Seduto sul bancone della cucina, Louis passa un dito sullo schermo del telefono e lo mette in vivavoce, mentre legge le e-mail e invia le risposte. La sua mente si alterna tra il lavoro e Harry, «Pronto?» «Oh, che gentile a rispondere,» commenta Josh, sarcastico. «Stai zitto,» ribatte. «Ci siamo sentiti tre giorni fa.»
«Mi hai mandato una e-mail tre giorni fa,» lo corregge lui. «E grazie mille, tra l'altro. Sono proprio felice di sapere che non tornerai tanto presto.» Louis smette di digitare. «Pensavo che mi avessi detto...» «Sto scherzando,» Josh lo interrompe lui. «Te l'ho detto quando sei partito: prenditi tutto il tempo che ti serve.»
«Non so ancora quanto tempo mi servirà.» Il pensiero di ripartire, e in particolare di lasciare Lottie e Harry, lo fa sentire male. Non è certo che sua sorella stia bene come dice, e l'idea di non poter più baciare o toccare Harry gli spezza di nuovo il cuore. «Ma pensi che tornerai?» Ecco la domanda da un milione di dollari. Si è costruito una vita a Seattle. Una bellissima vita. Ma che senso ha vivere una vita del genere senza le persone che ami? Senza le persone che rendono i tuoi giorni più luminosi e le tue notti più calde?
«Devo prenderlo come un no?» gli chiede con cautela. Ancora non risponde. «Louis?» Lo incalza. «Ci sei?» «Possiamo parlare da amici?» «Perché, cos'altro siamo?» gli domanda.
«Ti sto solo chiedendo di non essere il mio capo adesso,» gli dice Louis. «E di ascoltarmi.» «Okay.» C'è una chiara nota di preoccupazione nella sua voce. «Ti ascolto.» «Voglio restare qui.» Gli sembra di aver appena confessato il suo più profondo segreto. «Vorrei restare, ma ho paura.»
«Paura di cosa?» gli domanda. «Sai che ho degli amici a Londra che ti offrirebbero un lavoro da agente immobiliare in un attimo.»
«Grazie, ma non si tratta di questo.» Louis chiude il computer, incapace di procedere con il lavoro, e si prende la testa tra le mani. «Non so neanche se mi vogliono qui.» «La tua famiglia?» Louis sente la confusione nella sua voce e si rende conto che è così perché non gli ha mai spiegato davvero come stiano le cose. E non gli ha mai detto niente di Harry, Per quello che ne sa lui, Zayn, Niall e perfino Lottie non avrebbero alcun problema a vederlo restare. Anzi, ne sarebbero felici. «Qui c'è il mio ex, Harry,» gli spiega. «Siamo cresciuti insieme e ci siamo lasciati quattro anni fa.»
«Immagino che sia stato quando ti sei trasferito a Seattle, giusto?» «Già,» risponde, in tono serio. «Eravamo messi molto male e io sono scappato.»
«E lo hai rivisto?»
«E l'ho baciato e l'ho fatto venire.» «Merda,» esclama Josh, ridendo. «Questo non me lo aspettavo. E allora qual è il problema?» «Ci sono ancora tante cose di cui non abbiamo parlato,» risponde Louis. «Siamo in questa specie di bolla e non so di cosa possiamo parlare o meno e di cosa dovremmo parlare o meno,» gli spiega. «Non voglio rovinare tutto prima ancora di iniziare.»
«Mi sbaglio se dico che vuoi stare con lui?» gli chiede Josh. «Voglio almeno provarci stavolta.» «E Harry?» Louis ripensa alle ultime settimane, alle carezze, agli sguardi, alle confessioni affannate. Non c'è dubbio su cosa vogliono, ma quanto sono disposti a tornare nel passato per guadagnarsi il futuro? «Devo parlargli, vero?» Un sospiro esausto gli sfugge dalle labbra. «Perché è tutto così complicato?»
«A volte è complicato, ma ne vale la pena,» commenta Josh. «Non credevo che sarei mai stato così felice ed è stato complicato, ma cazzo, quanto ne è valsa la pena.» «Sei felice in modo fastidioso,» scherza. «Puoi esserlo anche tu, con una singola e sincera conversazione,» gli dice Josh, imitando scherzosamente la voce di una pubblicità televisiva. «D'accordo, hai ragione,» ribatte Louis seccamente. «Ma, a parte tutto, davvero mi troveresti un lavoro qui?»
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One Heartbeat At A Time
FanfictionLouis e Harry, inseparabili fin da ragazzi, con una vita difficile da vivere e da accettare, con un presente fatto di amore e dolore, di gioie e di sofferenze. Amarsi è facile sotto l'effetto delle droghe, resistere alla tentazione è troppo difficil...