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L'immediato cambiamento nel battito del suo cuore al suono della voce di Harry fa scattare tutti i campanelli d'allarme nella sua testa. Questo non è il momento di trovare conforto nella presenza di Harry. Non è il momento giusto per volerlo vicino. La sua gentilezza di poco prima non è altro che questo. Gentilezza verso qualcuno che un tempo conosceva e verso Lottie. Niente di più, niente di meno. «Perché non entriamo tutti insieme?» propone Niall. «Mi sembra meglio così. Non può lanciarti addosso qualcosa ogni volta che entri nella stanza.»

«Non penso che sia una buona idea,» interviene Harry, sapendo di cosa Louis debba parlare con Lottie. «Lasciate che entri io con Louis, e lo aiuti con Lottie.» Louis si guarda alle spalle, vedendo Harry proprio lì, con il corpo a pochi centimetri dal suo. Niall li guarda, sorpreso. «Okay, che cazzo mi sono perso?» Harry scuote la testa. «Non ora.» Imperterrito, Niall incrocia le braccia sul petto e Zayn ridacchia. «Avanti, andiamo a sederci; potrai fargli il terzo grado più tardi,» gli dice, per poi guardare entrambi. «Io devo andarmene tra mezz'ora, quindi se non riesco a salutarvi ci rivediamo a casa o qui.» Porta via Niall, che ancora li sta guardando male, con l'espressione di chi ha appena dato un morso a un limone. Se non fosse tutto così complicato, sarebbe comico.

«Tutto bene?» gli chiede Harry, quando si ritrovano da soli, entrambi immobili. «Non riesco ad accettare la sua rabbia,» ammette Louis sincero. Le mani di Harry gli si posano sulle spalle e Louis si irrigidisce, sorpreso. Harry la prende come una reazione negativa e solleva di scatto le mani, ma Louis riesce ad afferrargliene una appena in tempo, riportandola giù e aspettando che l'altra faccia lo stesso. Se ne stanno lì in silenzio, entrambi scioccati dalle loro azioni, spaventati dalla realtà che gli arriverà addosso, se proveranno a muoversi o a parlare. Alla fine, è Harry a parlare e le sue parole bastano a farlo impattare contro ciò che stava cercando disperatamente di evitare. «Lottie ha perso l'udito forse per sempre,» gli ricorda. «Non è arrabbiata soltanto con te. Lo è con tutto e tutti.» Louis stringe le sue dita. «Quindi stai dicendo che sono un egoista?»

«Da quando sei tu quello egoista, qui?»

«Non è quello che avete pensato tutti di me quando me ne sono andato?» Harry sospira, e Louis si pente subito di quella domanda. Non è il momento, Louis, cazzo.

«Sono sicuro che tutti noi abbiamo avuto i nostri pensieri riguardo alla tua partenza,» dichiara, sorprendendolo con la sua sincerità. «Ma l'unico modo per risolvere la faccenda con Lottie è parlargli.» «Cioè devo entrare in quella stanza,» scherza senza troppa convinzione. Harry lo aggira, e la mano che non sta stringendo abbassa la maniglia della porta. «Entra,» gli sussurra all'orecchio. «Sarò qui quando tornerai fuori.» Come se non avesse atteso altro che la sua comprensione e il suo supporto, Louis posa la mano sulla sua e apre la porta. Lottie sembra pronta al combattimento quando lancia un'occhiata furiosa alla porta. Louis si avvicina e si siede accanto a lei, mentre i suoi occhi seguono ogni mossa. Sul comodino accanto al letto ci sono una lavagnetta, un taccuino e il suo cellulare. Louis prende il pennarello e scrive sulla lavagnetta. «Va bene così?»

«Per caso ho una scelta?» risponde lei, in tono stranamente alto nella stanza silenziosa. Louis scuote la testa e continua a scrivere. «Dobbiamo parlare.» «Mandami un messaggio,» ribatte, prendendo il telefono, in tono irritato. «Così è ridicolo, cazzo.» Louis tira fuori il cellulare e recupero il suo nome dalla rubrica. Gli sembra di camminare sulle uova, e il silenzio è imbarazzante. Non vuole farla arrabbiare ancora di più, ma deve ricordare che Harry ha ragione, che Lottie è furiosa con tutto e tutti; in parte è una questione personale, ma per il resto non lo è affatto. Louis digita alcuni messaggi, variazioni sullo stesso tema, e li cancella uno dopo l'altro. «Evita di fare tante storie per parlare con me. Muoviti e sputa il rospo.» Tiene di proposito la testa bassa e si limita a digitare quello che vuole dire, senza indorare la pillola o attendere oltre.

One Heartbeat At A TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora