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Non c'è nient'altro da dire.

Gli si è spezzato il cuore il giorno in cui ha spezzato quello di Harry, e lui deve saperlo. Se non vuole ascoltare nient'altro, Louis deve almeno sapere che il dolore è stato anche il suo. La sofferenza è stata anche la sua.

Il suo cuore era il mio cuore.

Tutto il resto è troppo lungo, troppo dettagliato o troppo rischioso per la riabilitazione di Harry. Harry non vuole sapere la sua storia, e per quanto gli faccia male Louis deve smettere di sperare di potergliela raccontare. Allontanandosi da lui, Louis si gira per uscire dal suo ufficio. Non riesce neanche a guardarlo, e Louis ha detto tutto quello che doveva. Quello che pensava di poter salvare è stato ormai del tutto cancellato. Non c'è più niente di loro, se non macerie e cenere. Non c'è nulla di tangibile a cui possono aggrapparsi o che possono rimettere insieme. Louis apre la porta e la tira verso di se, ma una mano preme contro il legno, richiudendola. L'aria diventa densa intorno.

«Vorrei così tanto poterti dare tutta la colpa,» sussurra Harry, con la voce tesa tutto il suo corpo si appoggia a quello di Louis. Harry preme il viso contro i suoi capelli, inspirando a fondo. «So che dovevo ripulirmi,» aggiunge roco. «Lo so, ma tu non mi hai spezzato soltanto il cuore quando te ne sei andato, Louis. Tu hai spezzato me. Me capisci?» L'angoscia nella sua voce gli affonda dentro fino all'osso.

«Io volevo rimanere,» gli dice Louis. «Davvero volevo, ma...» Harry lo interrompe.

«No. Lo sappiamo entrambi che meriti di meglio di un tossico.» Il corpo di Louis si irrigidisce alle sue parole e si gira di scatto tra le sue braccia, furioso. Sconvolto da quel cambiamento improvviso, Harry risolleva la testa. «Pensi davvero che me ne sia andato per la tua dipendenza?» «Gesù, Harry, dammi un minimo di fiducia. Era un po' più complicato di così.»
«Non ha importanza perché te ne sei andato.» Harry sta scuotendo la testa, come se ricordasse solo ora che non voleva affrontare questo argomento e adesso volesse chiudere la conversazione. «Il risultato è sempre lo stesso. Te ne sei andato.» A ogni sua nuova parola sembra sempre più chiaro che non voglia sentire le sue ragioni. La visione distorta che ha di se stesso è troppo profondamente radicata nella sua testa.

Andandosene, Louis gli ha fatto credere che non meritasse di essere felice. Louis gli prende il viso tra le mani e lo avvicina a se, premendo la fronte contro la sua. «Smettila di essere così severo con te stesso. Tu meriti tutte le cose buone di questo mondo, Harry.» Harry chiude gli occhi e sente tutto il suo corpo espandersi in una profonda inspirazione. «Io non voglio le cose buone,» gli sussurra Harry. «Non ho mai voluto le cose buone. Io voglio solo te.»

Louis non si muove. Non parla. Lascia soltanto che quella confessione si posi su di loro. C'è ancora così tanto da sistemare, così tante cose da aggiustare e da spiegare. Una lotta piena di urla e verità dolorose. Lui e Harry non sono neanche lontanamente vicini a una relazione sana, ma non gli sembra di riuscire ad accettarlo. Sono insieme nella stessa stanza a respirare la stessa aria, ed è impossibile non desiderarlo. Louis lo desidera. Lo desidera così tanto. Con le mani che gli stringono ancora il viso, piega la testa di lato. «So che è una cattiva idea,» mormora Louis. «Ma adesso sto per baciarti, e se tu non vuoi o...»

«Louis,» lo interrompe, aprendo gli occhi e guardandolo. «Sì?»

«Stai zitto e baciami.» Louis abbassa lo sguardo sulla sua bocca e non perde altro tempo a prendersi ciò che è sempre stato suo. Louis stringe una mano sulla sua nuca, tenendolo fermo mentre le sue labbra incontrano quelle di Harry e finalmente trovano la strada di casa. Con la bocca sulla sua, sente entrambi rilassarsi. Tutti gli spigoli, i loro cuori induriti, il loro passato difficile. Si sciolgono l'uno nell'altro. In un bacio che conoscono, un bacio che parla di loro come erano, un bacio che parla di come tutto avrebbe potuto essere.

One Heartbeat At A TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora