XIV

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Il cellulare di Louis vibra sul comodino, interrompendo il piacere pomeridiano. Harry risale lungo il suo corpo e sbuca fuori da sotto il copriletto. «Vuoi rispondere?» gli chiede.
«No.» Si solleva sui gomiti. «Siamo soli e non devo preoccuparmi che tutta la casa mi senta venire né che si mettano ad applaudire fuori dalla tua camera...»
«Dalla nostra camera,» lo interrompe. «È la nostra camera.»

Quella prima notte si è dimostrata molto più che un singolo passo nella giusta direzione. Tra la sincerità e la vulnerabilità, gli è sembrato di conoscere Harry per la prima volta nella vita. Compresa la sua volontà di far notare che stanno insieme a ogni occasione possibile. «Okay,» gli concede. «La nostra camera. Preferirei non sentire grida di gioia e applausi fuori dalla nostra stanza ogni volta che uno di noi due viene.»

«Non so,» commenta Harry, malizioso. «Tra quello e la scorta infinita di lubrificante, credo che in fondo mi piaccia questa situazione.» Louis prende il cuscino più vicino e gliela lancia in faccia. «Sembra la casa di una confraternita.» Harry non può rispondergli come vorrebbe, perché il cellulare riprende a vibrare. «Dai un'occhiata, avanti,» suggerisce.

Quando non lo fa, Harry si sposta sul suo corpo e prende il telefono. «È il tuo capo,» gi dice. Questo gli fa stringere gli occhi. «Josh? Di sabato?»

Harry si stringe nelle spalle. «Che vuoi che ti dica? Però sembra importante.» Harry gli mostra lo schermo, proprio quando arriva un messaggio.

Josh: Chiamami.
Rassegnato, Louis lascia ricadere sui cuscini con un gesto drammatico. «Dovrei richiamarlo, vero?» Harry annuisce. «Mi sembra ovvio che voglia parlarti.»
«Okay.» Louis cerca di alzarsi dal letto, ma Harry usa tutto il suo peso per tenerlo bloccato lì. «Che stai facendo?»
«Sono nudo ed eccitato, e tu stai per parlare con il tuo ex-scopamico. Cosa credi che stia facendo?»

Torna sotto il copriletto e scende lungo il suo corpo, posandogli baci a bocca aperta su ogni centimetro di pelle nuda. «Non stai ancora chiamando?» lo provoca Harry. Sospirando, Louis tocca lo schermo, aspettando che Josh risponda, mentre tutto il suo corpo trema al solo pensiero di quello che farà Harry mentre è al telefono.

Josh risponde al terzo squillo. «Ehi,» lo saluta. «Ho appena avuto un'idea fantastica,» gli dice, andando dritto al sodo. «E non potevo aspettare ancora per dirtela.»

«Oh, ehi, ciao, scusa se ti disturbo di sabato mattina. Come stai, Louis? Bene, grazie, Josh, che gentile a chiedermelo»
«Hai finito di fare l'idiota?» borbotta Josh. «Davvero, devo parlarti.»
«Be', hai cinque minuti, perché ho un uomo meraviglioso tra le gambe, con la bocca aperta e pronta a farmi il miglior pompino della storia.»

Harry solleva di scatto la testa, incredulo. Louis si stringe nelle spalle con fare innocente e copre il ricevitore con una mano. «Possiamo fare questo gioco in due, amore» sussurra, prima di mettere Josh in vivavoce.
«A proposito di quell'uomo meraviglioso,» riprende Josh. «Visto che ancora non mi hai detto se vuoi rimanere lì, ho pensato di prendere io la decisione al tuo posto.» Vede il viso di Harry cambiare da vagamente interessato a totalmente preso. Hanno parlato di tante cose, ma non sono ancora riusciti ad affrontare il discorso del nostro futuro. «Okay,» risponde, senza mai smettere di fissare Harry negli occhi.

«Quindi resto qui o devo tornare?»
«E se aprissi un ufficio a Londra e lo gestissi tu?» Louis scatta su con il busto, lo stomaco che freme per l'eccitazione a quel pensiero. «Stai dicendo sul serio?»
«Be', sarebbe uno scherzo di merda altrimenti.»
«Quindi sei pronto a espanderti?» domanda. «Sì, credo di sì,» dice lui. «Ne ho parlato con Gael. Forse fin troppe volte, ecco, ma credo che potrebbe essere un'ottima cosa per noi. E con noi intendo io e te.»
«Gesù,» sussurra. Sta parlando con Josh, ma la sua attenzione è tutta su Harry, che adesso si è staccato da ed è seduto sul letto, completamente nudo. Harry lo guarda negli occhi e sa che sta valutando l'importanza di questa situazione più in fretta di lui. «Devi tornare presto per poter parlare dei dettagli e fare i piani necessari,» gli dice Josh. «Ma per quanto mi riguarda sei già il mio capo agente immobiliare degli uffici di Londra.»
«Josh.» La mano di Harry prende la sua e Louis se la porta alle labbra. «Posso richiamarti?» Louis non aspetta una risposta, lancia via il telefono e si metto a cavalcioni su Harry. Lui gli avvolge le braccia attorno. «Avevi detto a Josh che intendevi rimanere?»
«Ho avuto il desiderio di rimanere fin da quando sono sceso dall'aereo,» gli confessa. Louis preme la bocca sulla sua, baciandolo a lungo e con intensità. «Davvero pensavi che avrei potuto lasciarti due volte?»
«E tu davvero pensavi che avrei potuto lasciarti andare due volte?»
«Saresti venuto a Seattle?»
«Ho imparato dai miei errori, Lou. E ti seguirei ovunque.» La riabilitazione di Harry è qui. La sua rete di supporto, il suo lavoro. È tutto qui. E l'idea che lui avrebbe abbandonato tutto per Louis gli fa capire una volta di più perché lo ami così tanto. «Quindi Josh sa di me?» gli chiede. Ridendo, Louis rovescia indietro la testa e Harry lo bacia sul collo.
«Significa che non sei più geloso?» Harry continua a baciarlo sul collo e sulla mascella. «Direi che sono meno geloso, ora che so che gli hai parlato di me.»
«Perciò significa che verrai a Seattle con me?»

One Heartbeat At A TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora