XII

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«Harry.»

«Mh?»

«Hai voglia di venire con me in un posto?»

Harry alza la testa completamente assorto dai suoi pensieri e accenna un piccolo sorriso, i suoi capelli ricci sono più disordinati del solito e indossa una felpa qualche taglia più grande della sua. Ha delle occhiaie leggere segnate sotto  il contorno occhi come se non dormisse se non dormisse regolarmente da giorni. «Si. Certo che mi va.» Louis si alza e gli tende una mano per farlo alzare, «Andiamo allora.» Harry la afferra e si lascia trascinare in qualsiasi posto Louis voglia.

Quindi - Louis lo carica in macchina e si mette alla guida nonostante le continue lamentele del più piccolo, non apre bocca.

«Harry piantala, non è nulla di speciale. E ci siamo già stati un milione di volte.»

«Louis.»

«Si?»

«Niente.» Si morde il labbro per trattenere un sorriso che comunque compare sul suo viso, abbassa lo sguardo scuotendo leggermente la testa.

«Dimmelo.»

«Non ho nulla da dirti.» Louis gli lancia uno sguardo di disapprovazione e continua a guidare in silenzio, guida ancora un paio di minuti prima di fermare la macchina a bordo della strada e sganciarsi la cintura. «Siamo già arrivati?» Harry si guarda intorno. Sono leggermente fuori dal centro di Londra, nella zona Sudest di Londra. Non è una zona che riconosce subito ma poi quando volta lo sguardo verso destra, i ricordi lo travolgono come un fiume in piena.

Louis che lo bacia

Louis appoggiato ad un albero con le mani sui suoi fianchi.

Louis che gli incastra un fiore tra i capelli, e poi lo bacia di nuovo.

Sono tutti ricordi belli, un'insieme di ricordi bellissimi. Attimi che hanno vissuto che sono ancora imprigionati nei fili d'erba di quel prato. Harry ricorda quei giorni. Ricorda tutto. Poi d'improvviso, i suoi ricordi cambiano. Non ci sono più ricordi belli.

Solo un infinita lista di ricordi di come ha rovinato tutto.

Louis che lo porta al parco per farlo calmare durante una crisi d'astinenza.

Louis che lo prega, in lacrime di smetterla.

Louis che gli urla contro.

Gli occhi di Harry si riempiono di lacrime, e sembra solo in quel momento di realizzare che la colpa è stata solo sua. In tutti questi anni ha provato a incolpare Louis, i giri loschi che frequentava, la casa famiglia e persino il fottuto destino. Ma a verità è che, la colpa è solo sua. Anche Louis, Niall e Zayn avevano le stesse possibilità, eppure loro non sono arrivati a morire per vivere. Louis gli è subito vicino stringendo la mano nella sua e ne bacia le nocche. Lo so. Lo so a cosa stai pensando. «Andiamo a creare nuovi ricordi.»

Per la mezz'ora successiva, i due passeggiano lungo i sentieri del parco osservandosi intorno agli alberi di tiglio. Dopo aver camminato per un pò, Louis si ferma in uno spiazzo verde illuminato dai deboli raggi del sole londinesi e si siede sull'erba. Harry segue il suo esempio. Ben presto si ritrovano distesi sull'erba il suo corpo stanco e godendosi le brezza fresca. Harry si appoggia sui gomiti, reclinando la testa indietro e chiudendo gli occhi per prendere più sole possibile.

«Sei bellissimo.» Harry apre un occhio e lancia un occhiata verso di lui, «Lo pensi ancora?» «Sei davvero sorpreso? Sei sempre stato il ragazzo più bello su cui abbia mai posato gli occhi.» Harry sorride di nuovo e si sdraia più comodo sull'erba, fissando le nuvole del cielo. Hanno assunto quella posizione almeno un milione di altre volte in passato, con la testa di Louis poggiata sul suo petto e il respiro che si regolarizzava con la sua sola presenza.

One Heartbeat At A TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora