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Simone apprezzava pure tutta la buona volontà che il maggiore stava impiegando per fargli capire quell'argomento, ma il fatto che continuasse a non capirlo, la sua voce calma e il divano su cui era seduto, non avevano fatto altro che far prendere ...

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Simone apprezzava pure tutta la buona volontà che il maggiore stava impiegando per fargli capire quell'argomento, ma il fatto che continuasse a non capirlo, la sua voce calma e il divano su cui era seduto, non avevano fatto altro che far prendere il sopravvento al sonno.

Manuel se ne accorge sono quando finosce di leggere ad alta voce un paragrafo del libro e alza gli occhi su di lui. Lo trova con la testa poggiata allo schienale, la matita in bilico tra la sua mano ed il cuscino del divano e le labbra leggermente schiuse da cui fuoriesce qualche sbuffo.

Tira su la schiena, chiudendo il proprio libro e vorrebbe tanto rinfacciargli il fatto che, se fosse successo a lui, lo avrebbe risvegliato a cuscinate, ma in quel momento non riesce a far altro che guardarlo con un sorrisino sulle labbra.
Alza la mano per scostargli i ricci dalla fronte e dopo averlo fatto passa un pollice sullo zigomo, accarezzandolo appena.

«mi stai disegnando cose in faccia?» borbotta Simone, tenendo sempre gli occhi chiusi. Manuel sbuffa una risata.
«'n te va bene manco quando te faccio le carezze» mormora in risposta e Simone sembra essersi addormentato di nuovo, ma dopo poco riprende parola con voce impastata.
«non capisco se sto a sogna'» dice, e Manuel questa volta ride più forte nonostante senta il cuore fuoriuscire dal petto.

Per una vita, per sempre. | Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora