harry, inseparabili fin da ragazzi, con una vita difficile da vivere e da accettare, con un presente fatto di amore e dolore, di gioie e di sofferenze. Amarsi è facile sotto l'effetto delle droghe, resistere alla tentazione è troppo difficil...