VIII

889 40 4
                                    



I suoi occhi si abbassano di scatto alla mano che ha appena spinto via, mentre il cuore di Louis, che non ha alcun diritto di sentirsi offeso, si spezza al suo rifiuto. Pensava di conoscere il suo dolore. Ma questo... questo era palpabile. La sua voce spezzata gli ha fatto capire la sua disperazione. Ha mostrato quanto sia vulnerabile.

È chiaro come il sole che sia appeso a un filo, eppure Louis vorrebbe comunque spingermi oltre. Oltre il suo dolore, per potergli strappare da quel viso così dolorosamente bello l'espressione sconfitta e disperata di adesso. Vorrebbe spingersi oltre fino a liberarlo dalla sofferenza.

«Mi dispiace,» sussurra Louis ancora. Harry scuote la testa con forza. Quasi con rabbia. «Ti prego, smettila.»

«Ma devo farlo,» insiste. «Ho bisogno che tu sappia...»

«Io non lo voglio sapere,» ringhia di rimando a denti stretti. «Non lo voglio sapere.» Inspira, riempiendosi i polmoni di aria nel chiaro tentativo di calmarsi. «Non renderlo più difficile di quanto debba essere. Adesso siamo in equilibrio.» Louis sbuffa. «Non è vero, non siamo da nessuna parte adesso.» Harry indica la stanza di Lottie. «Non è vero. Siamo qui per Lottie e siamo stati bene con tutti stasera.»

«Sì, con tutti,» mugugna. «Ma quando siamo solo io e te, io sono qui, Harry. Sono proprio qui, dove ho lasciato...»

«Smettila,» sibila Harry. «Non osare concludere quella frase.»

Scuote la testa. «Non riesco a guardarti,» continua. «Non riesco a passare del tempo con te.»
«Smettila,» ripete Harry. Louis lo ignora e continua a parlare. «Non posso passare del tempo con te senza parlarne. Io devo parlarne.» Con un rapido passo avanti, Harry invade il suo spazio personale e se lo ritrova vicinissimo.

Frustrato, Harry porta le mani alla sua camicia, stringendo il tessuto tra le dita e spingendolo contro la parete più vicina. «Cazzo, Louis.» Lo sguardo passa dal suo viso al punto in cui lo sta stringendo, e poi tornano in alto, come se si stesse rendendo conto dell'enormità della sua frustrazione. Louis dovrebbe sentirsi offeso dalla sua aggressione, perfino mortificato, ma il suo corpo vibra nel riconoscere l'uomo di cui si è innamorato tanti anni fa. Non erano solo un po' sopra le righe al tempo. Sapevano come essere esagerati, ed era così anche quando si amavano. Louis lo aspetta. Con pazienza. Vuole sentire ciò che ha da dire, qualunque misera briciola di spiegazione voglia dargli sui suoi sentimenti.

Invece Harry allenta la presa. Di poco. E lo fissa in silenzio. Il suo petto si alza e si abbassa per il respiro rapido e superficiale. «Il tempo per parlare di queste cose è passato ormai. Da quattro anni per l'esattezza.» Harry preme le mani sul suo petto e si scosta, cambiando del tutto atteggiamento.

«Quindi ci riproverò e ti chiederò se possiamo evitare di rivangare il passato. Ti prego.» Una parte di Louis vorrebbe discutere ancora con lui, ma si limita alla delusione, alla fine. «Quindi adesso sarà così tra noi?» gli chiede, tornando al motivo iniziale di quella conversazione.

«Sì, è il massimo che posso concederti al momento.» Sospira. «Siamo due persone finite insieme a causa delle circostanze.»

«Finite insieme a causa delle circostanze,» ripete piano. Incredulo. Distoglie gli occhi, non volendo fargli vedere quanto lo abbia ferito. «Se è così che vuoi ridurci.» La gola di Louis si stringe per tutte le emozioni che sta provando, e alla fine è costretto a schiarirsela tossendo. «D'accordo, allora.» Le sue lunghe dita gli afferrano il mento, costringendolo a girarsi a guardarlo.

«È meglio così,» sussurra. «Per me. Per te. Per il bene di tutti. Ma non crederlo neanche per un attimo,» soggiunge. «Non è quello che voglio.» Louis vorrebbe ribattere che non può sapere cosa sia meglio per lui, ma sa di dover rispettare il fatto che sappia cosa sia meglio per se stesso. Sarebbe uno sciocco a non rendersi conto di quanto abbia lavorato per arrivare sin qui. Per riuscire ad avere dei limiti e a comunicare in modo sano. Deve rispettarlo, a prescindere dai suoi desideri egoisti. Perché era questo che voleva per Harry, giusto? Che si amasse e si prendesse cura di sé e che volesse davvero vivere la sua vita. E che sapesse di essere forte abbastanza da poter proteggere la sua tranquillità. Vedere che adesso restare pulito è la sua priorità gli scalda il cuore. Anche se in questo momento ne sta facendo le spese. Rassegnato,

One Heartbeat At A TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora